Sull’obbligo del nonno a mantenere i nipoti

L'obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere ai loro doveri nei confronti dei figli va inteso non solo nel senso che tale obbligazione sia subordinata e sussidiaria rispetto a quella dei genitori, ma anche nel senso che agli ascendenti non ci si possa rivolgere per un aiuto economico per il solo fatto che uno dei due genitori non dia il proprio contributo al mantenimento dei figli, se l'altro genitore è in grado di mantenerli (nella specie, la Corte ha ritenuto che i giudici del merito , vista l'età dei beneficiari del mantenimento, il lungo tempo decorso dal riconoscimento del diritto, e la possibilità di accedere alla misura di sostegno sociale del reddito di cittadinanza, non avessero correttamente valutato i presupposti dell'obbligo di mantenere i due nipoti da parte del nonno).

(Cassazione Civile, 31 marzo 2022, n. 10450)


Rimozione dell’auto e prova della dinamica del sinistro

La rimozione del veicolo incidentato e la mancata deduzione di prove testimoniali circa la dinamica del sinistro non rendono possibile ricostruire l'esatta dinamica dell'evento; né la dinamica poteva essere dedotta verbale redatto dagli agenti intervenuti, in quanto nell'atto era descritto soltanto lo stato dei luoghi (presenza della buca sulla strada ) e dell'autovettura dopo l'incidente (rottura del pneumatico e del cerchione anteriori sinistri), senza alcuna altra utile indicazione ai fini della ricostruzione del sinistro (per tali motivi, la Corte ha confermato la decisione dei giudici del merito, che avevano negato il risarcimento ad un automobilista per i danni occorsi al suo veicolo a causa di una buca presente sul manto stradale).

(Cassazione Civile, 30 marzo 2022, n. 10166)


Diritto all’oblio e diritto di informazione

Il diritto all'oblio si concretizza nella domanda di deindicizzazione di pagine web dai motori di ricerca. Ciò, con particolare riferimento alla rete Internet, implica un'azione rivolta ai soggetti che dei singoli motori siano titolari e che abbiano il controllo del programma accessibile dagli opportuni siti. Non certamente, invece, per legittimare una pretesa risarcitoria nei riguardi di chi abbia a suo tempo scritto un libro, le cui pagine siano state poi inserite anche in Internet, sulla base di fatti divenuti, secondo la personale visione dell'interessato, di nessun interesse collettivo.

(Cassazione Civile, 28 marzo 2022, n. 9923)


Animale domestico investito da un mezzo di emergenza

Deve escludersi il risarcimento del danno per il padrone di un cane investito da un mezzo impegnato in un intervento di emergenza allorché il padrone dell'animale sia venuto meno ad un generale principio di cautela generica, e dunque non prevista da leggi o regolamenti, di legare il cane o ricondurlo in un luogo sicuro per evitare di farlo investire da un veicolo.

(Cassazione Civile, 28 marzo 2022, n. 9864)


Mancata comunicazione della vendita dell’immobile e diritto al risarcimento del danno al locatario

Nell'ambito della compravendita di immobili urbani adibiti ad uso diverso dall'abitativo, la l. n. 392/1978 prevede un obbligo per il proprietario di comunicare al conduttore l'intenzione di alienare il bene. La mancata comunicazione comporta il diritto - della durata di sei mesi - del conduttore di esercitare il diritto di riscatto dell'immobile al prezzo della precedente vendita, e non da invece diritto ad alcun risarcimento.

(Cassazione Civile, 29 marzo 2022, n. 10136)


Sull’acquisizione del consenso per le attività di marketing

Ove il consenso alle campagne di marketing non sia stato anteriormente prestato, la condizione è nel senso di doversi ritenere che lo stesso sia stato semplicemente già negato al momento del contratto. Cosicché ogni successiva attività integrata da comunicazioni automatizzate volte a farne mutare il senso diventa essa stessa un'interferenza illegittima, poiché finalizzata a commercializzare il servizio aggiuntivo nonostante la mancanza del consenso esplicito.

(Cassazione Civile, 28 marzo 2022, n. 9920)


Le responsabilità in caso di segnale stradale non visibile o capovolto

Il principio di tipicità posto a fondamento della disciplina della segnaletica stradale comporta che un determinato obbligo o divieto di comportamento è legittimamente imposto all'utente della strada solo per effetto della visibile apposizione del corrispondente segnale specificamente previsto dalla legge: in particolare, per potersi ritenere sussistente, in capo agli automobilisti, un dovere di comportamento di carattere derogatorio rispetto ai principi generali in tema di circolazione veicolare (come dare la precedenza a chi viene da destra), è necessario il perfezionamento di una fattispecie complessa, costituita da un provvedimento della competente autorità impositivo dell'obbligo (o del divieto) e dalla pubblicizzazione di detto obbligo attraverso la corrispondente segnaletica predeterminata dalla legge, con la conseguenza che la conoscenza del provvedimento amministrativo acquisita "aliunde" dall'utente è del tutto inidonea a far sorgere qualsivoglia obbligo specifico nei suoi confronti, costituendo la segnaletica stradale non una forma di pubblicità notizia del comportamento imposto, bensì un elemento costitutivo della fattispecie complessa da cui l'obbligo stesso scaturisce (nella specie, la Corte ha sottolineato che se il segnale stradale - che impone l'obbligo di dare la precedenza - è capovolto e, quindi, poco visibile, esso non può essere elemento sufficiente per addebitare la completa responsabilità dell'incidente al motociclista che con la propria condotta ha ignorato quel segnale).

(Cassazione Civile, 29 marzo 2022, n. 10062)


Interruzione della prescrizione anche senza indicazione dell’importo

Deve escludersi che l’atto interruttivo debba necessariamente indicare l’importo richiesto in pagamento o l’intimazione ad adempiere, essendo sufficiente anche la mera richiesta scritta di adempimento accompagnata dall’individuazione del debitore.

(Cassazione Civile, ordinanza, 10 marzo 2022, n. 7835)


La garanzia per vizi si applica anche in caso di vendita di vetture usate

In caso di vendita di autovettura usata, la clausola contrattuale "vista e piaciuta", che ha lo scopo di accertare consensualmente la presa visione, ad opera del compratore, della cosa venduta, esonera il venditore dalla garanzia per i vizi di quest'ultima limitatamente a quelli riconoscibili con la normale diligenza e non taciuti in mala fede, sicché, anche in considerazione dei principi fondamentali della buona fede e dell'equità del sinallagma contrattuale, essa non può riferirsi ai vizi occulti emersi dopo i normali controlli eseguiti anteriormente l'acquisto.

(Cassazione Civile, 24 marzo 2022, n. 9558)


Sul diritto di rivalsa dell’assicurazione nel caso di veicolo guidato da ubriaco

L'esclusione dell'operatività della polizza opera solo se sia stata effettuata contestazione della violazione nei confronti dell'assicurato, non essendo necessario che tale contestazione superi il vaglio del giudice a cui è chiesto di accertarne la fondatezza (nella specie, la clausola del contratto di assicurazione, in base alla quale era esercitata la rivalsa, prevedeva il diritto della compagnia di ripetere le somme corrisposte al danneggiato semplicemente sulla base del verbale di accertamento del tasso alcolico; quindi, l'azione di rivalsa poteva essere esercitata a prescindere dal fatto che la violazione del codice della strada fosse confermata dal giudice penale o fosse confermata da altro giudizio, essendo sufficiente a giustificarla la constatazione fatta dai verbalizzanti).

(Cassazione Civile, 23 marzo 2022, n. 9418)