Sul diritto del figlio a mantenere il rapporto con il genitore non collocatario

La violazione delle disposizioni di frequentazione padre-figlio, nell’ambito di un rapporto genitoriale molto conflittuale, consistenti nel comportamento ostativo della madre agli incontri padre-figlio, legittimano la condanna di quest’ultima al risarcimento del danno in favore del figlio, vero destinatario di interessi e di diritti all’interno della procedura di affidamento.

(Tribunale di Mantova, 28 maggio 2021)


La destra rigorosa

L'infrazione di una norma sulla circolazione stradale, pur potendo importare responsabilità ad altro titolo, non può di per sé dar luogo a responsabilità civile per un evento dannoso che non sia con essa in rapporto di causa ed effetto; l'individuazione della regola cautelare, anche nel caso di cautela specifica, non può prescindere dalla considerazione che la colpa non rappresenta la violazione di una qualsivoglia regola di prudenza o diligenza, ma solo della regola cautelare il cui scopo è quello di evitare il tipo di evento in concreto verificatosi..

(Cassazione Civile, ordinanza, 9 giugno 2021, n. 16192)


Illecita l’imitazione del packaging solo se distintivo

L’imitazione del packaging può essere sanzionata come concorrenza sleale confusoria, parassitaria e di look alike solo nel caso in cui si provi la distintività del packaging e l’adozione generalizzata di proposte commerciali imitative.

(Tribunale di Milano, ordinanza, 4 maggio 2021)


Conteggio delle superfici nell’agevolazioni prima casa

In tema di imposta di registro, per stabilire se un'abitazione sia di lusso e, quindi, esclusa dai benefici per l'acquisto della prima casa ai sensi del d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, tariffa allegata, parte I, art. 1, nota II-bis, occorre fare riferimento alla nozione di "superficie utile complessiva" di cui al d.m. lavori pubblici 2 agosto 1969, art. 6, in forza del quale è irrilevante il requisito della "abitabilità" dell'immobile, siccome da esso non richiamato, essendo invece rilevante quello della "utilizzabilità" degli ambienti, a prescindere dalla loro effettiva abitabilità". In linea generale, dalla nozione di superficie utile complessiva va tuttavia esclusa quella destinata a box-autorimessa; non perché quest'ultima non sia astrattamente includibile in quella, ma perché espressamente eccettuata, nell'esercizio di una tipica scelta legislativa, dal citato art. 6, il cui richiamo al "posto macchina" unitamente a quello di altri locali eccettuati, ancorché utilizzabili: balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale - deve ritenersi riferito non soltanto al posto aperto e delimitato in area comune, ma anche al box-auto; senza con ciò contravvenire, stante l'ampiezza letterale della formula normativa e l'identità di ratio, al dettame generale di tassatività e stretta interpretazione delle ipotesi agevolative.

(Cassazione Civile, 8 giugno 2021, n. 15880)


Compenso del liquidatore

Il compenso annuo del liquidatore non può essere ridotto con efficacia retroattiva a mezzo di una delibera assembleare in assenza di accettazione da parte del liquidatore stesso, non potendo una delibera incidere negativamente su diritti già acquisiti.

(Tribunale di Roma, 16 aprile 2021)


Plurimi accessi in ZTL

In tema di illeciti amministrativi, la sufficienza, al fine d'integrare l'elemento soggettivo della violazione, della semplice colpa L. n. 689 del 1981 ex art. 3, comporta che, al fine di escludere la responsabilità dell'autore dell'infrazione, non basta uno stato di ignoranza circa la sussistenza dei relativi presupposti, ma occorre che tale ignoranza sia incolpevole, cioè non superabile dall'interessato con l'uso dell'ordinaria diligenza (fattispecie relativa alla plurima violazione di accesso non autorizzato in area ZTL).

(Cassazione Civile, 4 giugno 2021, n. 15724)


La nuova canna fumaria va demolita se è pericolosa e viola le distanze

La ratio dell'art. 890 c.c. è quella di evitare che fumi nocivi ed intollerabili emessi dalle canne fumarie invadano le abitazioni e, trattandosi di tetti che coprono il medesimo fabbricato ad altezza diversa, tale scopo può essere raggiunto avendo come riferimento, per il calcolo delle distanze, il c.d. "colmo del tetto", cioè la parte più alta dell'intero fabbricato e non già il tetto di copertura della porzione più bassa del medesimo fabbricato.

(Cassazione Civile, 3 giugno 2021, n. 15441)


Comunicazione illeggibile e buona fede del destinatario

In caso di ricezione di messaggio PEC i cui allegati risultino in tutto o in parte illeggibili, spetta al destinatario, in un'ottica collaborativa, rendere edotto il mittente incolpevole delle difficoltà di cognizione del contenuto della comunicazione legate all'utilizzo dello strumento telematico.

(Cassazione Civile, 28 maggio 2021, n. 15001)


Sulla ricostituzione dell’affectio maritalis

Non è sufficiente, per provare la riconciliazione tra coniugi separati, considerati gli effetti da essa derivanti, che i medesimi abbiano ripristinato la convivenza a scopo sperimentale e provvisorio, essendo invece necessaria la ripresa dei rapporti materiali e spirituali, caratteristici della vita coniugale (confermata la decisione di merito secondo cui le circostanze accertate - pagamento dell'assegno, marito che dorme sul divano, assenza di rapporti fisici, relazione extraconiugale intrattenuta dall'ex marito durante la ripresa della convivenza - deponessero per la mancata ricostruzione della comunione spirituale e materiale).

(Cassazione Civile, 21 maggio 2021, n. 14037)


Sul dovere di informare il paziente circa i possibili effetti pregiudizievoli dell’intervento

Con specifico riferimento all'ipotesi di intervento eseguito correttamente, dal quale siano tuttavia derivate conseguenze dannose per la salute, ove tale intervento non sia stato preceduto da un'adeguata informazione del paziente circa i possibili effetti pregiudizievoli, il medico può essere chiamato a risarcire il danno alla salute solo se il paziente dimostri, anche tramite presunzioni, che, se compiutamente informato, avrebbe verosimilmente rifiutato l'intervento; la necessità, per il paziente, di allegare (e dimostrare) che, se correttamente informato, avrebbe scelto di non sottoporsi all'intervento è chiaramente postulata anche da Cass. n. 7248/2018 quale necessario presupposto per il risarcimento del danno alla salute (e ciò indipendentemente dal fatto che la condotta medica sia stata colposa o non colposa).

(Cassazione Civile, ordinanza, 12 maggio 2021, n. 12593)