La clausola penale relativa alla ritardata consegna dell'immobile da parte del costruttore
Nessuna penale può essere richiesta per la ritardata consegna dell'immobile da parte del costruttore, se la relativa clausola presente nel contratto preliminare non è stata riportata anche nel contratto definitivo. A chiarirlo è la Cassazione accogliendo il ricorso della società costruttrice, condannata a pagare dai giudici di merito circa 20 mila euro in favore dell'acquirente, ovvero 150 euro per ogni giorno di ritardo della consegna rispetto alla data inizialmente prevista. Per la Suprema corte però, essendo la clausola penale contenuta solo nel contratto preliminare e non anche nel contratto definitivo, essa non può applicarsi, posto che le pattuizioni contenute nel contratto preliminare devono ritenersi superate, inclusa la penale per la tardiva consegna dell'immobile, se non riprodotte nel definitivo.
(Cassazione Civile, 23 ottobre 2020, n. 23307)
Concorso del creditore nel fatto colposo
La spedizione per posta ordinaria di un assegno, ancorché munito di clausola d'intrasferibilità, costituisce, in caso di sottrazione del titolo e riscossione da parte di un soggetto non legittimato, condotta idonea a giustificare l'affermazione del concorso di colpa del mittente, comportando, in relazione alle modalità di trasmissione e consegna previste dalla disciplina del servizio postale, l'esposizione volontaria del mittente ad un rischio superiore a quello consentito dal rispetto delle regole di comune prudenza e del dovere di agire per preservare gl'interessi degli altri soggetti coinvolti nella vicenda, e configurandosi dunque come un antecedente necessario dell'evento dannoso, concorrente con il comportamento colposo eventualmente tenuto dalla banca nell'identificazione del presentatore.
(Cassazione Civile, 31 dicembre 2020, n. 30063)
Nullità della fideiussione per violazione del dovere di buona fede e correttezza nell’esecuzione del contratto
In tema di fideiussione relativa a un contratto di mutuo, non può ravvisarsi nullità della fideiussione, per violazione del dovere di buona fede e correttezza nell’esecuzione del contratto, e dei doveri informativi da parte della Banca, ove la garanzia prestata non riguardi un nuovo credito, ma il credito originario scaturente dal finanziamento (nel caso di specie, era emerso anche che, ai sensi dell’art. 4 del contratto di garanzia, il garante si era assunto l’onere di tenersi al corrente delle condizioni patrimoniali del debitore e di informarsi presso lo stesso dei suoi rapporti con la Banca).
(Tribunale di Marsala, 4 dicembre 2020, n. 2394)
Contrarietà alla trasfusione di sangue
Il Testimone di Geova, che fa valere il diritto di autodeterminazione in materia di trattamento sanitario a tutela della libertà di professare la propria fede religiosa, ha il diritto di rifiutare l’emotrasfusione pur avendo prestato il consenso al diverso trattamento che abbia successivamente richiesto la trasfusione, anche con dichiarazione formulata prima del trattamento medesimo, purché dalla stessa emerga in modo inequivoco la volontà di impedire la trasfusione anche in ipotesi di pericolo di vita.
(Cassazione Civile, 23 dicembre 2020 n. 29469)
Danni a terzi provocati dalle strutture murarie e dagli impianti del bene locato
Con riferimento alla locazione di immobile, che comporta il trasferimento della disponibilità della cosa locata e delle sue pertinenze, pur configurandosi ordinariamente l’obbligo di custodia del bene locato in capo al conduttore, dal quale deriva altresì la responsabilità a suo carico - salva quella solidale con altri soggetti ai quali la custodia faccia capo in quanto aventi pari titolo o titoli diversi che importino la coesistenza di poteri di gestione e di ingerenza sul bene - ai sensi del suddetto art. 2051 c.c. per i danni arrecati a terzi dalle parti ed accessori del bene locato, tuttavia rimane in capo al proprietario la responsabilità per i danni arrecati dalle strutture murarie e dagli impianti in esse conglobati, delle quali conserva la disponibilità giuridica e, quindi, la custodia.
(Cassazione Civile, ordinanza, 10 dicembre 2020, n. 28197)
Concordato preventivo liquidatorio e sopravvenuto decesso del debitore
In tema di concordato preventivo avente natura liquidatoria, ove nel corso dell'esecuzione della procedura sopravvenga la morte del debitore concordatario, è applicabile, in via analogica, l'art. 12 l.f., con la conseguenza che la procedura prosegue nei confronti dei suoi eredi, anche se costoro hanno accettato con beneficio d'inventario, ovvero nel caso previsto dall'art. 528 c.c., nei confronti del curatore dell'eredità giacente.
(Cassazione Civile, 23 novembre 2020, n. 26567)
Irregolarità urbanistica del locale caldaia tra risoluzione e adempimento
In caso di irregolarità urbanistica di manufatti qualificabili come pertinenze dell’immobile oggetto di contratto di compravendita immobiliare, occorre valutare se tale difformità possa essere considerata parziale e quindi non preclusiva della possibilità di procedere con la richiesta della sentenza ex art 2932 c.c., solo in caso contrario potrà essere richiesta la risoluzione per inadempimento (il promissario acquirente di un immobile, dopo aver sottoscritto il contratto preliminare, si rifiutava di rogitare in quanto aveva scoperto l’irregolarità urbanistica del locale caldaia).
(Cassazione Civile, ordinanza, 23 novembre 2020, n. 26558)
Danni subiti dall’alunno durante l’orario scolastico
In caso di danni subiti dall’alunno malmenato da altri compagni durante l’orario scolastico, orario nel quale dovrebbe essere sorvegliato dal personale della scuola, la responsabilità del Ministero può essere di tipo contrattuale oppure extracontrattuale: il titolo è contrattuale qualora la domanda sia fondata sull’inadempimento dell’obbligo, specificatamente assunto dall’autore del danno, di vigilare, ovvero di tenere una determinata condotta o no; è invece extracontrattuale qualora consista nella violazione del generale dovere di non ledere.
(Tribunale di Reggio Calabria, 20 novembre 2020, n. 1087)
Le valutazioni del giudice ai fini della dichiarazione di fallimento
In tema di fallimento, quando la società è in liquidazione, la valutazione del giudice, ai fini dell'applicazione dell'art. 5 l.f., deve essere diretta unicamente ad accertare se gli elementi attivi del patrimonio sociale consentano di assicurare l'eguale ed integrale soddisfacimento dei creditori sociali, e ciò proprio perché, non proponendosi l'impresa in liquidazione di restare sul mercato, ma avendo come esclusivo obiettivo quello di provvedere al soddisfacimento dei creditori previa realizzazione delle attività e alla distribuzione dell'eventuale residuo tra i soci, non è più richiesto che essa disponga, come invece la società in piena attività, di credito e di risorse, e quindi di liquidità, necessari per soddisfare le obbligazioni contratte.
(Cassazione Civile, ordinanza, 10 dicembre 2020, n. 28193)
Il curatore può assumere il ruolo di avvocato della procedura fallimentare?
In tema di difesa tecnica del fallimento, ai sensi dell’art. 31 co. 3 della legge fallimentare, il curatore della procedura, nelle liti attive e in quelle passive, non può assumere il ruolo di difensore, o anche di quello di mero assistente, a pena di nullità di tutti gli atti posti in essere in tale veste, atteso che tra i due ruoli vi è previsione di incompatibilità.
(Cassazione Civile, ordinanza, 22 dicembre 2020, n. 29313)