Separazione: la moglie abbiente deve garantire il tenore di vita matrimoniale al marito
La moglie benestante deve versare al marito separato un assegno di mantenimento con un importo adeguato all'alto tenore di vita goduto durante il matrimonio, in quanto il marito, in accordo con la moglie, si era dedicato alla cura del figlio e della famiglia, provvedendo invece la donna al mantenimento del nucleo familiare.
(Cassazione Civile, 13 settembre 2022, n. 26890)
La rilevanza nella causa civile dell’assoluzione penale del medico
Nella controversia civile di responsabilità sanitaria, promossa dal danneggiato al fine di ottenere la condanna della struttura sanitaria al risarcimento dei danni, a titolo di responsabilità contrattuale esclusivamente fondata sull'art. 1228 c.c. per il fatto colposo dei medici dei quali si sia avvalsa nell'adempimento della propria obbligazione di cura, la sentenza - pronunciata all'esito di dibattimento nel processo penale al quale abbia partecipato (o sia stata messo in condizione di parteciparvi) soltanto il danneggiato come parte civile e divenuta irrevocabile - che abbia assolto i medici con la formula 'perché il fatto non sussiste', in forza di accertamento effettivo sulla insussistenza del nesso causale tra la condotta degli stessi sanitari e l'evento iatrogeno in danno del paziente in relazione ai medesimi fatti oggetto del giudizio civile di danno, esplica, ai sensi dell'art. 652 c.p.p., piena efficacia di giudicato ostativo di un diverso accertamento di quegli stessi fatti ed è opponibile, ai sensi dell'art. 1306, secondo comma, c.c., dalla convenuta struttura sanitaria, debitrice solidale con i medici assolti in sede penale, all'attore danneggiato, ove l'eccezione sia stata tempestivamente sollevata in primo grado e successivamente coltivata.
(Cassazione Civile, 12 settembre 2022, n. 26811)
Riduzione involontaria dell’orario di lavoro e riconoscimento dell’assegno divorzile
Va riconosciuto il diritto all'assegno divorzile per l'ex moglie che a causa della sopravvenuta malattia oncologica ha dovuto ridurre l'orario lavorativo.
(Cassazione Civile, 7 settembre 2022, n. 26347)
Il continuo dolore fisico da trattamenti radioterapici errati configura danno morale
Il danno morale patito a seguito di trattamenti radioterapici che hanno causato disturbi cronici al paziente è compreso nell'indicazione del danno morale prevista dalle tabelle milanesi; il continuo dolore fisico patito è già da valutarsi nella componente del danno e non costituisce ulteriore danno morale.
(Cassazione Civile, 12 settembre 2022, n. 26805)
La sorte degli onorari dell’avvocato per l’assistenza stragiudiziale nei sinistri stradali
In tema di responsabilità civile da circolazione, il costo supportato dal danneggiato per l'attività stragiudiziale svolta in suo favore da un legale diretta, sia a prevenire il processo sia ad assicurare un esito favorevole ancorché detta attività posso essere svolta personalmente, si deve considerare un danno emergente che se allegato e provato, deve essere esercito ai sensi dell'articolo 1223 c.c..
(Cassazione Civile, 7 settembre 2022, n. 26368)
Locazioni commerciali: la cessazione dell’attività non giustifica il recesso anticipato
In tema di recesso dal contratto di locazione di immobili urbani adibiti ad uso commerciale, è sufficiente che il conduttore manifesti al locatore, con lettera raccomandata o altra modalità equipollente, il grave motivo per cui intende recedere, senza avere anche l'onere di spiegare le ragioni di fatto, di diritto o economiche su cui tale motivo è fondato, né di darne la prova, in quanto attività che devono essere svolte in caso di contestazione da parte del locatore. Trattandosi, però, di recesso "titolato", la comunicazione del conduttore non può prescindere dalla specificazione dei motivi, necessità, questa, che inerisce al perfezionamento stesso della dichiarazione di recesso, rispondendo anche alla finalità di consentire al locatore la precisa e tempestiva contestazione dei relativi motivi sul piano fattuale o della loro idoneità a legittimare il recesso medesimo (recedere "per cessazione dell'attività nei locali" sottende una motivazione che, non esternando la ragione giustificativa della cessazione, ne impedisce la riconduzione ad una ragione apprezzabile come idonea a determinare l'interruzione dell'impegno al rispetto del sinallagma).
(Cassazione Civile, ordinanza, 9 settembre 2022, n. 26618)
La comunicazione dei bilanci prescinde dalla necessità di una richiesta in tal senso avanzata dai soci
Secondo l'art. 2320, 3 comma, cod. civ., la comunicazione dei bilanci ai soci accomandanti – a prescindere dalle disposizioni dello statuto societario – costituisce un adempimento doveroso, come tale imposto all'amministratore e che prescinde dalla necessità di una richiesta in tal senso avanzata dai soci.
(Cassazione Civile, ordinanza, 5 settembre 2022, n. 26071)
Sui confini del risarcimento del danno in tema di consenso informato
I confini entro cui ci si deve muovere ai fini del risarcimento in tema di consenso informato sono i seguenti: a) nell'ipotesi di omessa o insufficiente informazione riguardante un intervento che non abbia cagionato danno alla salute del paziente e al quale è egli avrebbe comunque scelto di sottoporsi, nessun risarcimento sarà dovuto; b) nell'ipotesi di omissione o inadeguatezza informativa che non abbia cagionato danno alla salute del paziente ma che gli ha impedito tuttavia di accedere a più accurati attendibili accertamenti, il danno da lesione del diritto costituzionalmente tutelato all'autodeterminazione sarà risarcibile qualora il paziente alleghi che dalla omessa informazione siano comunque derivate conseguenze dannose, di natura non patrimoniale, in termini di sofferenza soggettiva e di contrazione della libertà di disporre di sé, in termini psichici e fisici.
(Cassazione Civile, 5 settembre 2022, n. 26104)
Infedeltà ed addebito della separazione
La dichiarazione di addebito implica la prova che l'irreversibile crisi coniugale sia ricollegabile esclusivamente al comportamento di uno o di entrambi i coniugi, consapevolmente e volontariamente contrario ai doveri nascenti dal matrimonio, ovverosia che sussista un nesso di causalità tra i comportamenti addebitati ed il determinarsi dell'intollerabilità dell'ulteriore convivenza. Tale principio trova applicazione anche in riferimento all'inosservanza dell'obbligo di fedeltà coniugale, di regola ritenuta idonea a giustificare l'addebito della separazione al coniuge fedifrago, salvo venga accertato che nel caso concreto l'infedeltà si sia manifestata in una situazione di deterioramento dei rapporti già in atto con una convivenza già ritenuta intollerabile dalle parti.
(Cassazione Civile, 2 settembre 2022, n. 25966)
Trasfusione di sangue infetto: dal risarcimento del danno va decurtato l’indennizzo ex Legge 210/1992
Nel giudizio promosso nei confronti del Ministero della Salute per il risarcimento del danno conseguente al contagio a seguito di emotrasfusioni con sangue infetto, l'indennizzo di cui alla L. n. 210/1992 può essere scomputato dalle somme liquidabili a titolo di risarcimento del danno quando sia stato effettivamente versato o, comunque, sia determinato nel suo preciso ammontare o determinabile in base a specifici dati della cui prova è onerata la parte che eccepisce il lucrum.
(Cassazione Civile, 1 settembre 2022, n. 25827)