Comunione de residuo: al coniuge non imprenditore spetta solo il diritto di credito
Nel caso di impresa riconducibile ad uno solo dei coniugi costituita dopo il matrimonio, e ricadente nella cd. comunione de residuo, al momento dello scioglimento della comunione legale, all'altro coniuge spetta un diritto di credito pari al 50% del valore dell'azienda, quale complesso organizzato, determinato al momento della cessazione del regime patrimoniale legale, ed al netto delle eventuali passività esistenti alla medesima data.
(Cassazione Civile, Sez. Unite, 17 maggio 2022, n. 15889)
File extracontabile da cui desumere la contabilità occulta
La contabilità in nero, costituita da appunti personali e da informazioni dell'imprenditore, rappresenta un valido elemento indiziario, dotato dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, prescritti dal d.P.R. n. 600 del 1973, art. 39, perché nella nozione di scritture contabili, disciplinate dagli artt. 2709 e ss. c.c., devono ricomprendersi tutti i documenti che registrino, in termini quantitativi o monetari, i singoli atti di impresa, ovvero rappresentino la situazione patrimoniale dell'imprenditore ed il risultato economico dell'attività svolta, spettando poi al contribuente l'onere di fornire adeguata prova contraria (nella specie, relativa ad accertamento ai sensi del d.P.R. n. 600 del 1973, ex art. 39, per gli anni di imposta 2009 e 2010 effettuati sulla scorta della documentazione extracontabile reperita presso lo studio di un medico dentistico. a detta della Corte, l'Agenzia delle Entrate, con il rinvenimento di un file clienti contenente una sorta di agenda dei clienti riportante la data dei pagamenti, gli importi pagati e le fatture emesse, aveva fornito un elemento indiziario preciso e grave della esistenza della contabilità in nero).
(Cassazione Civile, 30 maggio 2022, n. 17420)
Usucapione: il comproprietario pro-indiviso deve provare l’esclusione degli altri comproprietari
Il comproprietario pro indiviso che pretenda di aver usucapito il bene deve dimostrare, non solo di averne goduto in via d’esclusività (il che non è compatibile con la propria posizione di titolare quotista, il quale può fruire anche di tutte le utilità del bene, ove gli altri comproprietari dissentano e non rivendichino a loro volta concorrente fruizione), ma di averlo fatto escludendo gli altri comproprietari, cioè apertamente contrastando il loro comune diritto cosi da evidenziare una inequivoca volontà di possedere uti dominus e non più uti condominus.
(Cassazione Civile, ordinanza, 26 maggio 2022 n. 17141)
Contributi condominiali tra proprietario e coniuge assegnatario
L'amministratore di condominio ha diritto di riscuotere i contributi per la manutenzione e per l'esercizio delle parti e dei servizi comuni esclusivamente da ciascun condomino, e cioè dall'effettivo proprietario o titolare di diritto reale sulla singola unità immobiliare, sicché è esclusa un'azione diretta nei confronti del coniuge o del convivente assegnatario dell'unità immobiliare adibita a casa familiare, configurandosi il diritto al godimento della casa familiare come diritto personale di godimento "sui generis".
(Cassazione Civile, 23 maggio 2022, n. 16613)
L’iscrizione a siti di incontri da parte della moglie non basta all’addebito della separazione
La relazione di un coniuge con estranei rende addebitabile la separazione ai sensi dell'art. 151 c.c. quando, in considerazione degli aspetti esteriori con cui è coltivata e dell'ambiente in cui i coniugi vivono, dia luogo a plausibili sospetti di infedeltà e quindi, anche se non si sostanzi in un adulterio, comporti offesa alla dignità e all'onore dell'altro coniuge (escluso, nella specie, l'addebito della separazione in capo alla moglie, atteso che l'iscrizione della donna a siti web di incontri era stata scoperta dal marito solo dopo che quest'ultimo aveva già depositato il ricorso per la separazione coniugale).
(Cassazione Civile, ordinanza, 24 maggio 2022, n. 16822)
L’inadempimento dell’obbligo di mantenimento dei figli non ostacola l’affidamento condiviso
L’inadempimento dell’obbligo di mantenimento dei figli imputabile al genitore non è elemento di per sé decisivo nel far propendere il giudice per l’affidamento esclusivo in favore dell’altro genitore, richiedendosi che tale elemento risulti contestualizzato e inscritto in una più complessiva valutazione dell’atteggiamento del genitore interessato, sì da integrare una manifesta carenza di attitudini genitoriali. Inoltre, l’affidamento condiviso non può ragionevolmente ritenersi precluso dalla oggettiva distanza esistente tra i luoghi di residenza dei genitori, potendo detta distanza incidere soltanto sulla disciplina dei tempi e delle modalità della presenza del minore presso ciascun genitore.
(Cassazione Civile, ordinanza, 17 maggio 2022, n. 15815)
Sulla responsabilità dei sindaci per omessa vigilanza
Ricorre la responsabilità dei sindaci per omessa vigilanza qualora l’attivazione degli stessi in modo conforme ai doveri della carica avrebbe consentito di evidenziare gli illeciti gestori e di prevenire ulteriori danni alla società ed ai suoi creditori. Nel caso in cui ricorra un’inerzia colpevole dei sindaci, che non hanno adeguatamente vigilato sulla condotta gestoria degli amministratori, non vale ad escludere la responsabilità dei membri del collegio sindacale né il fatto di essere stati tenuti all’oscuro degli illeciti da parte dell’organo gestorio, né l’assunzione della carica dopo l’effettiva realizzazione degli atti contrari alla corretta gestione dell’impresa: una volta assunto l’incarico, ciascun sindaco deve infatti diligentemente verificare la situazione della società e porvi rimedio, risultando responsabile se la sua attivazione in modo conforme ai doveri della carica avrebbe consentito di far emergere gli illeciti gestori e di prevenire la creazione di ulteriori danni alla società ed al ceto creditorio.
(Cassazione Civile, ordinanza, 11 maggio 2022, n. 14873)
Il rimborso delle spese di assistenza stragiudiziale ha natura di danno emergente
Le spese sostenute per attività legale stragiudiziale, diversamente dalle spese legali, vanno liquidate come una componente del danno emergente e sono soggette agli stessi oneri di allegazione e prova.
(Cassazione Civile, ordinanza, 17 maggio 2022, n. 15732)
Se la banchina è inidonea alla sosta d’emergenza non può esservi installato nemmeno un autovelox
Una banchina non funzionale a consentire la sosta di emergenza non può considerarsi rispondente, in difetto di un elemento a tal fine essenziale, alle caratteristiche imposte dal codice della strada per la sua qualificazione come "strada urbana di scorrimento". È pertanto illegittimo, e può essere disapplicato nel giudizio di opposizione a sanzione amministrativa, il provvedimento prefettizio che abbia autorizzato l'installazione di apparecchiature automatiche per il rilevamento della velocità in una strada urbana che non abbia le caratteristiche "minime" della "strada urbana di scorrimento", in base alla definizione recata dal comma 2, lett. d), dell'art. 2 cod. strada.
(Cassazione Civile, 17 maggio 2022, n. 15827)
Sul danno patrimoniale e non patrimoniale subito dal figlio per la totale assenza della figura paterna
La violazione dei doveri genitoriali non trova la sua sanzione, necessariamente e soltanto, nelle misure tipiche previste dal diritto di famiglia, ma comporta che la relativa violazione, nell'ipotesi in cui provochi la lesione di diritti costituzionalmente protetti, può integrare gli estremi dell'illecito civile e dare luogo ad un'autonoma azione volta al risarcimento dei danni non patrimoniali, ai sensi dell'art. 2059 c.c., che possono essere liquidati anche attraverso il ricorso alla valutazione equitativa “pura”.
(Cassazione Civile, 12 maggio 2022, n. 15148)