Distanze nelle costruzioni: riduzione in pristino (demolizione e risarcimento del danno)
La violazione delle norme contenute nel piano regolatore che impongono un’altezza massima dei fabbricati o che vietano le sopraelevazioni hanno un impatto urbanistico. Sotto il profilo edilizio ed urbanistico, l'eventuale violazione delle altezze può essere sanzionata con la demolizione. Sotto il profilo civilistico, invece, la violazione delle distanze può comportare solo un'azione diretta ad ottenere il risarcimento del danno (ex art. 872 c.c.).
(Cassazione Civile, 14 marzo 2019, n. 7333)
Desistenza del creditore istante dopo la sentenza di fallimento
La desistenza dell’unico creditore istante successiva alla dichiarazione di fallimento non comporta la revoca del fallimento stesso, poiché tale dichiarazione, una volta pronunciata, produce effetti erga omnes, la cui persistenza non può essere rimessa alla mera volontà del creditore istante.
(Cassazione Civile, 11 marzo 2019, n.6978)
Legittima la revoca dell’accordo con cui la madre aveva originariamente ceduto alla figlia tutti i propri beni
Legittima la revoca dell’accordo con cui un’anziana donna aveva ceduto la nuda proprietà alla figlia, chiedendo in cambio di avere da lei assistenza morale e materiale siccome quell’intesa è rimasta solo sulla carta, poiché le due donne hanno continuato a vivere a distanza di centinaia di chilometri.
(Cassazione Civile, ordinanza 8 marzo 2019, n. 6759)
Diritti di brevetto, tra titolare e inventore
L’inventore è litisconsorte necessario nel procedimento di nullità del brevetto solo nel caso sia diventato titolare originario del “diritto sul brevetto” acquisendo così i diritti patrimoniali conseguenti alla brevettazione, anche se per un arco temporale limitato per averli poi ceduti a terzi. Non lo è invece nel caso in cui, non avendo proceduto alla brevettazione, abbia ceduto “il diritto al brevetto”.
(Cassazione Civile, ordinanza 28 febbraio 2019 n. 5963)
Le trattative non rappresentano riconoscimento del diritto altrui
Le trattative per comporre bonariamente la vertenza, le proposte, le concessioni e le rinunce fatte dalle parti a scopo transattivo - non avendo come proprio presupposto l'ammissione totale o parziale della pretesa avversaria - in alcun modo rappresentano riconoscimento del diritto altrui ai sensi dell’art. 2944 c.c. nel caso in cui non raggiungano l'effetto desiderato.
(Cassazione Civile, 27 febbraio 2019, n. 5721)
Fido e l’affido: arriva l’affidamento alternato dell’animale domestico
In caso di separazione dei coniugi, proprietari di un animale familiare, il Tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o di comunione dei beni e a quanto risultante dai documenti anagrafici dell'animale, sentiti i coniugi, i conviventi, la prole e, se del caso, esperti di comportamento animale, attribuisce l'affido esclusivo o condiviso dall'animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere.
(Tribunale di Sciacca, decreto 19 febbraio 2019)
Illecito deontologico permanente e prescrizione della violazione
L'avvocato che si appropria dell'importo dell'assegno emesso a favore del cliente, omettendo persino di informarlo dell'esito del processo, realizza una condotta che viola la norma deontologica continuamente e che si protrae fino alla messa a disposizione del cliente delle somme dovute.
(Cassazione Civile, 21 febbraio 2019, n. 5200)
Clausola risolutiva espressa e buona fede
In tema di risoluzione del contratto per inadempimento il giudice deve valutare il comportamento dei contraenti secondo il principio generale della buona fede, anche in presenza di una clausola risolutiva espressa.
(Cassazione Civile, 22 febbraio 2019, n. 5401)
Troppi 20 giorni per la trascrizione degli atti da parte del notaio
Incorre in responsabilità disciplinare il notaio in caso di non sollecita trascrizione degli atti che vi sono soggetti, da lui ricevuti o autenticati (nella fattispecie il notaio impiegava tra i venti ed i trenta giorni dalla stipula).
(Cassazione Civile, 12 novembre 2018, n. 28905)
Estinzione del diritto di proprietà su beni immobili per abbandono da parte del proprietario
Il diritto di proprietà sui beni immobili si estingue per effetto dell'abbandono mero da parte del proprietario.
(Cote d’Appello di Genova, decreto 27 novembre 2018)