Risarcimento del danno da perdita della coincidenza

La cancellazione del (primo) volo che comporta la perdita della coincidenza per lo scalo comporta l’obbligo di rimborso del biglietto anche nel caso in cui il viaggiatore abbia acquistato un nuovo biglietto presso un altro vettore. Ciò vale anche nei casi in cui la composizione delle tratte non sia stata suggerita dalla medesima Compagnia, come solitamente accade, ma anche quando la combinazione di voli venga scelta dall’utente, purché non in modo imprudente e tenendo un congruo margine di tempo di attesa allo scalo.

(Giudice di Pace di Piazza Armerina, 5 ottobre 2021)


Assicurazione sulla vita: è possibile escludere l'indennizzo in caso di suicidio del contraente

La previsione, inserita in un contratto di assicurazione contro gli infortuni mortali, secondo cui sono indennizzabili solo gli eventi dovuti a "causa fortuita, violenta ed esterna", costituisce quel patto espresso che, ai sensi dell'art. 1927 c.c., esclude l'indennizzabilità dell'infortunio mortale dovuta a suicidio.

(Cassazione Civile, 3 dicembre 2021, n. 38218)


La prova dell’anteriorità del credito può essere desunta dal pagamento della fattura ancorché non registrata

L’anteriorità di un credito rispetto alla dichiarazione di fallimento può essere ritenuta provata anche se la relativa fattura non sia stata debitamente registrata nelle scritture contabili, quando tale anteriorità risulti inequivocamente in altro modo, come, per l'appunto, dal relativo pagamento.

(Cassazione Civile, ordinanza, 26 novembre 2021, n. 37028)


Mantenimento figli: le spese universitarie non sono spese straordinarie

È necessario operare un distinguo tra esborsi relativi ai bisogni ordinari della prole e le spese straordinarie, ossia esborsi imprevedibili, imponderabili ed economicamente rilevanti, che richiedono, per la loro azionabilità, l’esercizio di un’autonoma azione di accertamento. Le spese universitarie non possono qualificarsi come straordinarie, poiché mancano dei requisiti di imponderabilità e imprevedibilità.

(Cassazione Civile, ordinanza, 12 novembre 2021, n. 34100)


Il modulo di constatazione amichevole non vincola il Giudice

In materia di responsabilità da sinistro stradale, ogni valutazione sulla portata confessoria del modulo di constatazione amichevole d'incidente deve ritenersi preclusa dall'esistenza di un'accertata incompatibilità oggettiva tra il fatto come descritto in tale documento e le conseguenze del sinistro come accertate in giudizio, in specie tra l'entità dei danni riportati dal veicolo, la situazione dei luoghi e complessivamente la dinamica del sinistro descritta nel medesimo modello di constatazione amichevole invocato.

(Cassazione Civile, ordinanza, 1 dicembre 2021, n. 37752)


Restrizioni del Regolamento ai diritti individuali dei proprietari

Sono legittime, purché formulate in modo espresso o comunque non equivoco, le restrizioni alle facoltà inerenti alla proprietà esclusiva contenute nel regolamento di condominio di natura contrattuale con la conseguenza che le norme regolamentari possono imporre limitazioni al godimento degli immobili di proprietà esclusiva secondo criteri anche più rigorosi di quelli stabiliti, in tema di immissioni lecite, dall'art. 844 c.c. , restrizioni che valgono certamente anche per i conduttori dei singoli condomini.

(Corte d’Appello di Firenze, 17 giugno 2021, n. 1233)


Sulla lesione del diritto alla riservatezza, alla reputazione e all’immagine

Deve essere risarcito il danno sofferto da una donna in conseguenza dell’ampia diffusione (anche in abbinamento ad un numero del settimanale TV Sorrisi e Canzoni) di un DVD, contenente il video girato di notte in una via di Napoli relativo ad una canzone (“Oi nenna né”) di un DVD, alle cui spalle la signora compariva in compagnia, mano nella mano, di un uomo che non era suo marito e con il quale aveva una relazione sentimentale clandestina, senza che nessuno le avesse chiesto il previo consenso a divulgare la propria immagine.

(Cassazione Civile, ordinanza, 25 novembre 2021, n. 36754)


Abbonamento di calcio: la Società può risolvere il contratto col tifoso violento

Il contratto di abbonamento stipulato tra una società calcistica e lo spettatore, avente ad oggetto il diritto di questi ad assistere ad un numero determinato di partite, è un contratto ad esecuzione periodica ex art. 1458 c.c. In caso di risoluzione la società è tenuta a restituire il corrispettivo delle prestazioni non godute dallo spettatore.

(Cassazione Civile, ordinanza, 19 novembre 2021, n. 35615)


Sul danno da perdita di un "ventaglio" di opzioni con le quali affrontare la prospettiva di un fine vita ormai prossimo

In caso di colpevoli ritardi nella diagnosi di patologie ad esito infausto, l'area dei danni risarcibili non si esaurisce nel pregiudizio recato alla integrità fisica del paziente, ma include il danno da perdita di un "ventaglio" di opzioni, con le quali affrontare la prospettiva della fine ormai prossima, ovvero non solo l'eventuale scelta di procedere (in tempi più celeri possibili) all'attivazione di una strategia terapeutica, o la determinazione per la possibile ricerca di alternative d'indole meramente palliativa, ma anche la stessa decisione di vivere le ultime fasi della propria vita nella cosciente e consapevole accettazione della sofferenza e del dolore fisico (senza ricorrere all'ausilio di alcun intervento medico) in attesa della fine, giacché, tutte queste scelte appartengono, ciascuna con il proprio valore e la propria dignità, al novero delle alternative esistenziali. In tema di danno alla persona, conseguente a responsabilità medica, integra l'esistenza di un danno risarcibile alla persona l'omissione della diagnosi di un processo morboso terminale, in quanto essa nega al paziente, oltre che di essere messo nelle condizioni di scegliere "cosa fare", nell'ambito di ciò che la scienza medica suggerisce per garantire la fruizione della salute residua fino all'esito infausto, anche di essere messo in condizione di programmare il suo essere persona e, quindi, in senso lato l'esplicazione delle sue attitudini psico -fisiche, in vista e fino a quell'esito.

(Cassazione Civile, 17 novembre 2021, n. 34813)


Sul diritto al mantenimento del figlio maggiorenne che non studia e non lavora

Secondo il principio di autoresponsabilità, il figlio maggiorenne non deve abusare del diritto di essere mantenuto dal genitore oltre ragionevoli limiti di tempo o di misura, perché l’obbligo dei genitori si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione e, nella valutazione degli indici di rilevanza, la sussistenza dei requisiti per il mantenimento va ponderata con rigore crescente con il crescere dell’età del figlio.

(Cassazione Civile, 8 novembre 2021, n. 32406)