Sull’onere della prova del danno da emotrasfusione
Nella controversia tra il paziente che assuma di avere contratto un'infezione in conseguenza di una emotrasfusione e la struttura sanitaria ove quest'ultima venne eseguita, non è onere del primo allegare e provare che l'ospedale abbia tenuto una condotta negligente o imprudente nella acquisizione e nella perfusione del plasma, ma è onere della seconda allegare e dimostrare di avere rispettato le norme giuridiche e le "leges artis" che presiedono alle suddette attività.
(Cassazione Civile, ordinanza 22 aprile 2021, n. 10592)
La nullità del verbale se l’autovelox non è autorizzato
Il verbale con cui è effettuata la contestazione differita del superamento dei limiti di velocità accertato mediante "autovelox" deve indicare gli estremi del decreto prefettizio. La mancanza di tale indicazione integra un vizio di motivazione del provvedimento sanzionatorio che pregiudica il diritto di difesa e non è rimediabile nella fase eventuale di opposizione.
(Cassazione Civile, 26 aprile 2021, n. 10918)
La modifica nel preliminare del termine per la stipula del definitivo non necessita della forma scritta
Nei contratti per i quali è richiesta la forma scritta "ad substantiam" (come nel caso del preliminare di vendita immobiliare), la volontà comune delle parti deve rivestire tale forma soltanto nella parte riguardante gli elementi essenziali (consenso, "res", "pretium"), che devono risultare dall'atto stesso e non possono ricavarsi "aliunde". Ne consegue che, qualora in un contratto preliminare di vendita immobiliare sia previsto un termine per la stipula del definitivo, la modifica di detto elemento accidentale e la rinuncia della parte ad avvalersene non richiedono la forma scritta, non concernendo tale accordo direttamente il diritto immobiliare, né incidendo su alcuno degli elementi essenziali del contratto.
(Cassazione Civile, 30 marzo 2021, n. 8765)
Sui presupposti per il fallimento della c.d. super-società di fatto
Ai fini della dichiarazione di fallimento della c.d. "super-società" di fatto è imprescindibile l'accertamento della sua specifica insolvenza, che è autonoma rispetto a quella di uno o più dei suoi soci, rappresentando quest'ultima una mera circostanza indiziante.
(Cassazione Civile, 4 marzo 2021, n. 6030)
Sulla responsabilità del vettore per dirottamento del volo in uno scalo vicino
Ai sensi degli artt. 5,7,8 paragrafo 3 Regolamento 261/2004/CE, che istituisce norme comuni in materia di risarcimento e assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco e di cancellazione o di ritardo dei voli, il passeggero non ha diritto al risarcimento del danno per il dirottamento del volo in uno scalo vicino a quello di destinazione (stessa città o regione), salvo che il ritardo accumulato dal volo sia pari o superiore a 3 ore. La compagnia aerea, però, deve farsi carico delle spese per il suo trasferimento verso la destinazione prenotata od una più vicina concordata col cliente. Inoltre al fine di sottrarsi al proprio obbligo di compensazione pecuniaria dei passeggeri in caso di ritardo prolungato di un volo all'arrivo, un vettore aereo operativo può avvalersi di una circostanza eccezionale che ha inciso non su detto volo ritardato, bensì su un precedente volo da lui stesso operato col medesimo aeromobile nell'ambito della terzultima rotazione di tale aeromobile, a condizione che esista un nesso di causalità diretta tra la verificazione di tale circostanza e il ritardo prolungato del volo successivo all'arrivo, elemento che spetta al giudice del rinvio valutare, tenendo conto in particolare delle modalità di esercizio dell'aeromobile di cui trattasi da parte del vettore aereo operativo interessato.
(Corte di Giustizia Europea, 22 aprile 2021, n. 826)
I condotti fognari sono parti comuni dell'edificio fino al punto di diramazione verso i locali di proprietà esclusiva
Sussiste la responsabilità del condominio di un edificio, ex art. 2051 c.c., quale custode delle parti comuni, per i danni arrecati agli abitanti di un immobile condominiale di sua proprietà (il portiere ed i suoi familiari), a seguito di un rigurgito della fogna e del trabocco di liquami, originati da una ostruzione del condotto fognario e delle tubazioni condominiali.
(Corte d’Appello di Roma, 24 marzo 2021, n. 2187)
Sul cumulo fra indennizzo previsto dalla polizza vita ed il risarcimento del danno
Nel caso di assicurazione sulla vita, l'indennità si cumula con il risarcimento, perché si è di fronte ad una forma di risparmio posta in essere dall'assicurato sopportando l'onere dei premi, e l'indennità, vera e propria contropartita di quei premi, svolge una funzione diversa da quella risarcitoria ed è corrisposta per un interesse che non è quello di beneficiare il danneggiante.
(Cassazione Civile, 8 aprile 2021, n. 9380)
Rimborso del prezzo del volo non fruito per causa non imputabile al passeggero
Sebbene il decreto Cura Italia, a partire dal 13 marzo 2020, abbia consentito alle compagnie aeree di offrire un voucher come unica forma di rimborso, il Regolamento comunitario 261/2004, che disciplina i diritti dei passeggeri nel settore del trasporto aereo, prevale: sono i passeggeri ad avere il diritto di scegliere. Nel caso preso in esame “l’unica normativa applicabile è il Reg. CE n. 261/2004, artt. 5 e 8, comportante il rimborso del prezzo del volo non fruito per causa non imputabile al passeggero”.
(Giudice di Pace di Palermo, 31 marzo 2021, Dott. Piro)
Sul danno risarcibile dagli amministratori per mala gestio
In tema di azione di responsabilità per mala gestio ex art. 146, comma 2, l. fall., il danno risarcibile può essere determinato e liquidato nella misura corrispondente alla differenza tra il passivo accertato e l'attivo liquidato in sede fallimentare. Tale criterio, però, può essere utilizzato solo quale parametro per una liquidazione equitativa del danno, cui può farsi ricorso quando l'attore abbia allegato un inadempimento dell'amministratore almeno astrattamente idoneo a porsi come causa del danno lamentato ed abbia indicato le ragioni che gli hanno impedito l'accertamento degli specifici effetti dannosi concretamente riconducibili alla condotta dell'amministratore medesimo.
(Cassazione Civile, 9 aprile 2021, n. 9458)
Prescrizione della servitù di passaggio
La servitù di passaggio è, per sua natura, una servitù discontinua in relazione alla quale ogni episodio di transito costituisce esercizio del diritto; ne consegue che, qualora la servitù sia stata costituita in virtù di titolo idoneo, ai fini della prescrizione non assumono rilievo, ove la situazione dei luoghi lo permetta, né la mancanza del requisito dell’apparenza, né il carattere sporadico dell’esercizio.
(Tribunale di Brescia, 22 gennaio 2021, n. 156)