Decurtazione punti
Il provvedimento di revisione della patente, che è atto vincolato all'azzeramento del punteggio, ed è anch'esso fondato sulla definitività dell'accertamento delle violazioni stradali in esito alle quali è stato decurtato l'intero punteggio dalla patente di guida, non presuppone l'avvenuta comunicazione delle variazioni di punteggio, tenuto conto che l'interessato conosce subito, attraverso il verbale di accertamento, se e in quale misura gli sarà applicata la sanzione accessoria della decurtazione punti, e può conoscere in ogni momento il suo saldo -punti (nella specie, l'automobilista aveva commesso in un anno tre violazioni da cinque punti: obbligatorio quindi un nuovo esame. Irrilevanti le mancate comunicazioni da parte del Ministero dei Trasporti).
(Cassazione Civile, 11 dicembre 2020, n. 28298)
Il diritto reale esclusivo
La pattuizione avente ad oggetto la creazione di c.d. "diritto reale di uso esclusivo" su una porzione di cortile condominiale, costituente come tale parte comune dell'edificio, mirando alla creazione di una figura atipica di diritto reale limitato, tale da incidere, privandolo di concreto contenuto, sul nucleo essenziale del diritto dei condomini di uso paritario della cosa comune, sancito dall'art. 1102 c.c., è preclusa dal principio, insito nel sistema codicistico, del numerus clausus dei diritto e della tipicità di essi.
(Cassazione Civile, Sezioni Unite, 17 dicembre 2020, n. 28972)
Perdita dell’assegno divorzile
Pernottare spesso a casa del compagno, detenere le chiavi dell’appartamento a lui intestato, ricoprire infine cariche nelle società da lui gestite sono elementi sufficienti per ritenere che il coniuge divorziato abbia creato una nuova famiglia di fatto dopo il divorzio e quindi non possa più pretendere l’assegno divorzile.
(Cassazione Civile, ordinanza, 17 dicembre 2020, n. 28915)
La segnalazione dei soci di s.n.c. alla Centrale Rischi presso la Banca d’Italia
L'indicazione dei nominativi dei soci illimitatamente responsabili di una s.n.c. nella centrale rischi è legittima in quanto indicati non a titolo personale ed anche se non è precisato che i crediti sono contestati.
(Cassazione Civile, 16 dicembre 2020, n. 28720)
Erogazioni dei soci a favore della società
La legittimità di un finanziamento soci - opponibile al Fisco - richiede la regolarità formale delle delibere assembleari e delle scritture contabili, in tempi coerenti con l’andamento finanziario del periodo, diversamente l’erogazione finanziaria deve ritenersi re-immissione in azienda di utili occulti.
(Cassazione Civile, ordinanza, 5 novembre 2020, n. 24746)
Realizzazione di un secondo bagno e uso della cosa comune
La realizzazione di un secondo bagno nelle moderne abitazioni di taglio medio, trattandosi di un’esigenza tanto diffusa da rivestire il carattere dell’essenzialità, giustifica la mancata applicazione dell’art. 889 c.c. negli edifici in condominio (detta norma prescrive infatti la distanza di almeno un metro dal confine per l'installazione dei tubi dell'acqua, del gas e simili).
(Cassazione Civile, ordinanza, 24 novembre 2020, n. 26680)
Sul potere di iniziativa del Pubblico Ministero nell’ambito del concordato preventivo
La rinunzia alla proposta concordataria conduce alla dichiarazione di improcedibilità; ciò, tuttavia, non significa, né implica che il procedimento di concordato preventivo venga in modo automatico a cessare per effetto di una compiuta rinunzia. Quest'ultima non esclude, né invero elimina, il fatto costitutivo del potere di iniziativa del P.M. L. Fall., ex art. 173; con la conseguenza che la richiesta di fallimento formulata dal P.M. - dopo la rinuncia del debitore e prima della dichiarazione di improcedibilità da parte del Tribunale - mantiene comunque la propria efficacia anche oltre tale dichiarazione, ponendosi quale valida iniziativa per una successiva ed eventuale dichiarazione di fallimento del debitore rinunciatario della domanda di concordato.
(Cassazione Civile, 7 dicembre 2020, n. 27936)
Danno emergente e lucro cessante
Laddove il danneggiato dimostri di avere perduto un preesistente rapporto di lavoro a tempo indeterminato di cui era titolare, a causa delle lesioni conseguenti ad un illecito, il danno patrimoniale da lucro cessante, inteso come perdita dei redditi futuri, va liquidato tenendo conto di tutte le retribuzioni (nonché di tutti i relativi accessori e probabili incrementi, anche pensionistici) che egli avrebbe potuto ragionevolmente conseguire in base a quello specifico rapporto di lavoro, in misura integrale e non in base alla sola percentuale di perdita della capacità lavorativa specifica accertata come conseguente alle lesioni permanenti riportate, salvo che il responsabile alleghi e dimostri che egli abbia di fatto reperito una nuova occupazione retribuita, ovvero che avrebbe potuto farlo e non lo abbia fatto per sua colpa, nel guai caso il danno potrà essere liquidato esclusivamente nella differenza tra le retribuzioni perdute e quelle di fatto conseguite o conseguibili in virtù della nuova occupazione.
(Cassazione Civile, 9 dicembre 2020, n. 28071)
Pagamenti eseguiti in ritardo
L'interpretazione della L. Fall., art. 67, comma 3, lett. a), è nel senso che non sono revocabili quei pagamenti i quali, pur avvenuti oltre i tempi contrattualmente previsti, siano stati, anche per comportamenti di fatto, eseguiti ed accettati in termini diversi, nell'ambito di plurimi adempimenti con le nuove caratteristiche, evidenziatesi già in epoca anteriore a quelli in discorso, i quali, pertanto, non possono più ritenersi pagamenti eseguiti "in ritardo", ossia inesatti adempimenti, ma divengono esatti adempimenti; l'onere della prova di tale situazione è, ai sensi dell'art. 2697 c.c., in capo all'accipiens.
(Cassazione Civile, 7 dicembre 2020, n. 27939)
Inadempimento delle obbligazioni assunte con la vendita del pacchetto turistico
In caso di mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni assunte con la vendita del pacchetto turistico l'organizzatore e il venditore sono tenuti al risarcimento del danno, secondo le rispettive responsabilità, se non provano che il mancato o inesatto adempimento è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a loro non imputabile". L'espressione usata dal legislatore nell'art. 14 del d.lg. n. 111/95 ("secondo le rispettive responsabilità") indica chiaramente che agente e tour operator non rispondono in via solidale nei confronti del cliente finale, bensì ciascuno per quanto di propria competenza, e quindi, nello specifico, l'agente, per il corretto adempimento del mandato ad acquistare conferitogli dal cliente, ed il tour operator, per il puntuale adempimento del contratto di viaggio direttamente concluso da quegli con il cliente finale. L'assenza della solidarietà passiva tra agente e tour operator esclude che il primo possa esercitare nei confronti del secondo l'azione di regresso prevista dall'art. 1299 c.c..
(Cassazione Civile, 24 novembre 2020, n. 26694)