Per l’assegno devono essere valutate le aspettative sacrificate e le possibilità di miglioramento economico ancora esistenti

In tema di assegno divorzile, il giudice del merito ha la possibilità di riconoscere e di quantificare il contributo col fine di consentire al coniuge più debole non il conseguimento dell’autosufficienza economica sulla base di un parametro astratto, bensì il raggiungimento in concreto di un livello reddituale adeguato al contributo fornito nella realizzazione della vita familiare, anche tenendo conto delle aspettative sacrificate e delle possibilità di miglioramento economico ancora esistenti (nella specie, la Corte ha ritenuto che non potesse essere trascurata la riconducibilità della modesta condizione economica della donna alla comune determinazione del suo ruolo e di quello dell’allora marito in famiglia, dando altresì rilevanza al fatto che la donna aveva iniziato a lavorare solo a 35 anni e si trovava in una precaria condizione di salute).

(Cassazione Civile, 21 febbraio 2023, n. 5395)