Sulla garanzia di buon funzionamento
La garanzia per i vizi della cosa venduta disciplinata dagli artt. 1490 e seguenti c.c. differisce da quella di buon funzionamento prevista dall'art. 1512 c.c. per il fatto che, mentre la seconda impone all'acquirente solo l'onere di dimostrare il cattivo funzionamento della cosa venduta, la prima - cui il venditore è tenuto anche se incolpevole, essendo la colpa di questi richiesta solo ai fini dell'obbligo del risarcimento del danno - impone all'acquirente anche l'onere di dimostrare la sussistenza dello specifico vizio che rende la cosa venduta inidonea all'uso cui essa è destinata.
(Cassazione Civile, 14 febbraio 2019 n. 4298)
Responsabilità contrattuale della società di consulenza per la mancata partecipazione a gare pubbliche d’appalto
Va riconosciuto all'impresa attrice il diritto al risarcimento del danno da perdita di chance, patito per la preclusa possibilità di partecipare a gare pubbliche in conseguenza dell’inadempimento imputabile alla società di consulenza, che si era obbligata, per conto dell’attrice, a compilare ed inoltrare l’istanza di iscrizione all'albo nazionale dei gestori ambientali presso l’ente pubblico competente.
Trattasi di un pregiudizio patrimoniale certo nella sua esistenza, ma la cui prova dell’esatto ammontare risulta impossibile o, comunque, eccessivamente difficile per la parte danneggiata: è pertanto giustificato il ricorso al criterio equitativo di cui all'art. 1226 c.c.. I criteri orientativi per la quantificazione del danno da perdita di chance sono almeno tre: (1) il valore delle procedure di selezione a cui la danneggiata ha allegato di non avere potuto partecipare; (2) la circostanza che la chance di aggiudicazione costituisce un bene della vita che, ove monetizzato, va valutato in termini inferiori rispetto all'utile che sarebbe conseguito dall'esecuzione dei servizi in caso di aggiudicazione, nonché (3) l’allegazione che l’attore disponesse o meno di una capacità tecnica, finanziaria ed operativa di aggiudicarsi e dare esecuzione a tutti gli appalti alle cui gare non ha potuto partecipare.
(Tribunale di Milano, 25 gennaio 2019)
Treno sistematicamente in ritardo? Non è lesione dei diritti inviolabili della persona
Nell'ipotesi in cui non venga dimostrata la circostanza che i disservizi (nella specie, ritardi sistematici del treno, sporcizia dei vagoni e sovraffollamento degli stessi) abbiano inciso sulla persona e sulle relazioni del ricorrente, determinando una grave lesione dei suoi diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, non può esservi risarcimento del danno.
(Cassazione Civile, 8 febbraio 2019, n.3720)
Determinazione del limite di finanziabilità nel mutuo fondiario
Nella determinazione dell’ammontare massimo del finanziamento fondiario garantito da ipoteca ai sensi dell’art. 38 TUB è irrilevante la circostanza che il bene ipotecato appartenga al mutuatario o a terzi che offrano garanzia reale, in quanto la garanzia del terzo datore di ipoteca non ha, in questo caso, natura integrativa bensì principale, al pari dell’ipoteca prestata dal soggetto finanziato.
(Tribunale di Padova, 4 gennaio 2019)
La morte del nonno successiva alla separazione giustifica l'aumento del mantenimento
La morte sopravvenuta del padre della ex moglie giustifica l'aumento dell'assegno a carico dell'ex marito considerato l'aiuto economico elargito dal de cuius. La morte infatti, rappresenta una circostanza sopravvenuta alla separazione, non era all'epoca prevedibile, tanto che non era stata oggetto di valutazione in quella sede.
(Cassazione Civile, ordinanza 4 febbraio 2019, n. 3206)
Guasto alla linea telefonica della piccola impresa: quale indennizzo per la mancata riparazione?
Deve essere escluso il risarcimento del danno esistenziale e di altre voci di danno non patrimoniale invocate dal ricorrente, titolare di una impresa, per il ritardo nella risoluzione dei problemi legati alla linea telefonica dell'azienda se manca la dimostrazione, gravante sul ricorrente, del nesso di causalità materiale, attinente alla derivazione dell'evento lesivo dalla condotta inadempiente del gestore, e del nesso di causalità giuridica, ossia la prova delle singole conseguenze pregiudizievoli derivanti dall'evento lesivo che il ricorrente si limita ad invocare, elencandole e pretendendone la liquidazione equitativa.
(Cassazione Civile, 29 gennaio 2019, n. 2358)
Spese stragiudiziali relative alla gestione del sinistro: risarcibili se necessarie
Nell'ambito dell’azione di indennizzo diretto proposta nei confronti dell’assicurazione, le spese sostenute dal danneggiato per la gestione stragiudiziale del sinistro sono disciplinate dall'art. 9 del d.P.R. n. 254/2006, che deve essere interpretato nel senso di ritenere comunque risarcibili come danno emergente le spese legali di difesa sostenute dal danneggiato per ottenere il pagamento di quanto dovutogli con procedura di indennizzo diretto anche ove conclusasi positivamente, cioè con l’accettazione dell’offerta, ma a condizione che si sia trattato di spese necessarie, per non aver il danneggiato ricevuto adeguata assistenza dall'assicuratore, e utili, in quanto la sussistenza di particolari problemi giuridici comportava la necessità dell’ausilio di un legale.
(Tribunale di Taranto, 15 maggio 2018 n. 1353)
Necessità del preavviso di imminente segnalazione
Per garantire la controparte dalla diffusione di informazioni potenzialmente pregiudizievoli, l'intermediario è tenuto a preavvertire ogni debitore - indipendentemente dalla sua natura di consumatore, professionista, imprenditore individuale o collettivo - della segnalazione che sta per essere compiuta a suo carico, rappresentando il preavviso un elemento idoneo a prevenire, attraverso il coinvolgimento del cliente, l'immissione di informazioni erronee nel circuito delle banche dati, e comunque il destinatario dell'avvertimento potrebbe far rilevare la mancanza del presupposto sostanziale (stato di insolvenza) richiesto per l’iscrizione in Centrale dei rischi Bankitalia ovvero regolarizzare la propria posizione debitoria.
Pertanto, la segnalazione 'a sofferenza' operata dalla banca senza alcun preavviso al cliente, è illegittima e deve essere immediatamente cancellata.
(Tribunale di Cassino, ordinanza 3 dicembre 2018)
Danno causato al soggetto terzo trasportato
La causazione del danno derivante da mancato utilizzo delle cinture di sicurezza è imputabile sia al conducente del veicolo che al passeggero che non le indossa, posto che il conducente è responsabile del loro utilizzo anche da parte del passeggero.
(Cassazione Civile, ordinanza 30 gennaio 2019, n. 2531)
Responsabilità penale dell’amministratore di fatto
In tema di reati fallimentari, il soggetto che, ai sensi dell’art. 2639 c.c., assume la qualifica di amministratore di fatto della società fallita risponde al pari dell’amministratore di diritto, al di là delle mere qualifiche formali, anche nel caso di colpevole e consapevole inerzia a fronte di condotte illecite di quest’ultimo. La posizione dell’amministratore di fatto va determinata con riferimento alle disposizioni civilistiche.
(Cassazione Penale, 19 dicembre 2018, n. 57419)