È responsabile del pestaggio anche chi inciti alla violenza
L'art. 2055 c.c. detta una norma sulla causalità materiale - integrata alla luce dei principi di cui all'art. 41 c.p. - per la cui applicazione è sufficiente l'accertamento circa la riconducibilità causale del medesimo "fatto dannoso" ad una pluralità di condotte. La ratio sottesa alla disposizione in esame consente quindi di affermare come, ai fini della sua applicazione, sia sufficiente accertare il nesso di causalità materiale tra la pluralità di condotte colpose e l'unico "fatto dannoso", restando irrilevante, viceversa, che l'evento di danno sia stato determinato da condotte illecite sulla base di un differente titolo (contrattuale e/o extracontrattuale) ovvero da condotte distinte e autonome sul piano fattuale (risultano pertanto essere responsabili in solido ex art. 2055 c.c. non solo l’autore materiale delle lesioni ma anche coloro che con la loro condotta violenta e aggressiva - spintoni e manate prima ed accerchiamento della vittima poi - avevano determinato la possibilità concreta che il malcapitato venisse attinto dal pugno).
(Cassazione Civile, ordinanza, 6 settembre 2023 n. 25970)
Mutuo estinto anticipatamente: al consumatore spetta il rimborso di tutti i costi sostenuti (interessi e spese)
È nulla la clausola contrattuale che escluda il rimborso dei costi sostenuti, in caso di estinzione anticipata del contratto di finanziamento perché determina a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto, ai sensi del D. Lgs 206 del 2005, art. 33.
(Cassazione Civile, 6 settembre 2023, n. 25977)
Sussiste il concorso di colpa del mittente per la spedizione postale ordinaria di un assegno non trasferibile
La spedizione per posta ordinaria di un assegno, ancorché munito di clausola d'intrasferibilità, costituisce, in caso di sottrazione del titolo e riscossione da parte di un soggetto non legittimato, condotta idonea a giustificare l'affermazione del concorso di colpa del mittente.
(Cassazione Civile, 5 settembre 2023, n. 25866)
Sono applicabili ai soli sinistri stradali i criteri di liquidazione del danno biologico previsti dal codice delle assicurazioni
I criteri di liquidazione del danno biologico previsti dall'art. 139 cod. ass., per il caso di danni derivanti da sinistri stradali, costituiscono oggetto di una previsione eccezionale, come tale insuscettibile di applicazione analogica al di fuori dei casi espressamente previsti da detta norma.
(Cassazione Civile, 5 settembre 2023, n. 25992)
La servitù volontaria permane anche se il fondo non è più intercluso
Le servitù volontarie, a differenza di quelle coattive, le quali si estinguono con il venir meno della necessità per cui sono state imposte, non si estinguono con il cessare della "utilitas" per la quale sono state costituite, ma soltanto per confusione, prescrizione o quando siano stipulate nuove pattuizioni, consacrate in atto scritto, che ne modifichino l’estensione o le sopprimano. Non è quindi sufficiente il venir meno dell’interclusione per sostenere che vi sia stata l’automatica estinzione della servitù per rinuncia implicita, in quanto l’estinzione del diritto di servitù per rinuncia del titolare deve risultare da atto scritto, ex art.1350 c.c., e non può essere desunta indirettamente da fatti concludenti.
(Cassazione Civile, 4 settembre 2023, n. 25716)
Anche se il Cliente è un investitore esperto l’intermediario deve provare di averlo informato
Nell'ipotesi in cui un investimento finanziario sia stato qualificato anche dall'intermediario come operazione inadeguata, l'assolvimento degli obblighi informativi cui quest'ultimo è tenuto, in mancanza della prova dell'osservanza delle cogenti prescrizioni contenute negli artt. 28 e 29 del regolamento Consob, n. 1152 del 1998, attuative dell'art. 21 del T.U.F., non può essere desunta in via esclusiva dal profilo soggettivo del cliente, dal suo rifiuto di fornire indicazioni su di esso o soltanto dalla sottoscrizione dell'avvenuto avvertimento dell'inadeguatezza delle operazioni in forma scritta, essendo necessario che l'intermediario, a fronte della sola allegazione contraria dell'investitore sull'assolvimento degli obblighi informativi, fornisca la prova positiva, con ogni mezzo, del comportamento diligente della banca. Tale prova può essere integrata dal profilo soggettivo del cliente o da altri convergenti elementi probatori ma non può essere desunta soltanto da essi.
(Cassazione Civile, ordinanza, 1 settembre 2023, n. 25635)
Fondo patrimoniale non annotato dal Comune: il notaio non è responsabile
Comune dell'atto di costituzione di fondo patrimoniale.
In tema di costituzione del fondo patrimoniale, al notaio incombe, entro trenta giorni, di richiedere l'annotazione dell'atto di costituzione del fondo patrimoniale ma non spetta anche il compito di controllare che il Comune dia seguito tempestivamente alla richiesta. L'obbligazione del notaio, che è obbligazione di mezzi, in questo ambito, non potendo egli rispondere delle negligenze altrui, diverrebbe una obbligazione di risultato peraltro difficile da adempiere, posto che al notaio sarebbe richiesto di imporre alla pubblica amministrazione un atto del suo ufficio (cassata, nella specie, la decisione dei giudici del merito che avevano riconosciuto la responsabilità del notaio per la mancata esecuzione, da parte del Comune, dell'annotazione di un atto di costituzione di fondo patrimoniale; a causa del ritardo dell'annotazione, due coniugi non avevano potuto opporre la destinazione di un immobile nel fondo patrimoniale e quindi il bene era stato oggetto di espropriazione nell'ambito di un'azione promossa dall'Erario nei confronti di uno dei due coniugi).
(Cassazione Civile, 1 settembre 2023, n. 25567)
Veicolo circolante su strade private: è obbligatoria la copertura assicurativa
E’ legittima la sanzione comminata all’autista di bus navetta per aver circolato su strada privata in assenza di copertura assicurativa siccome per circolazione su aree equiparate alle strade va intesa quella effettuata su ogni spazio ove il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale. Ciò al fine garantire il diritto dei soggetti terzi ad essere reintegrati per equivalente dei danni eventualmente occasionati da un incidente stradale.
(Cassazione Civile, ordinanza, 30 agosto 2023, n. 24566)
Preliminare di vendita: per il definitivo è necessario il consenso di tutti i comproprietari
In tema di promessa di vendita di un bene immobile indiviso, appartenente a più comproprietari, allorché nell'unico documento predisposto per il negozio non risulti la volontà dei comproprietari di stipulare più contratti preliminari relativi esclusivamente alle singole quote di cui ciascuno di essi è titolare, le dichiarazioni dei promittenti venditori, che costituiscono un'unica parte complessa, danno luogo a un'unica volontà negoziale, sicché sono parti necessarie del giudizio ex art. 2932 c.c. tutti coloro che, concorrendo a formare la volontà negoziale della parte promittente, si sono obbligati a prestare il consenso necessario per il trasferimento del bene considerato come un unicum inscindibile e nei cui confronti deve spiegare effetto la sentenza costitutiva.
(Cassazione Civile, ordinanza, 29 agosto 2023, n. 25396)
Il peso dell’Hummer supera quello consentito per la patente B: il contratto di acquisto non può essere risolto
Si verte in tema di aliud pro alio quando la difformità del bene consegnato rispetto a quello pattuito incide sulla natura e, quindi, sull'individualità, consistenza e destinazione della stessa, in modo da potersi ritenere che esso appartenga ad un genere del tutto diverso da quello posto a base della decisione del compratore di effettuare l'acquisto, o quando la cosa consegnata presenti difetti che le impediscano di assolvere alla sua funzione o a quella concreta assunta come essenziale dalle parti, facendola degradare in una sottospecie del tutto diversa da quella dedotta in contratto, risultando inidonea ad assolvere alla funzione economico-sociale dedotta in contratto ed insuscettibile di fornire l'utilità richiesta (esclusa l'ipotesi de quo nella vendita di un veicolo con un peso massimo di carico per quale il l'acquirente avrebbe dovuto dotarsi di patente di guida diversa dalla B, nonostante le rassicurazioni diverse fornite dalla concessionaria; secondo la Corte, il veicolo venduto non era privo delle caratteristiche funzionali necessarie a soddisfare i bisogni dell'acquirente né aveva difetti che lo rendevano inservibile).
(Cassazione Civile, 24 agosto 2023, n. 25230)