Infortunio durante l’esecuzione di esercizi riabilitativi con l’assistenza e sotto la diretta vigilanza del fisioterapista

Non può ascriversi alcuna responsabilità per culpa in vigilando al personale medico di una struttura sanitaria, laddove l’evento caduta si verifichi durante l’esecuzione di esercizi riabilitativi con l’assistenza e sotto la diretta vigilanza del fisioterapista all'uopo incaricata. In assenza di specifica indicazione circa gli “accorgimenti necessari” per evitare in concreto il rischio caduta, la cui omissione avrebbe incidenza causale sull'evento lesivo, non è possibile individuare profili di responsabilità a carico del personale medico.

(Tribunale di Pescara, 20 dicembre 2018)


La funzione assistenziale e quella compensativa-perequativa dell’assegno divorzile

L'assegno divorzile ha funzione non solo assistenziale ma anche perequativa e compensativa. Pertanto, per la sua determinazione e quantificazione il giudice non utilizzerà né il parametro del pregresso tenore di vita familiare, né quello dell'autosufficienza economica, bensì dovrà tener conto di eventuali rinunce di aspettative professionali del coniuge richiedente e del contributo che questi ha fornito alla formazione del patrimonio comune e personale dell'altro coniuge, al fine di garantire all'avente diritto un livello reddituale adeguato a tale contribuzione. Ne consegue che ai fini del riconoscimento dell'assegno divorzile non rileva il compendio ereditato dall'altro coniuge, in difetto della prova del contributo fornito dal richiedente alla formazione del predetto patrimonio.

(Tribunale di Prato, ordinanza 16 gennaio 2019)


Deducibilità delle perdite su crediti

Le perdite su crediti, in relazione ai quali sia stato calcolato l’importo deducibile, possono essere dedotte soltanto per la parte eccedente l’ammontare dell’accantonamento dei rischi su crediti dedotti nei precedenti esercizi.

(Cassazione Civile, 3 aprile 2019, n. 9237)


Via libera al decreto ingiuntivo condominiale anche se il riparto è errato

Nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di contributi condominiali, tra i quali rientrano le spese per l'erogazione dell'acqua, il giudice dell'opposizione deve limitarsi a verificare la perdurante esistenza ed efficacia delle relative delibere assembleari, senza poter sindacare, in via incidentale, la loro validità, essendo tale sindacato riservato al giudice davanti al quale dette delibere siano state impugnate.

(Cassazione Civile, ordinanza 28 marzo 2019, n. 8685)


Il Consiglio di Condominio non sfugge all'Assemblea

Il novello art. 1130 bis c.c. consente all'assemblea di nominare un consiglio di condominio, un organo cioè votato a garantire una più efficiente e trasparente tutela degli interessi dei condomini nei complessi immobiliari con più di dodici unità immobiliari e dunque dotati di molteplici strutture comuni. Le decisioni assunte da tale più ristretto consiglio condominiale (nella specie per manutenzioni straordinarie) tuttavia sono vincolanti per i condomini solo se rimesse ad una successiva approvazione dell’assemblea.

(Cassazione Civile, ordinanza 15 marzo 2019, n. 7484)


Nulla la motivazione apparente della sentenza di primo grado

E' invero nulla, ai sensi dell'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 4, per violazione dell'art. 132 c.p.c., comma 2, n. 4, la motivazione solo apparente, che non costituisce espressione di un autonomo processo deliberativo, quale la decisione di appello motivata "per relationem" a quella di primo grado, attraverso una generica condivisione della ricostruzione in fatto e delle argomentazioni svolte dal primo giudice, senza alcun esame critico delle stesse in base ai motivi di gravame e che non lasci in evidenza, nella combinata lettura di entrambe le sentenze, un percorso argomentativo esaustivo e coerente (Cass. 05/11/2018 n. 28139; Cass. 21/09/2017 n. 22022).

(Cassazione Civile, ordinanza 8 aprile 2019, n. 9764)


Padre, madre e bigenitorialità

Nell'interesse superiore del minore, va assicurato il rispetto del principio della bigenitorialità, da intendersi quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi, nel dovere dei primi di cooperare nell'assistenza, educazione ed istruzione. (Nel caso concreto, vista anche la forte conflittualità tra i genitori, nella gravata pronuncia mancava del tutto una specifica motivazione in ordine alle ragioni che avevano indotto la Corte di merito ad escludere una frequentazione infrasettimanale con il padre, in violazione del principio della doppia genitorialità).

(Cassazione Civile, ordinanza 8 aprile 2019, n. 9764)


Pedone fuori dalle strisce pedonali

Sebbene il conducente di veicoli a motore sia onerato da una presunzione di colpa, il pedone che attraversi al di fuori delle strisce pedonali ha l’obbligo di dare la precedenza ai veicoli; talché, in caso di violazione di tale norma comportamentale e conseguente investimento, il pedone sarà corresponsabile della causazione del sinistro nella misura che il giudice di merito quantificherà percentualmente, in base alle circostanze specifiche del caso.

(Cassazione Civile, ordinanza 28 gennaio 2019, n. 2241)


Responsabile l’hosting provider passivo che non rimuove i contenuti illeciti

Nell'ambito dei servizi della società dell'informazione, la responsabilità del cd. caching, prevista dall'art. 15 del d.lgs. n. 70/2003, sussiste in capo al prestatore dei servizi che non abbia provveduto alla immediata rimozione dei contenuti illeciti, pur essendogli ciò stato intimato dall'ordine proveniente da un'autorità amministrativa o giurisdizionale.

(Cassazione Civile, 19 marzo 2019, n. 7709)


Collegio sindacale e reato di bancarotta

La responsabilità, a titolo di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, del presidente e dei componenti del collegio sindacale non può fondarsi sulla sola posizione di garanzia, come ricavabile dall'insieme delle norme civilistiche, e discendere, tout court, dal mancato esercizio dei doveri di controllo, ma postula l'esistenza di puntuali elementi sintomatici, dotati del necessario spessore indiziario, dimostrativi di un'omissione dei poteri di controllo e di vigilanza espressiva di una volontaria partecipazione alle condotte distrattive degli amministratori, pur nella forma del dolo eventuale, vale a dire per la consapevole accettazione del rischio che l'omesso controllo avrebbe potuto consentire la commissione di illiceità da parte degli amministratori.

(Cassazione Penale, 19 marzo 2019, n. 12186)