Risarcibilità dei danni futuri in via equitativa
In tema di risarcimento dei danni a seguito di sinistro stradale, deve evidenziarsi come i danni futuri consistenti nelle spese che la vittima dell’incidente dovrà sostenere per cura ed assistenza sono risarcibili purché il giudice accerti che tali spese saranno sostenute secondo una ragionevole e fondata attendibilità e la relativa liquidazione deve avvenire in via equitativa, non essendo necessaria la dimostrazione dell’avvenuto esborso, a maggior ragione quando, come nel caso in esame, si tratti di spese future, essendo sufficiente la prova dell’effettività delle stesse, dunque che il soggetto obbligato sia tenuto a sostenerle.
(Corte d’Appello di Napoli, 17 luglio 2018, n. 3597)
Modifica apportata dal singolo condomino alla cosa comune
Laddove sia prevedibile che gli altri partecipanti non possano fare pari uso della cosa comune, la modifica apportata a quest'ultima da un singolo condomino è da ritenere legittima poiché non è configurabile una lesione dei diritti degli altri partecipanti se tale impedimento trovi giustificazione nella conformazione strutturale del fabbricato.
(Cassazione Civile, 15 gennaio 2019, n. 857)
Vizio nella progettazione imputabile al professionista
Il contratto di prestazione d'opera intellettuale, in base al quale sia stato progettato un edificio in tutto o in parte non conforme alla vigente disciplina edilizia, non è di per sé nullo per contrasto con le norme imperative e con l'ordine pubblico, e neanche per impossibilità dell'oggetto, essendo la prestazione a cui è contrattualmente vincolato il progettista eseguibile anche dal punto di vista giuridico. Deve, infatti, reputarsi che poiché il professionista che si obbliga alla redazione di un progetto edilizio deve usare la diligenza del buon padre di famiglia nel porre in essere tutte le attività finalizzate ad ottenere il provvedimento amministrativo che consenta la legittima esecuzione dell'opera che ne costituisce oggetto, ivi compresa la presentazione della documentazione richiesta dal Comune ai fini del rilascio della concessione edilizia, così che il mancato rispetto di tale canone può determinare la responsabilità per inadempimento.
(Cassazione Civile, 11 gennaio 2019, n. 562)
Certificato di agibilità, e rifiuto alla stipula
Il rifiuto del promissario acquirente di stipulare il contratto di compravendita definitivo di un immobile privo dei certificati di agibilità, abitabilità e di conformità alla concessione edilizia, anche se il mancato rilascio dipende dall'inerzia del Comune, è giustificato in quanto l'acquirente ha interesse ad ottenere la proprietà dell'immobile idoneo ad assolvere alla funzione economico-sociale e a soddisfare bisogni che inducono all'acquisto, per cui tali certificati risultano essenziali.
(Cassazione Civile, 14 gennaio 2019, n. 622)
Ipoteca dei beni del fondo ed onere della prova
L'iscrizione ipotecaria è ammissibile anche sui beni facenti parte di un fondo patrimoniale, e comunque grava sul debitore che intenda avvalersi del regime di impignorabilità dei beni costituiti in fondo patrimoniale l'onere di provare l'estraneità del debito alle esigenze familiari e la consapevolezza del creditore.
(Cassazione Civile, 9 novembre 2016, n. 22761)
Mantenimento e reddito netto
La determinazione del quantum dell’assegno di mantenimento deve operare sul reddito netto del coniuge obbligato al versamento poiché la famiglia, in costanza di matrimonio, fa affidamento su di esso.
(Cassazione Civile, ordinanza 14 gennaio 2019, n. 651)
Prescrizione dell’azione di simulazione
L’azione di simulazione relativa, quando è volta a fare emergere il reale mutamento della realtà voluto dalle parti con la stipulazione del negozio simulato, si prescrive nell'ordinario termine decennale. Diversamente, quando è finalizzata ad accertare la nullità tanto del negozio simulato, quanto di quello dissimulato, per la mancanza dei requisiti di sostanza e di forma, tale azione non è soggetta a prescrizione.
(Cassazione Civile, ordinanza 7 gennaio 2019, n. 125)
L’occupazione abusiva della cosa comune ed il risarcimento del danno
In materia di comunione, laddove sia provata l’utilizzazione da parte di uno dei comunisti della cosa comune in via esclusiva in modo da impedirne l’uso, anche potenziale, agli altri comproprietari, il danno deve ritenersi "in re ipsa". Tuttavia, una volta escluso, in fatto, che l’occupazione, ancorché abusiva e protratta nel tempo, abbia effettivamente impedito agli altri condomini l’uso della area comune, deve, per l’effetto, necessariamente escludersi la sussistenza di un danno risarcibile.
(Cassazione Civile, ordinanza 10 gennaio 2019, n. 468)
Nuova convivenza e decadenza dall'assegno divorzile
L’instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge, sicché il relativo diritto resta definitivamente escluso.
(Cassazione Civile, ordinanza 10 gennaio 2019, n. 406)
Pagamento del credito in pendenza di concordato, tra data di assegnazione e data di versamento
L’ordinanza di assegnazione del credito definisce il processo esecutivo presso terzi e pertanto il pagamento ad opera del terzo in esecuzione dell’ordinanza stessa è estraneo alla procedura esecutiva.
Per l’effetto è legittimo il pagamento eseguito dai terzi pignorati in favore della creditrice procedente in un procedimento esecutivo presso terzi in pendenza della procedura di concordato preventivo della debitrice esecutata, in forza di un’ordinanza di assegnazione emessa anteriormente all'avvio della procedura concorsuale.
(Tribunale di Milano, 1 ottobre 2018, n. 9609)