Le gravi condizioni psichiche dell’amministrato consentono all’ADS l’inserimento coatto in struttura
Plurimi ricoveri coatti in servizio psichiatrico di diagnosi e cura, giustificati da episodi di agitazione psicomotoria con aggressività eterodiretta, specie nei confronti di congiunti, spesso dovuti ad abuso di alcool e di sostanze, confermati da perizia che attesta il peggioramento complessivo della situazione clinica del paziente nel corso degli anni, con ripercussioni negative sulla sua vita sociale e di relazione, appare opportuno che i poteri dell’Amministratore di Sostegno siano ampliati fino a ricomprendere la prestazione del consenso informato rispetto alle cure e agli altri aspetti sanitari, nonché alla decisione in relazione al luogo dove vivere, aspetti in relazione ai quali il beneficiario non risulta in grado di determinarsi.
(Tribunale di Genova, decreto, 27 gennaio 2024)
Responsabilità dei sindaci: il dovere di vigilanza deve avere ad oggetto il controllo di tutta la gestione sociale
Il dovere di vigilanza imposto ai sindaci dall'art. 2403 c.c. non è circoscritto all'operato degli amministratori ma si estende al regolare svolgimento dell'intera gestione sociale per la tutela non solo dell'interesse dei soci ma anche di quello dei creditori sociali.
(Cassazione Civile, 24 gennaio 2024, n. 2350)
Danni da Talidomide: la prescrizione decorre dalla domanda amministrativa di indennizzo
ll termine di prescrizione del credito risarcitorio relativo ai danni, subiti nella fase di vita prenatale a causa dell'assunzione di farmaci ad effetti teratogeni da parte della gestante, decorre, di regola, dalla presentazione della domanda amministrativa di erogazione dell'indennizzo di cui all'art. 1 l. 29 ottobre 2005, n. 229, salvo prova, di cui è onerato il convenuto, da fornirsi anche in via presuntiva, che la consapevolezza, in capo al danneggiato, del nesso causale tra l'assunzione del farmaco e la propria condizione di disabilità e/o menomazione non sia maturata in epoca anteriore.
(Cassazione Civile, 24 gennaio 2024, n. 2375)
Sospesa la responsabilità genitoriale al genitore che svolge attività criminale in ambiente domestico
Ai fini della sospensione della responsabilità genitoriale ex art. 333 c.c. non occorre che la condotta del genitore abbia causato danno al figlio, poiché la norma mira ad evitare ogni possibile pregiudizio derivante dalla condotta (anche involontaria) del genitore, rilevando l'obiettiva attitudine di quest'ultima ad arrecare nocumento anche solo eventuale al minore, in presenza di una situazione di mero pericolo di danno. La conferma della sospensione della responsabilità genitoriale anche in Appello e confermata dalla Cassazione, poggia su motivazioni fondate sulla sua “caratura” criminale del ricorrente (consumata anche in ambito familiare con reati di detenzione di armi e di droga, attraverso l’appartenenza a un’organizzazione a delinquere), e considerando che anche il fratello e i genitori erano stati attinti da ordinanza cautelare.
(Cassazione Civile, ordinanza, 19 gennaio 2024, n. 2021)
Avvocati stabiliti e trasparenza nell’uso del titolo
Va confermata la sanzione disciplinare inflitta per l'uso indebito del titolo di avvocato ad un legale che partecipa ad un'udienza omettendo di esplicitare la propria qualità di avvocato stabilito e l'iscrizione presso l'organizzazione professionale o la giurisdizione presso la quale era stato ammesso a patrocinare in Spagna.
(Cassazione Civile, 19 gennaio 2024, n. 2068)
Adozione maggiorenni: l’intervallo di età di 18 anni può essere derogato
Dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 291, 1 comma, codice civile nella parte in cui, per l'adozione del maggiorenne, non consente al giudice di ridurre, nei casi di esigua differenza e sempre che sussistano motivi meritevoli, l'intervallo di età di diciotto anni fra adottante e adottando.
(Corte Costituzionale, 18 gennaio 2024, n. 5)
Sul risarcimento del danno da perdita di capacità lavorativa
Nell'ambito del risarcimento del danno da perdita di capacità lavorativa subita dal danneggiato-lavoratore in conseguenza degli effetti negativi prodotti da illecito, là dove il danneggiato dimostri di avere perduto un preesistente rapporto di lavoro a tempo indeterminato di cui era titolare, a causa delle lesioni conseguenti ad un illecito, il danno patrimoniale da lucro cessante, inteso come perdita dei redditi futuri, va liquidato tenendo conto di tutte le retribuzioni (nonché di tutti i relativi accessori e probabili incrementi, anche pensionistici) che egli avrebbe potuto ragionevolmente conseguire in base a quello specifico rapporto di lavoro, in misura integrale e non in base alla sola percentuale di perdita della capacità lavorativa specifica accertata come conseguente alle lesioni permanenti riportate, salvo che il responsabile alleghi e dimostri che egli abbia di fatto reperito una nuova occupazione retribuita, ovvero che avrebbe potuto farlo e non lo abbia fatto per sua colpa, nel qual caso il danno potrà essere liquidato esclusivamente nella differenza tra le retribuzioni. Così che identico principio differenziale deve valere nel caso in cui, in assenza delle conseguenze lesive riportate a causa dell'illecito, il lavoratore avrebbe con certezza proseguito nella sua attività lavorativa e continuato a percepire la retribuzione, corrispondente alla qualifica professionale per la quale era stato assunto, maggiore rispetto a quella percepita nella nuova qualifica acquisita per demansionamento conseguente all'illecito.
(Cassazione Civile, 16 gennaio 2024, n. 1607)
Sulla validità del testamento pubblico del non vedente
Il semplice posizionamento della mano del testatore, che aiuti il non vedente a dare una forma ordinata alle sue disposizioni di ultima volontà e non comporti coartazione del gesto di scrittura del testatore stesso attraverso il sostegno della mano, o addirittura attraverso il suo direzionamento in fase di scrittura, lasciando, quindi, intatta la gestualità grafica del testatore, non è di per sé prova del difetto di autografìa della redazione e sottoscrizione del testamento olografo e, quindi, della sua nullità ex art. 606 cod. civ., a meno che non si dimostri che l'assistenza nella redazione del documento non faccia parte di un più ampio disegno di coartazione della capacità di intendere e di volere, che può sfociare, eventualmente, nell'annullamento.
(Cassazione Civile, ordinanza, 15 gennaio 2024, n. 1431)
La sostituzione di parte del tetto dell'edificio con due terrazzi non è innovazione illecita
Il condomino, proprietario del piano sottostante al tetto comune dell'edificio, può trasformarlo in terrazza di proprio uso esclusivo, sempre che un tale intervento dia luogo a modifiche non significative della consistenza del bene in rapporto alla sua estensione e sia attuato con tecniche costruttive tali da non affievolire la funzione di copertura e protezione delle sottostanti strutture svolta dal tetto preesistente, quali la coibentazione termica e la protezione del piano di calpestio mediante idonei materiali.
(Cassazione Civile, 10 gennaio 2024, n. 917)
Assegno di mantenimento: se le risultanze fiscali di uno dei coniugi sono inattendibili occorre fare ricorso alle indagini di polizia tributaria
In tema di separazione giudiziale dei coniugi, ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento in favore del coniuge economicamente più debole e dei figli minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficienti, occorre accertare il tenore di vita della famiglia durante la convivenza dei coniugi, assumendo a tal fine rilievo anche i redditi occultati al fisco, per l'accertamento dei quali l'ordinamento prevede strumenti processuali ufficiosi, quali le indagini della polizia tributaria. Il potere di disporre indagini di polizia tributaria, anche d'ufficio, costituisce una deroga ai principi generali in materia di onere della prova; ma va esercitato qualora il Giudice ritenga che siano stati allegati fatti precisi e circostanziati in ordine all'incompletezza o all'inattendibilità delle risultanze fiscali di uno dei coniugi.
(Cassazione Civile, ordinanza, 10 gennaio 2024, n. 918)