Consulenza tecnica d’ufficio e discrezionalità del giudice

La decisione di ricorrere o meno ad una consulenza tecnica d’ufficio costituisce un potere discrezionale del giudice, il quale, tuttavia, ha il dovere di motivare adeguatamente il rigetto della istanza di ammissione proveniente da una delle parti, dando adeguata dimostrazione di potere risolvere, sulla base di corretti criteri, i problemi tecnici connessi alla valutazione degli elementi rilevanti ai fini della decisione.

(Cassazione Civile, 5 febbraio 2018, n. 2668)


Opponibilità dell’assegnazione all'erede dell’ex coniuge

Ne consegue che non è possibile ritenere che il diritto di assegnazione della casa familiare si sia estinto per il solo effetto della morte dell’ex coniuge dell’affidatario della prole trattandosi di un diritto personale di godimento “sui generis” che, proprio in virtù di quel vincolo di destinazione di cui dicevamo poc'anzi, si estingue solo per il venir meno dei presupposti che ne hanno determinato l’assegnazione, vale a dire la presenza di prole minorenne o di prole maggiorenne economicamente ancora non indipendente ovvero, come previsto dall'art. 337-sexies c.c., nel caso di passaggio a nuove nozze oppure di convivenza more uxorio o di non utilizzo dell’immobile da parte del coniuge beneficiario.

(Cassazione Civile, 29 gennaio 2018, n. 2106)


Nessun mantenimento al coniuge autosufficiente

L’indipendenza o autosufficienza economica dell'ex coniuge beneficiario va desunta dai seguenti "indici": possesso di redditi di qualsiasi specie e/o di cespiti patrimoniali mobiliari ed immobiliari (tenuto conto di tutti gli oneri "lato sensu" imposti e del costo della vita nel luogo di residenza dell'ex coniuge richiedente), capacità e possibilità effettive di lavoro personale (in relazione alla salute, all'età, al sesso ed al mercato del lavoro dipendente o autonomo), stabile disponibilità di una casa di abitazione, nonché eventualmente altri - rilevanti nelle singole fattispecie – senza, invece, tener conto del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio; il tutto sulla base delle pertinenti allegazioni, deduzioni e prove offerte dall'ex coniuge obbligato, sul quale incombe il corrispondente onere probatorio, fermo il diritto all'eccezione ed alla prova contraria dell'ex coniuge beneficiario.

(Tribunale di Parma, 12 gennaio 2018 n. 65)


La notifica in cancelleria e decorso del termine breve

La notificazione presso il domicilio eletto divenuto inefficace per la sopravvenuta cancellazione o decesso del procuratore domiciliatario non costituisce una condizione necessaria al fine di procedere alla notificazione in cancelleria. Pertanto, la notifica della sentenza per far decorrere il termine breve può avvenire direttamente, ai sensi dell'art. 82 r.d. n. 37 del 1934 presso la cancelleria della medesima Autorità Giudiziaria adita.

(Cassazione civile, ordinanza 6 febbraio 2018, n. 2814)


Le spese legali stragiudiziali sono danno emergente

Le spese sostenute dalla vittima di un sinistro stradale per remunerare l'avvocato al quale si sia rivolta per avere assistenza stragiudiziale, costituiscono una ordinaria ipotesi di danno emergente, di cui all'art. 1223 Cod. Civ.. Pertanto, come qualsiasi altra voce di danno, essa è soggetta alle regole generali e dunque non sarà dovuto il risarcimento per le spese che la vittima avrebbe potuto evitare con l'ordinaria diligenza o sostenute in misura esagerata (art. 1227, comma I e II, Cod. Civ.) e non sarà dovuto il risarcimento per le spese non legate da un nesso di causa rispetto al fatto illecito (art. 1223 Cod. Civ.). Stabilire se la vittima abbia speso o meno somme eccessive è giudizio che va compiuto in base alle norme di legge che fissano la misura dei compensi dovuti agli avvocati per l'attività stragiudiziale secondo i criteri di determinazione previsti dal D.M. 8 aprile 2004 n. 127, rimasto in vigore fino al 28 agosto 2012.

(Cassazione civile, ordinanza 2 febbraio 2018, n. 2644)


Risarcimento del danno da nascita indesiderata

In tema di responsabilità medica per erronea diagnosi e conseguente nascita indesiderata, il risarcimento dei danni derivanti dall'inadempimento delle struttura sanitaria all'obbligazione contrattuale spetta non solo alla madre, ma anche al padre, il quale deve essere considerato tra i soggetti protetti dagli effetti negativi delle condotta del medico, da cui consegue il relativo diritto al risarcimento dei danni, fra i quali deve ricomprendersi il pregiudizio di carattere patrimoniale derivante dai doveri di mantenimento dei genitori nei confronti dei figli.

(Cassazione civile, sez. III, ordinanza 5 febbraio 2018, n. 2675)


Mediazione delegata e improcedibilità della domanda

La mancata attivazione del procedimento di mediazione delegata comporta l’improcedibilità (non della domanda monitoria, ma) del giudizio di opposizione e l’acquisto da parte del decreto ingiuntivo dell’autorità ed efficacia di cosa giudicata in relazione al diritto in esso consacrato, posto che l’instaurazione del procedimento monitorio non richiede il previo passaggio in mediazione, pertanto l’improcedibilità verificatasi in pendenza del giudizio di opposizione non può di per sé comportare, in assenza di una espressa previsione di legge, la caducazione del decreto ingiuntivo già emesso.

(Tribunale di Bologna, 3 gennaio 2018)


L’avvocato e il rapporto con la controparte

Ove la controparte non sia assistita da alcun difensore, deve ritenersi che all'avvocato sia precluso ogni contatto, proprio perché la stessa si trova in una situazione di evidente vulnerabilità.

(Cassazione Civile, Sezioni Unite, 30 gennaio 2018, n. 2273)


Procedimento cautelare per riconsegna di ramo d’azienda affittato

Il perdurare della detenzione del ramo d’azienda in capo ad un soggetto che ne ha ridotto l’avviamento commerciale e che non è in condizioni di adempiere agli obblighi contrattuali configura un danno irreparabile, che giustifica la concessione del provvedimento cautelare di riconsegna immediata del ramo d’azienda.

(Tribunale di Milano, 27 dicembre 2016)


Crediti del professionista e prededuzione

Il credito del professionista che abbia svolto attività funzionali all'omologazione di un accordo di ristrutturazione ex art. 182 bis legge fallimentare rientra de plano tra i crediti sorti "in funzione" della procedura e, come tale, a norma dell'art. 111, secondo comma, legge fall., va soddisfatto in prededuzione nel successivo fallimento. Non può escludersi la funzionalità della prestazione, per gli effetti di cui all'art. 111 legge fallimentare per il semplice fatto che all'omologazione dell'accordo di ristrutturazione sia conseguito il fallimento.

(Cassazione civile, 18 gennaio 2018, n. 1182)