Il protratto abbandono della prole da parte del genitore produce un danno non patrimoniale lato sensu psicologico-esistenziale che investe direttamente la progressiva formazione della personalità del danneggiato
In tema di danni non patrimoniali, l’illecito endofamiliare di protratto abbandono della prole da parte del genitore è una forma di illecito rispetto al quale la concreta capacità della persona danneggiata di esercitare il diritto risarcitorio assume un peculiare rilievo, derivante dalla natura parimenti peculiare, del danno. Tale illecito infatti produce anche un danno non patrimoniale lato sensu psicologico-esistenziale, ovvero che investe direttamente la progressiva formazione della personalità del danneggiato, condizionando così pure lo sviluppo delle sue capacità di comprensione e di autodifesa. La natura del diritto azionato ne rende del tutto giustificabile, in mancanza di limitazioni legali, l’esercizio in una fase di maturità personale compatibile con il coinvolgimento personale ed emotivo ad esso connesso.
(Cassazione Civile, ordinanza, 16 dicembre 2021, n. 40335)