Cancellazione della cancellazione se il bilancio finale è falso

Deve disporsi la cancellazione della cancellazione di società di capitali dal registro delle imprese quando il bilancio finale non è riconducibile allo schema legale tipico di tale documento contabile (nella specie, per mancata indicazione di crediti ancora da riscuotere, in contrasto con dati ricavabili dallo stesso registro delle imprese).

(Tribunale di Milano, decreto 28 novembre 2018)


Valido il contratto preliminare condizionato alla concessione del mutuo

Ove le parti subordinino gli effetti di un contratto preliminare di compravendita immobiliare alla condizione che il promissario acquirente ottenga da un istituto bancario un mutuo per potere pagare in tutto o in parte il prezzo stabilito, tale condizione è qualificabile come "mista", dipendendo la concessione del mutuo anche dal comportamento del promissario acquirente nell'approntare la pratica. La mancata erogazione del prestito, però, comporta le conseguenze previste in contratto, senza che rilevi, ai sensi dell'art. 1359 c.c., un eventuale comportamento omissivo del promissario acquirente, sia perché questa disposizione è inapplicabile qualora la parte tenuta condizionatamente ad una data prestazione abbia interesse all'avveramento della condizione (cd. condizione bilaterale), sia perché l'omissione di un'attività in tanto può ritenersi contraria a buona fede e costituire fonte di responsabilità, in quanto essa costituisca oggetto di un obbligo giuridico, e la sussistenza di un siffatto obbligo deve escludersi per l'attività di attuazione dell'elemento potestativo in una condizione mista.

(Cassazione Civile, 11 settembre 2018, n. 22046)


Custodia di un bene destinato all'attività di culto

La responsabilità da omessa custodia di un bene destinato all'attività di culto, anche se per consuetudini asservito ad un uso pubblico, grava sul proprietario del bene e non sull'ente territoriale sui cui insiste il bene a meno che non sia dimostrata una detenzione o un potere di fatto dell’ente territoriale sulla cosa.

(Cassazione Civile, ordinanza 28 febbraio 2019, n. 5841)


L'indebitamento complessivo deve emergere dalla contabilità alla data della decisione sul fallimento

Il superamento della soglia dell’esposizione debitoria deve verificarsi al momento dell’istanza di fallimento e non con riferimento all'ultimo o agli ultimi tre esercizi precedenti, come invece per i requisiti di fallibilità relativi all'attivo patrimoniale e ai ricavi lordi.

(Corte d’Appello di Torino, 23 novembre 2018)


Morte immediata e danno catastrofale

Se la morte è immediata o segue alle lesioni entro brevissimo tempo non sussiste il diritto al risarcimento jure hereditatis e tale irrisarcibilità deriva dall'assenza di un soggetto al quale sia ricollegabile la perdita o nel cui patrimonio sia rinvenibile il relativo credito risarcitorio.

(Cassazione Civile, 13 febbraio 2019, n. 4146)


La denuncia di successione non è accettazione tacita

Ai fini dell'accettazione tacita dell'eredità è irrilevante la trascrizione della denuncia di successione in assenza di altri atti inequivocabilmente rivolti all'assunzione della qualità di erede.

(Cassazione Civile, 19 febbraio 2019, n.4843)


Convivenza more uxorio ed ingiusto arricchimento

È possibile configurare l'ingiustizia dell'arricchimento da parte di un convivente "more uxorio" nei confronti dell'altro in presenza di prestazioni a vantaggio del primo esulanti dal mero adempimento delle obbligazioni nascenti dal rapporto di convivenza - il cui contenuto va parametrato sulle condizioni sociali e patrimoniali dei componenti della famiglia di fatto - e travalicanti i limiti di proporzionalità e di adeguatezza.

(Cassazione Civile, 15 febbraio 2019, n.4659)


Errata segnalazione alla centrale rischi e prova del danno

In caso di illecito trattamento dei dati personali per illegittima segnalazione alla Centrale dei rischi, il danno, sia patrimoniale che non patrimoniale, non può essere considerato "in re ipsa" per il fatto stesso dello svolgimento dell'attività pericolosa. Anche nel quadro di applicazione dell'art. 2050 c.c., il danno, e in particolare la "perdita", deve essere sempre allegato e provato da parte dell'interessato.

(Cassazione Civile, ordinanza 8 gennaio 2019, n. 207)


Cessione di azienda tra marchio e avviamento

In caso di cessione d’azienda, il marchio deve essere compreso nel valore di avviamento della stessa, se fa parte del complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa. La principale funzione del marchio, infatti, consiste nella possibilità di identificare la provenienza, di un prodotto o di un servizio, in modo che possa essere tenuto distinto da prodotti, simili o identici, forniti da imprese concorrenti. Nel bilancio di esercizio redatto secondo gli schemi previsti dagli artt. 2424 e 2425 c.c. i marchi trovano, in particolare, la loro rappresentazione nell'attivo dello stato patrimoniale, alla voce "concessioni, licenze, marchi e diritti simili”.

(Cassazione Civile, 17 gennaio 2019, n. 1118)


Presidente dell’associazione e responsabilità solidale

Ai fini della responsabilità tributaria per illeciti di una associazione non riconosciuta, non è sufficiente la la mera sussistenza di un incarico direttivo gestionale nell'ambito della associazione, essendo invece necessario dimostrare il ruolo concretamente tenuto. La responsabilità personale e solidale prevista dall'art. 38, comma 2, c.c., per colui che agisce in nome e per conto dell'associazione non riconosciuta non è collegata alla mera titolarità della rappresentanza dell'associazione, bensì all'attività negoziale effettivamente svolta per conto di essa e risoltasi nella creazione di rapporti obbligatori fra questa ed i terzi, con la conseguenza che chi invoca in giudizio tale responsabilità è gravato dall'onere di provare la concreta attività svolta in nome e nell'interesse dell'associazione, non essendo sufficiente la dimostrazione in ordine alla carica rivestita all'interno dell'ente.

(Cassazione Civile, ordinanza 21 gennaio 2019, n. 1489)