Il socio di capitali tra corrispettivo per la propria attività professionale a favore della società ed arricchimento senza giusta causa di quest’ultima
Qualora il socio di una società di capitali abbia prestato senza corrispettivo la propria attività professionale a favore della società stessa, è configurabile l’arricchimento senza giusta causa di essa, per l’incremento patrimoniale derivante dalla mancata spesa, con corrispondente danno per il socio. Tuttavia, nel determinare la misura del richiesto ristoro, il giudice deve indagare anche se ed in che misura il vantaggio della società si sia risolto in un concreto incremento economico per il socio, a titolo di maggiori utili, influendo riduttivamente sulla diminuzione patrimoniale subita dal socio e, quindi, sull’indennità a lui spettante ex art. 2041 c.c..
(Cassazione Civile, sez. lavoro, 9 novembre 2020, n. 25045)