L’Amministratore di condominio non è responsabile della raccolta differenziata male eseguita dai condomini
L'amministratore di condominio svolge l'incarico, riconducibile alla figura del mandato (art. 1129, comma 15, c.c.), di gestione ed amministrazione dei beni comuni, oltre che di tenuta della contabilità (art. 1130 c.c.), e nell'ambito solo di tali attribuzioni ha la rappresentanza dei condomini verso l'esterno (art. 1131 c.c.). Ciò comporta che l'amministratore di condominio può essere chiamato a responsabilità diretta, per avere materialmente concorso, con atti o comportamenti, alla commissione di infrazioni (esclusa, nella specie, la responsabilità solidale dell'amministratore derivante dagli obblighi di custodia dei contenitori destinati alla raccolta differenziata al cui interno erano stati conferiti irregolarmente dei rifiuti).
(Cassazione Civile, 14 febbraio 2023, n. 4561)
Il risarcimento del danno è dovuto anche se al momento del sinistro l’erede si trova ancora nel grembo materno
Il danno parentale si configura anche in presenza di mera lesione del danno da perdita del rapporto parentale; esso rappresenta un peculiare aspetto del danno non patrimoniale, e consiste non già nella mera perdita delle abitudini e dei riti propri della quotidianità, bensì nello sconvolgimento dell'esistenza, rivelato da fondamentali e radicali cambiamenti dello stile di vita, nonché nella sofferenza interiore derivante dal venir meno del rapporto e/o dall'inevitabile atteggiarsi di quel rapporto in modo differente si tratta infatti di danno non patrimoniale iure proprio del congiunto, il quale, se ritenuto spettante in astratto, può essere allegato e dimostrato ricorrendo a presunzioni semplici, a massime di comune esperienza, al fatto notorio, dato che l'esistenza stessa del rapporto di parentela fa presumere la sofferenza del familiare (nel caso in esame il risarcimento è dovuto per la lesione del diritto al godimento del rapporto parentale anche se al momento del sinistro l’erede si trova nel grembo materno).
(Cassazione Civile, 14 febbraio 2023, n. 4571)
Nessun mantenimento per il figlio maggiorenne che percepisce uno stipendio modesto
Il mantenimento del figlio maggiorenne è da escludersi ove questi abbia iniziato ad espletare un'attività lavorativa, dimostrando quindi il raggiungimento di un'adeguata capacità, senza che possa rilevare la sopravvenienza di circostanze ulteriori che, pur determinando l'effetto di renderlo momentaneamente privo di sostentamento economico, non possono far risorgere un obbligo di mantenimento, i cui presupposti siano già venuti meno, e potendo in tal caso residuare, in capo ai genitori, al massimo un obbligo alimentare.
(Cassazione Civile, 8 febbraio 2023, n. 3769)
Lecita la multa se la microcar è posteggiata negli stalli riservati ai motorini
In base al disposto dell'art. 53, lett. h, C.d.S. le microcar rientrano nella nozione di motoveicoli sicché è legittimo il verbale con cui è stata rilevata la violazione del divieto di sosta in uno spazio riservato esclusivamente a cicli e motocicli.
(Cassazione Civile, ordinanza, 3 febbraio 2023, n. 3432)
Il trustee deve pagare le spese condominiali
Allorché una unità immobiliare compresa in un condominio edilizio sia stata conferita in un "trust" traslativo, l'amministratore condominiale, a norma degli artt. 1123 c.c. e 63 disp. att. c.c., può riscuotere "pro quota" i contributi per la manutenzione delle cose comuni e per la prestazione dei servizi nell'interesse comune direttamente ed esclusivamente dal "trustee", che è divenuto titolare della proprietà dell'immobile ed è perciò tenuto, in quanto tale, a sostenerne le spese, senza che rilevi che il medesimo "trustee" venga o meno evocato in giudizio in tale qualità, non essendo questi un rappresentante del "trust".
(Cassazione Civile, 2 febbraio 2023, n. 3190)
Divorzio: il ricorrente che non si presenta all’udienza presidenziale paga le spese processuali
In tema di processo di divorzio, nel caso di mancata comparizione del ricorrente all’udienza presidenziale il giudice legittimamente regola le spese di causa in presenza di una attività difensionale svolta dal legale della parte intimata.
(Cassazione Civile, ordinanza, 1 febbraio 2023, n. 3051)
Nessun risarcimento automatico da contrazione dei redditi all’avvocato impossibilitato a muoversi a causa di una caduta
Deve escludersi il riconoscimento di un danno patrimoniale in re ipsa da contrazione dei redditi per l'avvocato temporaneamente impossibilitato a muoversi a causa di una caduta, atteso che non è improbabile che un avvocato temporaneamente impossibilitato a muoversi, possa rinviare i propri appuntamenti e le proprie cause per motivi di salute, continuando a lavorare da casa per quanto possibile (redazione degli atti, contatti con i propri collaboratori ecc.) evitando, così, di subire decrementi patrimoniali.
(Cassazione Civile, 1 febbraio 2023, n. 3018)
Diritto all’oblio: all'articolo di cronaca giudiziaria on-line deve essere apposta una sintetica nota che dia conto dell'assoluzione
In tema di trattamento dei dati personali e di diritto all'oblio, è lecita la permanenza di un articolo di stampa, a suo tempo legittimamente pubblicato, nell'archivio informatico di un quotidiano, relativo a fatti risalenti nel tempo oggetto di una inchiesta giudiziaria, poi sfociata nell'assoluzione dell'imputato, purché, a richiesta dell'interessato, l'articolo sia deindicizzato e non sia reperibile attraverso i comuni motori di ricerca, ma solo attraverso l'archivio storico del quotidiano e purché, a richiesta documentata dell'interessato, all'articolo sia apposta una sintetica nota informativa, a margine o in calce, che dia conto dell'esito finale del procedimento giudiziario in forza di provvedimenti passati in giudicato, in tal modo contemperandosi in modo bilanciato il diritto ex art. 21 Cost. della collettività ad essere informata e a conservare memoria del fatto storico con quello del titolare dei dati personali archiviati a non subire una indebita lesione della propria immagine sociale.
(Cassazione Civile, ordinanza, 31 gennaio 2023, n. 2893)
I bambini non devono essere costretti a frequentare i nonni
L'art. 317-bis c.c., nel riconoscere agli ascendenti un vero e proprio diritto a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, non attribuisce allo stesso un carattere incondizionato, ma ne subordina l'esercizio e la tutela, a fronte di contestazioni o comportamenti ostativi di uno o entrambi i genitori, a una valutazione del giudice avente di mira l' 'esclusivo interesse del minore', ovverosia la realizzazione di un progetto educativo e formativo, volto ad assicurare un sano ed equilibrato sviluppo della personalità del minore, nell'ambito del quale possa trovare spazio anche un'attiva partecipazione degli ascendenti, quale espressione del loro coinvolgimento nella sfera relazionale ed affettiva del nipote. L'apprezzamento richiesto al giudice di merito si sostanzia dunque in una valutazione in positivo della possibilità di procedere a tale coinvolgimento, quale presupposto indispensabile per l'utile cooperazione dei nonni all'adempimento degli obblighi educativi e formativi dei genitori (cassata la decisione che aveva disposto l'avvio di una serie di incontri dei due figli minori con i nonni paterni ed uno zio, atteso che i giudici di merito si erano limitati a constatare dell'insussistenza di un reale pregiudizio per i minori nel passare del tempo con i nonni e lo zio paterni).
(Cassazione Civile, 31 gennaio 2023, n. 2881)
Contratto col consumatore: è vessatoria la clausola arbitrale
Nel contratto predisposto unilateralmente dal professionista l'efficacia della deroga alla competenza dell'autorità giudiziaria, in favore di quella degli arbitri, del D.Lgs. n. 206 del 2005, ex art. 33, comma 2, lett. t), al pari della deroga della competenza del foro del consumatore, è subordinata non solo alla specifica approvazione per iscritto prevista dall'art. 1341 c.c., ma anche - a norma del, D.Lgs. n. 206 del 2005, art. 34, comma 4, - allo svolgimento di una trattativa individuale con il consumatore sulla clausola stessa, la cui prova è posta a carico del medesimo professionista, dal citato art. 34, comma 5.
(Cassazione Civile, 27 gennaio 2023, n. 2558)