Muri perimetrali anche se avanzati o arretrati rispetto alle linee verticali dell’immobile
I muri perimetrali dell'edificio in condominio, pur non avendo funzione di muri portanti, vanno intesi come muri maestri al fine della presunzione di comunione di cui all'art. 1117 c.c., poiché determinano la consistenza volumetrica dell'edificio unitariamente considerato, proteggendolo dagli agenti atmosferici e termici, delimitano la superficie coperta e delineano la sagoma architettonica dell'edificio stesso. Pertanto, nell'ambito dei muri comuni dell'edificio rientrano anche quelli collocati in corrispondenza dei piani di proprietà singola ed esclusiva e in posizione avanzata o arretrata rispetto alle principali linee verticali dell'immobile.
(Cassazione Civile, 10 maggio 2018, n. 11288)
Nuova attività di impresa esercitata dal fallito
Qualora il fallito, dopo la data di apertura della procedura concorsuale, intraprenda una nuova attività d'impresa, avvalendosi per le operazioni finanziarie ad essa inerenti di un conto corrente bancario già in precedenza aperto in capo alla società "in bonis", i relativi atti non ricadono nella sanzione di inefficacia dell'art. 44 l.fall., ma restano disciplinati dall'art. 42, comma 2, l. fall., riguardante la sopravvenienza di ulteriori beni per titolo successivo al fallimento. Ne consegue che la curatela, in applicazione di tale ultima norma, ha facoltà di appropriarsi dei soli risultati positivi dell'indicata attività, al netto delle spese incontrate per la loro realizzazione, e, pertanto, può reclamare dalla banca il versamento del solo saldo attivo del predetto conto corrente, corrispondente all'utile dell'impresa, non anche la restituzione delle somme fuoriuscite dal conto per operare pagamenti nell'esercizio della nuova impresa.
(Cassazione Civile, 11 maggio 2018, n. 11541)
Diffamazione tramite social network
Pubblicare un post offensivo sul proprio profilo Facebook integra il reato di diffamazione aggravata, poiché l'utilizzo del Social network consente di pubblicizzare e diffondere l'espressione denigratoria tra un gruppo di persone apprezzabile per composizione numerica. Tale fattispecie di reato scatta anche nei confronti di chi si limita a pubblicare un commento offensivo al post diffamatorio, poiché in tal modo si determina una maggior diminuzione della reputazione della persona offesa nella considerazione dei consociati.
(Tribunale di Campobasso, 2 ottobre 2017, n. 396)
Omissione di tempestiva diagnosi, condotta colposa del medico
Determina l’esistenza di un danno risarcibile alla persona l’omissione di un processo morboso terminale ove risulti che, per effetto dell’omissione, sia andata perduta dal paziente la possibilità di sopravvivenza per alcune settimane od alcuni mesi, o comunque per un periodo limitato, in più rispetto al periodo temporale effettivamente vissuto.
(Cassazione Civile, 27 giugno 2018, n. 16919)
Permanenza online della notizia dell’arresto, seguito dall'assoluzione: risarcimento danni morali
Nell'ambito di una richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale subito da un uomo per la permanenza online della notizia del suo arresto, seguito poi dalla assoluzione, l'elemento della “risalenza” nel tempo della notizia è privo di oggettività idonea a determinare una riduzione del risarcimento.
(Cassazione Civile, 27 giugno 2018, n. 16908)
L’ordinanza di assegnazione e il controcredito del terzo pignorato
Attraverso l’ordinanza di assegnazione si verifica una modificazione soggettiva del rapporto, in quanto il creditore diventa così titolare del credito che prima il debitore esecutato vantava verso il terzo creditore. Il credito in sé invece, sarà ovviamente soddisfatto solo al momento del pagamento.
Nel caso però in cui il terzo sia a sua volta creditore del creditore assegnatario, potrà opporgli il proprio credito in compensazione, anche se tale credito si è formato precedentemente all'ordinanza di assegnazione.
(Cassazione Civile, ordinanza 4 luglio 2018, n. 17441)
La verifica dei requisiti per le Start Up Innovative
L’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese ed il periodico aggiornamento dei requisiti per le Start Up Innovative hanno natura amministrativa e non natura costitutiva, non dando di per sé prova dei requisiti richiesti per il mantenimento dello status di Start Up.
E’ perciò ammissibile in sede prefallimentare il compimento degli accertamenti relativi all’effettiva sussistenza dei requisiti al fine di valutare se la società abbia in concreto svolto in misura prevalente attività di produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad altro valore tecnologico e se fossero state svolte prestazioni di ricerca e sviluppo nella percentuale prevista.
In caso positivo, la start up innovativa non sarà fallibile, essendo assoggettabile solo alla procedura concorsuale della composizione della crisi da sovraindebitamento. In caso negativo, la società sarà invece assoggettabile al fallimento.
(Tribunale di Udine, 22 maggio 2018)
Gli oneri di controllo e verifica della casella PEC
Nonostante si dimostri giudizialmente che l’indirizzo PEC comunicato dalla società in bonis al registro delle imprese non sia nella sua disponibilità e sia in realtà utilizzato da altra società, seppur collegata alla fallita, la notifica del ricorso per la dichiarazione di fallimento e gli altri atti relativi alla fase prefallimentare risultano correttamente adempiuti, poiché dal momento dell’indicazione della casella PEC al registro delle imprese, essa diventa ufficialmente la PEC della società, con tutti gli oneri di controllo e verifica di quanto in essa inviato.
(Cassazione Civile, ordinanza 21 giugno 2018, n. 16365)
Barriere architettoniche e limite all'uso più intenso della cosa comune
Il diritto del condomino di aprire una porta d’accesso per avvalersi dell’utilizzo di un ascensore già esistente rientra nei poteri spettanti a ciascun condomino, così come previsto dall'art. 1102 c.c., a norma del quale ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca ad altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto.
(Tribunale di Milano, sentenza 23 aprile 2018)
Opposizione allo stato passivo ed onere di produzione
Nel giudizio di opposizione allo stato passivo, l’opponente, a pena di decadenza, deve soltanto indicare specificatamente i documenti di cui intende avvalersi, già prodotti nel corso della verifica dello stato passivo innanzi al giudice delegato, sicché, in difetto della produzione di uno o di alcuni di essi, il tribunale deve disporne l’acquisizione dal fascicolo d’ufficio della procedura fallimentare ove sono custoditi.
(Cassazione Civile, 14 giugno 2018, n. 15627)