Patto di famiglia e imposta di donazione

Il patto di famiglia di cui agli artt. 768-bis ss. c.c. è assoggettato all'imposta sulle donazioni per quanto concerne sia il trasferimento dell'azienda o della partecipazione dal disponente al discendente (fatto salvo il ricorso delle condizioni di esenzione di cui all'art. 3, comma 4-ter, d.lgs. n. 346/1990), sia la corresponsione di somma compensativa della quota di legittima dall'assegnatario dell'azienda o della partecipazione ai legittimari non assegnatari; - quest'ultima corresponsione è assoggettata ad imposta in base all'aliquota ed alla franchigia relative non al rapporto tra disponente ed assegnatario, e nemmeno a quello tra disponente e legittimario, bensì a quello tra assegnatario e legittimario.

(Cassazione Civile, 19 dicembre 2018, n. 32823)


Responsabilità del proprietario esclusivo della terrazza

Per le infiltrazioni di acqua provenienti dal terrazzo condominiale in uso esclusivo il proprietario può andare esente da responsabilità qualora dimostri che le opere manutentive non sono state realizzate a causa dell'opposizione colpevole del condominio, configurandosi in tale circostanza quell'ipotesi di caso fortuito o forza maggiore - che, appunto, può essere anche costituito dal "fatto del terzo" - prevista dall'art. 2051 Cc ai fini dell'esonero della responsabilità da cose in custodia (nel caso in esame alcuni condomini si erano opposti alle opere di manutenzione del terrazzo intraprese dal proprietario, fino ad ottenere la sospensione del titolo edilizio rilasciato a quest’ultimo dal Comune).

(Cassazione Civile, ordinanza 17 gennaio 2019, n. 1188)


Riconoscimento dell'assegno di divorzio in favore dell'ex coniuge

Deve essere confermata la statuizione del Giudice di merito che ha riconosciuto l’assegno divorzile a favore della moglie che, in costanza di matrimonio, si è presa cura del figlio autistico, ricorrendo sia il presupposto assistenziale (mancanza di attività lavorativa) sia il criterio perequativo, essendo stato valutato l’apporto della moglie al menage familiare.

(Cassazione Civile, 23 gennaio 2019, n. 1882)


Pubblicazione non autorizzate di immagini private

In caso di pubblicazione di fotografie di momenti privati in assenza del consenso del personaggio pubblico ritratto, non può essere negata la sussistenza di un danno di natura patrimoniale posto che l’eventuale rifiuto del soggetto alla pubblicazione di tali immagini non comporta l’abbandono del diritto alla gestione della propria immagine. L’entità del danno può determinarsi nella somma corrispondente al compenso che avrebbe presumibilmente richiesto per concedere il suo consenso alla pubblicazione (determinandosi tale importo in via equitativa, avuto riguardo al vantaggio economico conseguito dall'autore dell’illecita pubblicazione e ad ogni altra circostanza congruente con lo scopo della liquidazione).

(Cassazione Civile, 23 gennaio 2019, n. 1875)


Responsabilità degli amministratori tra danno alla società e danno al singolo socio

Nel caso in cui venga esercitata da un socio di una s.r.l. l’azione sociale di responsabilità prevista dal 2° comma dell’art. 2476 c.c., ove venga raggiunta la prova dell’occultamento di proventi maturati in favore della società, sussiste la responsabilità degli amministratori per grave inadempimento ai propri obblighi.
Se dunque la società può chiedere all'amministratore infedele il risarcimento del danno provocato da detta condotta, non può parlarsi di danno immediato e diretto al socio ai sensi dell’art. 2476, comma 6, c.c., quando esso rappresenti solo il riflesso di quello arrecato al patrimonio sociale.
Ai sensi dell’art. 2476, comma 4, c.c., la società deve rimborsare le spese di giudizio al socio che ha proposto la domanda risarcitoria, fatto salvo il diritto di regresso nei confronti degli amministratori.

(Tribunale di Venezia, 4 luglio 2018)


Occupazione dell’immobile e risarcimento del danno: parametro equitativo sul valore reddituale

La privazione del possesso conseguente all'occupazione di un immobile altrui costituisce un fatto potenzialmente causativo di effetti pregiudizievoli ed idoneo a legittimare la pronunzia di condanna generica al risarcimento del danno, ben potendo il giudice successivamente liquidare in concreto il detto danno per mezzo di una valutazione equitativa ex art. 1226 c.c. che tenga conto, quale parametro di quantificazione, del valore reddituale del bene.

(Cassazione Civile, 4 dicembre 2018, n. 31353)


Eterodirezione o super-società di fatto

L’accertamento dell’esistenza della c.d. super società di fatto deve essere rigoroso ed avere ad oggetto il perseguimento, da parte delle singole società che la dovrebbero comporre, del comune interesse sociale, ipotesi, questa, che non ricorre dunque laddove le singole società abbiano operato in tempi diversi e non contemporaneamente, così che si possa piuttosto parlare di eterodirezione o di scorretta e abusiva gestione nell'ambito di un gruppo societario riconducibile ad un unico soggetto.

(Tribunale di Prato, 1 agosto 2018)


Avvocato di sé stesso e diritto alla liquidazione del compenso

Nei giudizi in cui è consentita alla parte la difesa personale, ex art. 82 c.p.c., è onere dell'interessato, che rivesta la qualità di avvocato, specificare a che titolo intenda partecipare al processo, poiché (a prescindere dal profilo fiscale), mentre la parte che sta in giudizio personalmente non può chiedere che il rimborso delle spese vive sopportate, il legale, ove manifesti, appunto, l'intenzione di operare come difensore di sé medesimo ex art. 86 c.p.c., ha diritto alla liquidazione delle spese secondo la tariffa professionale.

(Cassazione Civile, 21 gennaio 2019, n. 1518)


Responsabilità del genitore

Il pregiudizio subito a causa della pubblicazione della foto osé sul sociale network a seguito della cessione della foto a terzi mediante dispositivo telefonico ricade sia sulla minore che sui genitori di lei. I danni subiti dalla minore sono ascrivibili alla categoria dei danni non patrimoniali ex art. 2059 c.c. in quanto ledono una pluralità di interessi attinenti alla sfera della persona e dunque protetti dall'art. 2 Cost. (dal diritto alla riservatezza all'onore, all'immagine e persino all'inviolabilità della corrispondenza). I danni subiti dai genitori della vittima ledono anche e soprattutto la reputazione in relazione alla risonanza sociale nell'ambiente di vita e di lavoro dei genitori, cui si aggiunge anche un danno patrimoniale ulteriore e correlato a quello non patrimoniale.

(Tribunale di Sulmona, 9 aprile 2018, n. 103)


Responsabilità del mediatore se è taciuta la donazione

Dati gli inconvenienti cui dà normalmente luogo la provenienza da donazione dell'immobile posto in vendita, tale circostanza rientra nella valutazione della sicurezza dell'affare e, come tale, deve essere compresa nel novero delle circostanze influenti sulla conclusione dello stesso, che il mediatore è tenuto a riferire alle parti ex art. 1759 c.c..

(Cassazione Civile, 16 gennaio 2019, n. 965)