Se l’acquisto di diamanti si rivela un pessimo affare
In tema di vendita di diamanti, la Banca che consiglia l’acquisto ha l’obbligo di informare il cliente nel caso in cui il valore delle pietre acquistate sia di gran lunga inferiore al prezzo effettivamente pagato. La Banca ha, infatti, l’obbligo di ben gestire il capitale dei propri clienti, dovendo assumersi in tale obbligo anche la corretta informazione sulle pratiche di investimento dalla stessa consigliate o anche soltanto “meramente segnalate”. La Banca deve, in particolare, segnalare al proprio cliente l’effettivo utilizzo delle somme da questi versate, specificando quali importi, e in quale misura, sono destinati a servizi e/o oneri aggiuntivi rispetto al mero prezzo delle pietre e giustificare in tal modo al proprio cliente il prezzo da questi pagato alla società venditrice delle stesse; detta segnalazione appare ancor più doverosa laddove proprio l’attività di “segnalazione” sia remunerata dalla venditrice. Conseguentemente sussistendo il nesso tra l’attività di consulenza espletata dalla banca e l’acquisto delle pietre preziose e considerato che proprio sulla consulenza della banca il cliente ha fondato la sua decisione all’acquisto, deve ritenersi accertata la responsabilità della banca nella causazione del danno dovuto all’esorbitante prezzo pagato dal cliente.
(Tribunale di Lucca, 4 settembre 2020, Dott. Piccioli)