Il produttore è autorizzato all’uso del marchio registrato in data precedente alla Denominazione di Origine Protetta

La differenza di funzioni sussistente tra marchi e indicazioni geografiche o denominazioni di origine protetta non esclude, alla stregua della normativa e della giurisprudenza europea, l’interesse comune, rappresentato dall'uso e dal nome geografico nell'ambito delle produzioni agricole e alimentari, quale vantaggio competitivo che l’indicazione dell’origine è in grado di garantire al prodotto, per cui il titolare di un marchio registrato in buona fede in epoca precedente la denominazione di origine protetta ben può proseguire, nonostante la successiva registrazione di detta denominazione protetta, l’uso del marchio, ai sensi dell’art. 14, comma 2, del Regolamento n. 510/2006, laddove non ricorrano ragioni di nullità o decadenza del marchio stesso.

(Cassazione Civile, 23 ottobre 2019, n. 27194)


Gratis il parcheggio sulle strisce 'blu' per accompagnatori dei disabili senza patente

Anche le persone disabili che non hanno la patente e un'autovettura propria hanno diritto a parcheggiare gratuitamente l'automobile di chi li accompagna in centro, negli stalli a strisce blu, quando gli spazi di sosta riservati a chi ha un handicap sono occupati.

(Cassazione Civile 7 ottobre 2019, n. 24936)


Locazione dell’immobile destinato ad attività di insegnamento priva dello scopo di lucro

Ai fini del riconoscimento del diritto all'indennità per la perdita dell'avviamento commerciale rileva l'abituale esercizio, nei locali condotti in locazione, di un'attività in forma di impresa con stabile organizzazione aziendale gestita secondo criteri di economicità (ossia al criterio della copertura dei costi con i ricavi di esercizio), non essendo invece necessario l'ulteriore requisito dello scopo di lucro dell'attività. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha riconosciuto la spettanza dell'indennità di avviamento ad un'associazione esercitante, con stabile organizzazione aziendale, attività di insegnamento ed istruzione offerta al pubblico).

(Cassazione Civile, 19 settembre 2019, n. 23344)


Prova della capacità del testatore affetto da stabile demenza

In tema di incapacità di testare a causa di incapacità di intendere e di volere al momento della redazione del testamento, il giudice del merito può trarre la prova dell'incapacità del testatore dalle sue condizioni mentali, anteriori o posteriori, sulla base di una presunzione, potendo l'incapacità stessa essere dimostrata con qualsiasi mezzo di prova; conseguentemente, quando l'attore in impugnazione abbia fornito la prova di una condizione di permanente e stabile demenza nel periodo immediatamente susseguente alla redazione del testamento, poiché in tal caso la normalità presunta è l'incapacità, spetta a chi afferma la validità del testamento la prova della sua compilazione in un momento di lucido intervallo.

(Cassazione Civile, 22 ottobre 2019, n. 26873)


La clausola con cui la banca ha subordinato il dar corso alle operazioni richieste dal cliente al consenso al trattamento dei dati sensibili è affetta da nullità

La clausola contrattuale con cui la banca subordina il dar corso alle operazioni richieste dal cliente al consenso al trattamento dei dati sensibili è affetta da nullità in quanto contraria a norme imperative, a norma dell'art. 1418 c.c..

(Cassazione Civile, ordinanza 21 ottobre 2019, n. 26778)


Responsabilità per negligente vigilanza sull'attività sociale

Le dimissioni presentate non esonerano il sindaco di società di capitali da responsabilità, in quanto non integrano un'adeguata vigilanza sull'operato altrui e sullo svolgimento dell'attività sociale, per la pregnanza degli obblighi assunti proprio nell'ambito della vigilanza sull'operato altrui e perché la diligenza richiesta al sindaco impone, piuttosto, un comportamento alternativo; le dimissioni diventano anzi esemplari della condotta colposa tenuta dal sindaco, rimasto indifferente ed inerte nel rilevare una situazione di reiterata illegalità.

(Cassazione Civile, 12 luglio 2019, n. 18770)


Videosorveglianza dei dipendenti

È lecita la videosorveglianza dei dipendenti, sospettati di essere infedeli ai loro doveri nei confronti del datore per aver commesso gravi irregolarità sul lavoro, se finalizzata alla tutela dei beni aziendali e degli interessi del datore, purché siano rispettati pochi e tassativi criteri (tra cui consenso informato, garanzie contro gli abusi, minima interferenza nella privacy dei lavoratori) ed i lavoratori siano stati preavvertiti di questo controllo a distanza.

(Corte Europea Diritti dell'Uomo, sez. Grande Chambre, 17 ottobre 2019, n. 1874)


La scarsa soddisfazione manifestata dagli sposi per il ricevimento ritenuto non all'altezza non è elemento sufficiente per parlare di “danno morale”

E’ legittima la pretesa del titolare della struttura che ha ospitato il ricevimento nuziale: egli dovrà percepire l’intera cifra pattuita cogli sposi, dovendosi ritenere irrilevanti le lamentele della coppia per la scarsa qualità del cibo e del servizio; tale elemento, infatti, non basta per parlare di danno esistenziale (peraltro, moglie e marito avrebbero dovuto essere più tempestivi e segnalare la loro insoddisfazione entro 60 giorni dal ricevimento).

(Cassazione Civile, ordinanza 17 ottobre 2019, n. 26485)


Il mero divario reddituale non giustifica il versamento dell'assegno di divorzio

In tema di assegno divorzile il divario reddituale con il marito, facoltoso professionista, non giustifica il riconoscimento dell'esborso al fine di far mantenere alla moglie (occupata stabilmente) il pregresso tenore di vita in quanto quest'ultimo parametro non è più utilizzabile (l’assegno di divorzio non può divenire quasi un prelievo forzoso delle risorse dell’uno come se si trattasse di un vitalizio per l’altro coniuge, anche laddove non ci siano concrete esigenze economiche).

(Cassazione Civile, ordinanza 7 ottobre 2019, n. 24934)


La responsabilità del conduttore

Ai sensi dell’art. 1588 c.c., il conduttore è responsabile nei riguardi del locatore dei danni causati dall'incendio dell’immobile locato, anche se causato da terzi che egli abbia ammesso all'uso o al godimento della cosa stessa, anche temporaneamente.

(Cassazione Civile, ordinanza 14 ottobre 2019, n. 25779)