Danno alla salute e alla sessualità, discriminazioni in base all’età e al sesso
Nel decidere le domande relative ai danni morali nell’ambito delle procedure di responsabilità medica, i giudici nazionali possono considerare l’età del ricorrente, ma non possono stabilire che la sessualità non sia importante per una donna di cinquant’anni e madre di due figli, come per gli uomini e per le persone di età più giovane. Ciò viola l’art. 14 della Conv. eur. dir. uomo poiché discrimina la persona in base all’età e al sesso e riflette un’idea tradizionale della sessualità femminile legata alla fertilità, ignorando la sua rilevanza psico-fisica in vista dell’autorealizzazione della donna come persona.
(Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, 25 luglio 2017, ric. 17484/15)