Diritti dei nonni in caso di adozione della nipote

Il mancato esame in giudizio della domanda di un nonno di conservare i rapporti con la nipote successivamente alla pronuncia dell'adozione della nipote stessa, integra una violazione del diritto alla vita familiare di cui all'art. 8 CEDU (Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo).

(Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, 7 marzo 2019, n. 38201)


Eredità devoluta al minorenne

L'art. 489 c.c., non attribuisce al minore, il cui legale rappresentante non abbia rinunciato a suo nome all'eredità, il diritto di rinunciarvi al compimento della maggiore età, ma soltanto la facoltà di redigere l'inventario nel termine di un anno dal compimento della maggiore età, in guisa da garantire la sua responsabilità intra vires hereditatis.

(Cassazione civile, 5 giugno 2019, n. 15267)


Responsabilità del giudice: la decisione del giudice è sindacabile solo se è frutto di negligenza inescusabile e sconfina in un provvedimento abnorme

Il giudice non viola la legge per errore inescusabile e attività interpretativa insindacabile nel momento in cui si discosta da un precedente, sia esso della Consulta o della Cassazione. Queste pronunce non sono fonti di diritto e come tali non vincolano il giudice. Nel momento in cui si discosta, però, deve fornire una motivazione adeguata e logica. Egli è sindacabile solo se la sua decisione, frutto di negligenza inescusabile, sconfina in un provvedimento abnorme. In ogni caso la mancanza di motivazione non comporta automaticamente la responsabilità del giudice se è possibile comunque comprendere la sua scelta interpretativa.

(Cassazione Civile, Sezioni Unite, 03 maggio 2019 n. 11747)


Contratto per persona da nominare: electio amici anche in citazione

Nel contratto per persona da nominare, la comunicazione all'altro contraente della dichiarazione di nomina può essere fatta anche dal terzo nominato, ed in ogni caso può essere contenuta nell'atto di citazione che il terzo stesso abbia notificato all'altro contraente per l’esecuzione del contratto.

(Cassazione Civile, ordinanza 21 maggio 2019, n. 13686)


Per il collegamento negoziale non basta la contestualità dei contratti

Per affermare l’esistenza di un collegamento negoziale tra due contratti, è necessario accertare se essi vennero stipulati l’uno in funzione dell’altro, al fine di conseguire un risultato ulteriore e diverso da quello che la stipula isolata di ciascuno di essi avrebbe permesso alle parti.

(Cassazione Civile, ordinanza 28 maggio 2019, n. 14478)


Cose in custodia e lastrico solare

Nel caso di infiltrazioni d’acqua provenienti dal lastrico solare di copertura condominiale, di proprietà comune, che abbiano cagionato danni all’unità immobiliare sottostante, il condominio, in applicazione del principio della responsabilità da cose in custodia, di cui all’art. 2051 c.c., e dei principi di diritto espressi dalla Corte di Cassazione, recentemente intervenuta a dirimere il contrasto interpretativo sul tema insorto, è tenuto all’eliminazione delle cause delle problematiche ed a risarcire ai proprietari il danno patrimoniale, determinato e liquidato secondo i principi che regolamentano la responsabilità extra contrattuale, nonché il danno non patrimoniale, ove sussistente, e nei limiti dell’assolvimento al relativo onere probatorio, configurabile, sia nel caso di lesione di diritti costituzionalmente garantiti, che di fatti lesivi di diritti dominicali.

(Tribunale di Napoli, 19 marzo 2018, n. 2703)


Azioni nei confronti dell'amministratore di società

In tema di azioni nei confronti dell'amministratore di società, a norma dell'art. 2395 c.c., il terzo, o il socio, è legittimato, anche dopo il fallimento della società, all'esperimento dell'azione, di natura aquiliana, per ottenere il risarcimento dei danni subiti nella propria sfera individuale, in conseguenza di atti dolosi o colposi compiuti dall'amministratore, solo se questi siano conseguenza immediata e diretta del comportamento denunciato e non il mero riflesso del pregiudizio che abbia colpito l'ente, ovvero il ceto creditorio per effetto della cattiva gestione, dovendosi proporre, altrimenti, l'azione contrattuale di cui all'art. 2394 c.c., esperibile, in caso di fallimento della società, dal curatore, ai sensi dell'art. 146 del R.D. 16 marzo 1942 n. 267.

(Cassazione Civile, 30 maggio 2019, n. 14778)


Il commercialista ha l’obbligo di informare il cliente prospettandogli alternative e costi

Il commercialista, quale che sia l'oggetto specifico della sua prestazione, ha l'obbligo di completa informazione del cliente, e dunque ha l'obbligo di prospettargli sia le soluzioni praticabili che, tra quelle dal cliente eventualmente desiderate, anche quelle non praticabili o non convenienti, così da porlo nelle condizioni di scegliere secondo il migliore interesse. L’errata valutazione sul costo fiscale per il recesso dalla società (88 mila euro a fronte dei 199 mila euro richiesti dal fisco) è espressione di un chiaro errore del commercialista, come tale, costituente inadempimento della sua prestazione professionale ai sensi dell’art. 1218 c.c..

(Cassazione civile, ordinanza, 27 maggio 2019, n. 14387)


Il collegamento fra contratto derivato e contratto di finanziamento

L’invalidità del contratto derivato può determinare anche quella del contratto di finanziamento, solo ove la parte istante dimostri la sussistenza di un collegamento negoziale tra gli stessi. Perché possa esserci un collegamento negoziale è necessaria la sussistenza di due requisiti: uno oggettivo, costituito dal nesso teleologico tra i negozi ed un altro soggettivo, costituito dal loro comune intento pratico.

(Tribunale di Napoli, 1 aprile 2019, n. 3494)


Il creditore del condominio può procedere all'espropriazione dei crediti del condominio nei confronti dei singoli condomini per i contributi dagli stessi dovuti

Il creditore del condominio che disponga di un titolo esecutivo nei confronti del condominio stesso, ha facoltà di procedere all'espropriazione di tutti i beni condominiali, ai sensi degli artt. 2740 e 2910 c.c., ivi inclusi i crediti vantati dal condominio nei confronti dei singoli condomini per i contributi dagli stessi dovuti in base a stati di ripartizione approvati dall'assemblea, in tal caso nelle forme dell'espropriazione dei crediti presso terzi di cui agli artt. 543 c.p.c. e ss..

(Cassazione Civile, 14 maggio 2019, n. 12715)