Veicolo adibito a ristorante e nozione di circolazione stradale
Non è possibile invocare la copertura assicurativa RCA per un sinistro occorso ad un veicolo fermo, adibito a ristorante, senza alcuna intenzione di muoversi, ma, nondimeno, pur sempre un autoveicolo in grado di viaggiare e coperto dall'assicurazione obbligatoria, siccome nel caso di posizione di arresto del veicolo, l’assicurazione RCA opera solo se il sinistro può essere eziologicamente ricollegabile alla circolazione, mentre non opera laddove il sinistro sia intervenuto per causa autonoma, ivi compreso il caso fortuito.
(Tribunale di Reggio Emilia, 15 giugno 2021, n. 788)
Partecipazioni societarie e fondo patrimoniale: i bisogni della famiglia debbono essere intesi in senso lato
Il contribuente che abbia una pluralità di partecipazioni societarie, può provare, anche per presunzioni semplici, e al fine di contrastare l’esecuzione sui beni del fondo patrimoniale, la diversa natura di ciascuna partecipazione e la destinazione dei relativi proventi, in modo da accertare se l’obbligazione tributaria inerisce su un reddito destinato al mantenimento della famiglia, o se si tratti di interessi speculativi con finalità di lucro personale, ovvero di spese personali anche voluttuarie, ovvero anche di proventi destinati alla soddisfazione di altri interessi e all’assolvimento di altri obblighi, tra essi compresi gli obblighi di natura familiare per soggetti che non fanno parte di quella “famiglia” per le cui esigenze è stato costituito il fondo patrimoniale.
(Cassazione civile, ordinanza, 7 giugno 2021, n. 15741)
Responsabilità della struttura sanitaria in caso di ritardo della prestazione
Una volta che venga accertato il ritardo ingiustificato nell'intervento, non avendo la struttura ospedaliera dimostrato l'impossibilità di intervenire sul paziente a causa delle sopravvenienze più gravi, la condotta dei congiunti del paziente, che avevano deciso di portarlo via, non costituisce violazione del dovere di correttezza né causa di una colpevole impossibilità sopravvenuta.
(Cassazione Civile, 15 giugno 2021, n. 16936)
L’opera privata realizzata per la produzione di energia elettrica alimentata da fonti rinnovabili non soggiace ai limiti delle distanze legali
Le opere private realizzate, senza alcuna espropriazione, per la produzione di energia elettrica alimentata da fonti rinnovabili in violazione delle distanze legali non soggiacciono alla disciplina di cui all'art. 873 c.c. e alle relative sanzioni, in virtù dell'espressa loro equiparazione "alle opere dichiarate indifferibili e urgenti ai fini dell'applicazione delle leggi sulle opere pubbliche", disposta prima dall'art. 1, comma 4, della l. n. 10 del 1991 e successivamente dall'art. 12 del d.lgs. n. 387 del 2003, sicché è possibile ottenere la sola tutela indennitaria per il pregiudizio sofferto, trattandosi di interventi rispetto ai quali deve cedere anche la posizione di diritto soggettivo del proprietario confinante.
(Cassazione Civile, ordinanza, 19 maggio 2021 n. 13626)
Le minime violazioni della Privacy non sono risarcibili quali danni non patrimoniali
In tema di violazione dei dati personali, il danno non patrimoniale risarcibile ai sensi dell’art. 15 d.lgs. n. 196/2003 (Codice della privacy), pur determinato da una lesione del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali tutelato dagli artt. 2 e 21 Cost. e dall’art. 8 CEDU, non si sottrae alla verifica della “gravità della lesione” e della “serietà del danno”, esso dunque non è in re ipsa non identificandosi il danno risarcibile con la mera lesione dell'interesse tutelato dall'ordinamento, ma con le conseguenze di tale lesione.
(Cassazione Civile, 10 giugno 2021, n. 16402)
È abuso di diritto chiedere tutti i canoni di locazione arretrati dopo anni di silenzio
In un contratto di locazione ad uso abitativo costituisce esercizio abusivo del diritto la improvvisa richiesta del locatore di integrale pagamento del canone dopo un lungo periodo di morosità. Difatti, in tal caso, l'assoluta inerzia del locatore nell'escutere il conduttore per ottenerne il pagamento del corrispettivo sino ad allora maturato, protrattasi per un periodo di tempo assai considerevole, può ingenerare nel conduttore un affidamento nella remissione del diritto di credito da parte del locatore per facta concludentia.
(Cassazione Civile, 14 giugno 2021, n. 16743)
La mancanza della firma digitale nella relata non è causa di inesistenza dell’atto
L’irritualità della notificazione a mezzo PEC, come la mancanza nella relata della firma digitale dell’avvocato notificante, non comporta l’inesistenza dell’atto, potendo essere riscontrata la stessa attraverso altri elementi di individuazione dell’esecutore della notifica, come la riconducibilità della persona del difensore indicato nella relata alla persona munita di procura speciale per la proposizione del ricorso, raggiungendo così la conoscenza dell’atto e quindi lo scopo legale della notifica.
(Cassazione Civile, ordinanza, 14 giugno 2021, n. 16746)
L’azione (personale) di restituzione del comodante
L’azione proposta con riferimento al bene concesso in comodato va qualificata come azione personale di restituzione, destinata ad ottenere l'adempimento dell'obbligazione di ritrasferire un bene in precedenza volontariamente trasmesso dall'attore al convenuto, in forza di negozi giuridici che non presuppongono necessariamente nel tradens la qualità di proprietario; da essa si distingue l'azione di rivendicazione, con la quale il proprietario chiede la condanna al rilascio o alla consegna nei confronti dì chi dispone di fatto del bene nell'assenza anche originaria dì ogni titolo, per il cui accoglimento è necessaria la probatio diabolica della titolarità del diritto di chi agisce.
(Cassazione Civile, 14 giugno 2021, n. 16742)
Casa vacanza, regolamento condominiale e tranquillità dei condomini
L’utilizzo da parte di un condomino o suo conduttore delle unità immobiliari facenti parte del condomino ad uso casa vacanze, comportando, al pari di una locanda a cui è assimilabile, una rapida e continua rotazione della clientela, contrasta con quelle clausole del regolamento di natura contrattuale che vietano di destinare le unità esclusive dei condomini ad attività che possano compromettere la tranquillità della collettività condominiale.
(Tribunale di Roma, 10 maggio 2021, n. 8012)
Sulla responsabilità della Consob per la perdita di valore delle azioni
La responsabilità risarcitoria a carico della Consob per omessa vigilanza è una responsabilità di tipo aquiliano, per denunciata lesione del principio generale del neminem laedere, non essendo intercorsa alcuna relazione, neppure indiretta, e men che mai qualificata, con il soggetto privato che agisce in giudizio e non essendosi, quindi, ingenerato in quest’ultimo alcun affidamento o aspettativa sull’operato della Consob.
(Tribunale di Bologna, 15 aprile 2021)