L’avvocato non può trattenere le somme incassate per conto del cliente

La condotta del legale che omette di restituire al cliente la somma versatagli in deposito fiduciario configura un illecito permanente, in relazione al quale il momento in cui cessa la permanenza coincide con quello dell'indebita appropriazione e cioè con il momento in cui il professionista, sollecitato alla restituzione, nega il diritto del cliente sulla somma affermando il proprio diritto di trattenerla, a cui è equiparabile la negazione di averla ricevuta, sicché è da tale momento che inizia a decorrere il termine di prescrizione dell'illecito, in applicazione analogica dell'art. 158 c.p..

(Cassazione Civile, 26 luglio 2022, n. 23239)


Il conduttore pretermesso non deve pagare i canoni

L'esercizio del diritto di riscatto urbano di cui all'art. 39 della legge n. 392 del 1978, previsto in favore del conduttore di immobile urbano ad uso diverso dall'abitazione pretermesso nel caso di vendita del bene locato, ha come effetto non la risoluzione del contratto traslativo a favore del terzo e contestuale formazione di un titolo di acquisto ex nunc a favore del retraente, né un nuovo trasferimento del diritto sul bene dal terzo acquirente al titolare del diritto di riscatto, ma la sostituzione ex tunc di detto titolare al terzo nella stessa posizione che questi aveva nel negozio concluso, sulla base della propria dichiarazione unilaterale recettizia. Ne consegue che la pronuncia, che decida positivamente sul valido esercizio di detto diritto potestativo del conduttore, è di mero accertamento del già avvenuto trasferimento e tale conduttore non è, pertanto, tenuto a pagare al retrattato i canoni di locazione maturati nelle more tra la vendita ed il passaggio in giudicato della sentenza di accoglimento della domanda di riscatto.

(Cassazione Civile, 25 luglio 2022, n. 23056)


Le deroghe alla “destra rigorosa”

Ai fini del rispetto della prescrizione di cui all'art. 143, comma 1, C.d.S., secondo il quale i veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera, non è sufficiente che il veicolo viaggi nella propria mezzeria, e, quindi circoli sulla parte destra della carreggiata, ma è necessario altresì che esso circoli in prossimità del margine destro della carreggiata stessa. Tuttavia, non costituisce violazione delle prescrizioni di cui all'art. 143, comma 1, C.d.S., ascrivibile al conducente del mezzo, il fatto che un veicolo, pur circolando sulla parte destra della carreggiata, non marci in prossimità del margine destro della medesima, laddove risulti accertato in causa che il tratto di strada aderente al margine destro della carreggiata sia ingombro o cosparso di materiali atti a minare la sicurezza di marcia del veicolo.

(Cassazione Civile, 25 luglio2022, n. 23057)


E’ nullo l’atto sottoscritto dal domiciliatario e non dal procuratore

L’atto depositato in giudizio sottoscritto dal solo domiciliatario e non dal procuratore della parte è nullo e non può essere ratificato se non prima della scadenza del termine per il deposito. Pertanto la memoria istruttoria munita della sola sottoscrizione del domiciliatario essendo priva dei necessari requisiti formali – non essendo autorizzato il domiciliatario a svolgere attività di procuratore nell'interesse del mandante, considerato anche che il mandato procuratorio è un negozio che si stipula “intuitu personae” – è nulla con la conseguenza che, a cascata, si verifica la nullità di tutte le prove testimoniali ammesse ed espletate in virtù di detto atto.

(Cassazione Civile, 26 luglio 2022, n. 23263)


Il tenore di vita e le indagini tributarie sui redditi occulti

In tema di separazione giudiziale dei coniugi, ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento in favore del coniuge economicamente più debole e dei figli minorenni o maggiorenni ma non economicamente autosufficienti, occorre accertare il tenore di vita della famiglia durante la convivenza dei coniugi a prescindere dalla provenienza delle consistenze reddituali o patrimoniali godute, assumendo pertanto rilievo anche i redditi occultati al fisco, all'accertamento dei quali l'ordinamento prevede strumenti processuali ufficiosi, quali le indagini della polizia tributaria.

(Cassazione Civile, 19 luglio 2022, n. 22616)


Sorte delle ipoteche giudiziali nella consecuzione tra procedure

L'art. 168, comma 3, l.fall., il quale sancisce l'inefficacia delle ipoteche giudiziali iscritte nei 90 giorni anteriori all'iscrizione nel registro delle imprese del ricorso per concordato preventivo rispetto ai creditori anteriori al concordato, non si applica qualora, aperta la procedura concordataria, la stessa abbia avuto esito infausto e sia stato, contestualmente o in un momento successivo, dichiarato il fallimento dell'imprenditore, trovando l'inefficacia degli atti nell'ambito della proceduta fallimentare la propria disciplina negli artt. 64 e ss. l.fall.

(Cassazione Civile, 8 luglio 2022, n. 21758)


Sinistro stradale causato da auto pirata

In tema di sinistri stradali causati da veicoli non identificati, la presentazione di una denuncia o di una querela contro ignoti non è condizione di proponibilità dell'azione di risarcimento del danno esperita, ai sensi dell'art. 19 della L. n. 990 del 1969, nei confronti dell'impresa designata dal Fondo di garanzia per le vittime della strada, né il danneggiato è tenuto ad attivarsi per identificare il veicolo in quanto l'accertamento giudiziale, nel cui contesto la presentazione o meno della denuncia o della querela costituisce un mero indizio, non riguarda la diligenza della vittima nel consentire l'individuazione dei responsabile, ma la circostanza che il sinistro stesso sia stato effettivamente provocato da un veicolo rimasto non identificato per circostanze obiettive e non imputabili a negligenza della vittima.

(Cassazione Civile, ordinanza, 12 luglio 2022, n. 21983)


La lontananza dei congiunti nel danno parentale

Nel valutare la domanda volta ad ottenere iure proprio il risarcimento del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale per la morte di un fratello, il giudice non può inferire dalla mera lontananza geografica l'assenza di un effettivo legame tra i fratelli.

(Cassazione Civile, 15 luglio 2022, n. 22397)


Uso (e abuso) della cosa comune

L'art. 1102 c.c., consente l'uso dei beni comuni, tra cui i muri perimetrali, da parte del singolo condomino per ritrarne una maggiore utilità ma solo in relazione all'unità immobiliare inclusa nell'edificio di cui essa fa parte, e non con riferimento a proprietà situate al di fuori dello stesso. Di conseguenza, l'apertura di una porta (scaturente, nella fattispecie, dalla trasformazione di una precedente finestra) nel muro perimetrale da parte del condomino idonea a realizzare una comunicazione con altro stabile contiguo nel quale ha una sua proprietà, sottopone il muro comune ad un uso anomalo, in funzione di bisogni di un bene con il quale non è legato da alcun rapporto di accessorietà, così venendo a gravare il muro stesso, unitamente al suolo e alle fondazioni su cui si regge, con l'imposizione di una servitù in favore di un bene estraneo al condominio.

(Cassazione Civile, 18 luglio 2022, n. 22541)


Immobile da costruire, tra garanzia fideiussoria ed abuso di diritto

La proposizione della domanda di nullità del contratto per la violazione dell'art. 2 del d.lgs. n. 122/2005 non integra un abuso del diritto nel caso in cui, a fronte del rilascio della richiesta garanzia fideiussoria in data successiva alla stipula di un contratto preliminare di compravendita avente ad oggetto un immobile in corso di costruzione, si sia, nelle more, manifestata l'insolvenza del promittente venditore ovvero risulti altrimenti pregiudicato l'interesse del promissario acquirente.

(Cassazione Civile, 12 luglio 2022, n. 21966)