Legittima la delibera condominiale che impone un limite temporale alla sosta nel cortile

Le determinazioni dell'assemblea condominiale relative alla limitazione paritaria dell'uso del cortile come parcheggio, come quelle che viceversa assegnano posti auto ai singoli condomini, non alterano la destinazione della cosa comune, ma si limitano a renderne più ordinato e razionale l'uso paritario secondo le rispettive circostanze, cosicché tali delibere non richiedono maggioranze qualificate (respinto il ricorso promosso da una condomina avverso le delibere condominiali con cui era stato disposto il divieto di parcheggio nel cortile condominiale ed erano state applicate sanzioni nei suoi confronti. Nella specie, la Corta ha sottolineato il divieto di parcheggio era diretto a garantire che tutti i condomini potessero usare il cortile, limitando la sosta a mezz'ora per carico e scarico, evitando così che il parcheggio permanente di un condomino impedisse o limitasse l'uso da parte degli altri, in considerazione delle limitate dimensioni del cortile).

(Cassazione Civile, 14 marzo 2023, n. 7385)


Nessun risarcimento al correntista vittima di phishing

Non può dubitarsi del comportamento decisamente imprudente e negligente del danneggiato, il quale aveva digitato i propri codici personali (verosimilmente richiestigli con un e-mail fraudolenta), in tal modo consentendo all'ignoto truffatore di successivamente utilizzarli, per effettuare una disposizione di bonifico dal conto del danneggiato (esclusa, nella specie, la restituzione delle somme prelevate da un conto corrente mediante bonifico online, atteso che la responsabilità era da addossarsi al danneggiato che aveva incautamente fornito i propri codici personali verosimilmente a causa di un'attività di phishing).

(Cassazione Civile, 13 marzo 2023, n. 7214)


Il diritto di abitazione della casa familiare è possibile su un solo immobile

Il diritto reale di abitazione, riservato al coniuge superstite dall'art. 540, comma 2, c.c. (il cui valore va, peraltro, detratto dall'asse prima di procedere alla divisione tra tutti i coeredi), ha ad oggetto la sola "casa adibita a residenza familiare", ossia l'immobile che i coniugi abitavano insieme prima della morte del de cuius, quale luogo principale di esercizio della vita matrimoniale. Questo diritto, pertanto, non può comprendere due residenze alternative, o due immobili di cui i coniugi avessero la disponibilità e che usassero in via temporanea in quanto la nozione di casa adibita a residenza familiare comporta l’individuazione di un solo alloggio costituente, se non l’unico, quanto meno il prevalente centro di aggregazione degli affetti, degli interessi e delle consuetudini della famiglia.

(Cassazione Civile, 10 marzo 2023, n. 7128)


Contrasto fra i genitori sull'ora di religione: decide il giudice

La figlia di genitori separati – in caso di vedute differenti sull'ora di religione – va indirizzata a frequentare l'orario dedicato alla religione che deve essere vista come momento multiculturale e di crescita personale. Il tutto, quindi, nell'esclusivo interesse della piccola. E' quanto precisa la Cassazione con l'ordinanza n. 6802/23. Secondo i Supremi giudici la Corte d'appello ha errato nell'impostazione della controversia, in quanto, nelle ipotesi di crisi familiare e di contrasto tra i genitori.

(Cassazione Civile, ordinanza, 7 marzo 2023 n. 6802)


Sanzionabile la società che rileva la presenza dei dipendenti tramite impronta digitale

L'esimente della buona fede, prevista dalla l. n. 689 del 1981, art. 3, in tema di sanzioni amministrative, non trova applicazione quando l'affidamento relativo alla liceità della condotta, dipende proprio dalla colpa consistita nella mancata verifica degli adempimenti richiesti in qualità di datore di lavoro titolare del trattamento dei dati personali dei propri dipendenti, cui competono, ai sensi del d.lg. n. 196 del 2003, art. 4-e dal reg. Ue 679/2016, entrato in vigore nel maggio 2018, non applicabile alla fattispecie -, le decisioni "in ordine alle finalità, alle modalità di trattamento ed agli strumenti utilizzati, ivi compreso il profilo della sicurezza" (confermata la sanzione ad una società che aveva utilizzato un sistema di rilevamento biometrico dell'impronta digitale per registrare le presenze dei propri dipendenti).

(Cassazione Civile, 6 marzo 2023, n. 6642)


La clausola compromissoria è applicabile anche se è stata abolita dopo la cessazione dell’amministratore dalla carica

La controversia tra l'amministratore e la società resta soggetta alla competenza arbitrale convenuta, per tale lite, con la clausola compromissoria, ove la soppressione di questa sia stata deliberata dopo la cessazione dalla carica del detto amministratore e non sia intervenuto un accordo tra lo stesso e la società volto a privare di effetti la clausola stessa.

(Cassazione Civile, 2 marzo 2023, n. 6221)


Società di capitali: revocatoria non esercitabile su delibere di modifica dello statuto

L'azione pauliana di cui agli art. 2901 ss. c.c. non può essere esercitata nei confronti di atti endosocietari posti in essere da società di capitali, anche consortili, rappresentati da delibere modificative dello statuto, tali atti non avendo effetti esterni in termini di incidenza sulla garanzia patrimoniale generale, bensì essendo compiuti unicamente per la gestione dell'attività del soggetto giuridico, e sussistendo d'altronde nella normativa societaria strumenti specifici che ne presidiano la legittimità, mentre l'azione pauliana è comunque esercitabile nei confronti degli atti esterni delle suddette società giuridicamente personalizzate.

(Cassazione Civile, 3 marzo 2023, n. 6384)


Assegno bancario con data di emissione è incerta: non è efficace come titolo esecutivo

L'assegno bancario recante una sovrascrittura della data è inefficace come titolo esecutivo, quando la suddetta alterazione renda la data di emissione insuperabilmente incerta.

(Cassazione Civile, 2 marzo 2023, n. 6342)


Collocamento paritetico del figlio e revoca dell’assegnazione della casa coniugale

Il provvedimento di revoca della casa familiare non può costituire un effetto automatico dell’esercizio paritetico del diritto di visita o del cosiddetto “collocamento paritetico”. La valutazione che il giudice di merito deve svolgere non può limitarsi alla buona relazione del minore con entrambi i genitori ma deve avere ad oggetto una giustificazione puntuale, eziologicamente riconducibile esclusivamente alla realizzazione di un maggiore benessere del minore da ricondurre al mutamento del regime giuridico dell’assegnazione della casa familiare.

(Cassazione Civile, ordinanza, 24 febbraio 2023, n. 5738)


Giornale online: la richiesta inevasa di aggiornare la notizia comporta il risarcimento del danno

La persistenza nel sito web di una testata giornalistica della risalente notizia del coinvolgimento di un soggetto in un procedimento penale - pubblicata nell'esercizio legittimo del diritto di cronaca, ma non aggiornata con i dati relativi all'esito di tale procedimento - non integra, di per sé, un illecito idoneo a generare una pretesa risarcitoria; tuttavia, il soggetto cui la notizia si riferisce ha diritto ad attivarsi per chiederne l'aggiornamento o la rimozione, con la conseguenza che l'ingiustificato rifiuto o ritardo da parte del titolare del sito è idoneo a comportare il risarcimento del danno patito successivamente alla richiesta (fermo l'onere di allegazione e prova del pregiudizio da parte dell'interessato).

(Cassazione Civile, 1 marzo 2023, n. 6116)