Tra i beneficiari della polizza vita rientrano anche gli eredi per rappresentazione

Nel contratto di assicurazione sulla vita la designazione generica degli "eredi legittimi" come beneficiari comporta l'inclusione, tra i medesimi, pure degli eredi per rappresentazione ed ha, inoltre, come effetto che, a ciascuno di essi, spettino gli interessi corrispettivi sin dalla morte del de cuius.

(Cassazione Civile, ordinanza, 21 agosto 2023, n. 24951)


Il genitore offende l’insegnante che rimprovera il figlio: non è legittima difesa

La legittima difesa, idonea ad escludere la responsabilità per fatto illecito, esige il concorso di due elementi: la necessità di difendere un diritto proprio od altrui dal pericolo attuale di un'offesa ingiusta, e la proporzione tra l'offesa e la difesa (nella specie, la Corte ha ritenuto che non costituisse legittima difesa, ma rappresentavano un'intollerabile "giustizia fai da te", le offese proferite da un genitore all'insegnate del figlio, il quale aveva pianto a seguito dei rimproveri che gli erano stati mossi dalla professoressa, atteso che mancava del tutto la contestualità della condotta in quanto la reazione - violenta e aggressiva - era avvenuta quando erano trascorsi ormai tre giorni dal rimprovero).

(Cassazione Civile, 18 agosto 2023, n. 24848)


Per l’affido esclusivo deve essere evidenziata anche l’inidoneità educativa dell'altro genitore

Alla regola dell'affidamento condiviso dei figli può derogarsi solo ove la sua applicazione risulti pregiudizievole per l'interesse del minore, con la duplice conseguenza che l'eventuale pronuncia di affidamento esclusivo dovrà essere sorretta da una motivazione non più solo in positivo sulla idoneità del genitore affidatario, ma anche in negativo sulla inidoneità educativa ovvero manifesta carenza dell'altro genitore, come nel caso in cui quest'ultimo ponga in essere una persistente e durevole inosservanza dei provvedimenti giudiziali medio tempore emessi nell'interesse del minore.

(Cassazione Civile, ordinanza, 1 agosto 2023, n. 23333)


Consapevolezza del carattere abusivo dell'immobile: inadempiente il promissario acquirente che non stipula il rogito

In tema di adempimento del preliminare di compravendita immobiliare, ove le parti, nella consapevolezza del carattere abusivo dell'immobile, abbiano espressamente previsto di dar corso al procedimento di sanatoria, senza posticipare alla sua definizione la conclusione del contratto definitivo, deve ritenersi inadempiente il promissario acquirente che non ottemperi alla stipula del negozio definitivo e giustifichi la sua condotta sulla scorta dell'omesso rilascio del certificato di agibilità da parte del promissario venditore.

(Cassazione Civile, 1 agosto 2023, n. 23370)


Anche le opere parzialmente interrate devono rispettare le distanze legali e urbanistiche

In tema di distanze legali, l'art. 873 c.c., nello stabilire per le costruzioni su fondi finitimi la distanza minima di tre metri dal confine o quella maggiore fissata dai regolamenti locali, va interpretato, in relazione all'interesse tutelato dalla norma, nel senso che la nozione di "costruzione" comprende qualsiasi manufatto avente caratteristiche di consistenza e stabilità, o che emerga in modo sensibile dal suolo, sporgendone stabilmente, e che, per la sua consistenza, abbia l'idoneità a creare intercapedini pregiudizievoli alla sicurezza ed alla salubrità del godimento della proprietà, senza riferirsi necessariamente ad un edificio ma ad un qualsiasi manufatto, avente le suddette caratteristiche. Ai sensi della citata disposizione, esiste, dunque, una nozione unica di costruzione, consistente in qualsiasi opera non completamente interrata avente i caratteri della solidità ed immobilizzazione rispetto al suolo, indipendentemente dalla tecnica costruttiva adoperata, la quale non può essere modificata dai regolamenti comunali, sia pure al limitato fine del computo delle distanze legali, poiché il rinvio contenuto nella seconda parte dell'art. 873 c.c. ai regolamenti locali, costituenti norme secondarie, è circoscritto alla sola facoltà di stabilire una distanza maggiore.

(Cassazione Civile, 28 luglio 2023, n. 23040)


La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta dà luogo ai soli obblighi restitutori

La pronuncia di risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta dell'esecuzione, in quanto fondata su un fatto estraneo alla sfera di imputabilità dei contraenti, dà luogo ai soli obblighi restitutori derivanti dallo scioglimento del vincolo contrattuale, essendo le prestazioni rese divenute indebite, ma non consente di condannare il debitore al pagamento del doppio della caparra, atteso che questa costituisce una forma risarcitoria limitata nel “quantum” e correlata al diritto di recesso, che, in quanto strumento di risoluzione negoziale per giusta causa, presuppone l'inadempimento della controparte.

(Cassazione Civile, 31 luglio 2023, n. 23209)


Senza preventiva autorizzazione del Senato, messaggi di posta elettronica e WhatsApp del parlamentare non possono essere acquisiti

Non spettava alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Firenze, in assenza della preventiva autorizzazione della Camera di appartenenza, acquisire messaggi di posta elettronica e WhatsApp di un parlamentare, o a quest’ultimo diretti, conservati nella memoria di dispositivi elettronici appartenenti a terzi ed oggetto di provvedimenti di sequestro nell’ambito di un procedimento penale nei confronti dello stesso parlamentare e di altri soggetti. Tali massaggi devono essere infatti ricondotti alla nozione di “corrispondenza”, costituzionalmente rilevante, la cui tutela non si esaurisce con la ricezione e la lettura da parte del destinatario, ma pemane fino a quando, per il decorso del tempo, essi non perdano il loro carattere di attualità ed interesse per gli interlocutori, trasformandosi in meri documenti “storici”.

(Corte Costituzionale, 27 luglio 2023, n. 170)


Nessun assegno di mantenimento in favore della figlia maggiorenne e sposata

In tema di assegno di mantenimento da riconoscere al figlio maggiorenne, dal momento che obbligo educativo e obbligo di mantenimento sono tendenzialmente tra di loro connessi, l'avere il figlio contratto matrimonio non è circostanza che può essere svalutata dal giudice del merito, essendo al contrario un importante indice di una raggiunta autonomia di vita e di scelte, la quale esclude il perdurante diritto-dovere di educare, palesando una raggiunta indipendenza verso importanti opzioni di vita, la quale, salvo casi eccezionali, da allegare e provare con onere in capo al richiedente, confligge con la pretesa di conservare, nel contempo, un diritto al mantenimento ad oltranza a carico dei genitori pure con riguardo alla nuova famiglia.

(Cassazione Civile, 27 luglio 2023, n. 22813)


Anche al coniuge separato senza addebito spetta il diritto di abitazione

I diritti di abitazione e uso, accordati al coniuge superstite dall'art. 540, comma 2, c.c. spettano anche al coniuge separato senza addebito, eccettuato il caso in cui, dopo la separazione, la casa sia stata lasciata da entrambi i coniugi o abbia comunque perduto ogni collegamento, anche solo parziale o potenziale, con l'originaria destinazione familiare.

(Cassazione Civile, 26 luglio 2023, n. 22566)


Illecita divulgazione di dati relativi alla residenza personale

Il principio di minimizzazione del trattamento dei dati personali fonda l'obbligo del giornalista di intervenire sull'informativa di polizia giudiziaria ricevuta e destinata alla pubblicazione per depurarla dei dati personali eccedenti lo scopo che in nessun modo avrebbero sottratto o aggiunto di significativo al contenuto informativo dell'articolo.

(Cassazione Civile, 25 luglio 2023, n. 22338)