Il genitore offende l’insegnante che rimprovera il figlio: non è legittima difesa
La legittima difesa, idonea ad escludere la responsabilità per fatto illecito, esige il concorso di due elementi: la necessità di difendere un diritto proprio od altrui dal pericolo attuale di un’offesa ingiusta, e la proporzione tra l’offesa e la difesa (nella specie, la Corte ha ritenuto che non costituisse legittima difesa, ma rappresentavano un’intollerabile “giustizia fai da te”, le offese proferite da un genitore all’insegnate del figlio, il quale aveva pianto a seguito dei rimproveri che gli erano stati mossi dalla professoressa, atteso che mancava del tutto la contestualità della condotta in quanto la reazione – violenta e aggressiva – era avvenuta quando erano trascorsi ormai tre giorni dal rimprovero).
(Cassazione Civile, 18 agosto 2023, n. 24848)