Agenzia di viaggi tra obblighi informativi e negligenza del consumatore

In base al principio di auto-responsabilità del consumatore, deve escludersi la sussistenza di conseguenze pregiudizievoli suscettibili di essere risarcitoriamente compensate, nel caso in cui il viaggiatore non abbia utilizzato, per sua negligenza, le informazioni di viaggio fornitegli dal tour operator per iscritto qualche giorno prima della partenza (nel caso di specie anche quando vi sia stato un iniziale deficit informativo da parte dell’agenzia di viaggi, il consumatore non può chiedere il risarcimento per non aver utilizzato – solo per sua negligenza – le informazioni che sono state fornite successivamente).

(Cassazione Civile, 8 luglio 2020, n. 14257)


Migliorie all’immobile in comunione ereditaria

Il coerede che sul bene comune da lui posseduto abbia eseguito delle migliorie può pretendere, in sede di divisione, non già l'applicazione dell'art. 1150 c.c. - secondo cui è dovuta un'indennità pari all'aumento di valore della cosa in conseguenza dei miglioramenti - ma, quale mandatario o utile gestore degli altri eredi partecipanti alla comunione ereditaria, il rimborso delle spese sostenute per il suddetto bene comune, esclusa la rivalutazione monetaria, trattandosi di debito di valuta e non di debito di valore.

(Cassazione Civile, 17 luglio 2020, n. 15300)


Azione revocatoria e causa degli atti traslativi tra coniugi separati

Il trasferimento immobiliare, effettuato nell'ambito di una separazione personale, che non trovi causa nell'esigenza di riequilibrare o ristorare il contributo apportato da un coniuge al ménage familiare, è un’attribuzione patrimoniale gratuita e, pertanto, revocabile, a condizione che il debitore conoscesse il pregiudizio che l’atto arrecava alle ragioni del creditore.

(Tribunale di Frosinone, 24 gennaio 2020)


Risoluzione della compravendita di auto difettosa

In virtù dell'operatività del nesso sinallagmatico che connota il contratto di vendita ed in dipendenza degli effetti retroattivi riconducibili alla risoluzione contrattuale (ai sensi dell'art. 1458, comma 1, c. c., in correlazione con l'art. 1493 c.c.), nella determinazione del prezzo da restituire al compratore di un'autovettura che abbia agito vittoriosamente in redibitoria si deve tener conto dell'uso del bene fatto dal medesimo, dovendosi, sul piano oggettivo, garantire l'equilibrio anche tra le reciproche prestazioni restitutorie delle parti ed evitare un'illegittima locupletazione dell'acquirente, ove lo stesso abbia continuato ad utilizzare il bene (ancorché accertato come viziato ma non completamente inidoneo al suo uso), determinandone una sua progressiva e fisiologica perdita di valore.

(Cassazione Civile, 28 luglio 2020, n. 16077)


Sull’illegittimità della dichiarazione di emergenza e dei DPCM che limitano la libertà di spostamento

È illegittima la sanzione comminata per violazione del divieto generale e assoluto di spostamento disposto con DPCM del 9.3.2020, in conseguenza del rischio sanitario, per due ordini di motivi. Il primo riguarda il fatto che nell'ordinamento giuridico italiano non esiste alcuna fonte normativa di rango costituzionale o avente forza di legge ordinaria che consenta di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario, (conseguentemente la deliberazione dello stato di emergenza del 31.1.2020 è illegittima); il secondo motivo concerne il fatto che tale divieto integra una illegittima limitazione della libertà personale, incompatibile con l'inviolabilità delle garanzie individuali che sono il fondamento dell'ordinamento italiano in quanto ordinamento di uno Stato democratico (art. 13 Cost.).

(Giudice di Pace di Frosinone, 29 luglio 2020, n. 516)


Sulla necessità di un accordo su tutti gli elementi significativi di un contratto

La circostanza che il testo di un contratto sia circolato tra le parti, con continue cancellature, revisioni e proposte di emendamenti, non vale ad attestare l’ulteriore circostanza che le stesse abbiano raggiunto un pieno accordo sul contenuto integrale dei ridetti contratti in formazione o, quantomeno, sulla volontà dei contraenti di ritenersi vincolati ai relativi punti essenziali già definiti e ciò anche nel caso di esecuzione dell’accordo quando non risulti la volontà dei contraenti di ritenersi vincolati ai punti modificativi relativamente ai quali l’accordo era già stato raggiunto, salvo il prosieguo delle trattative sui restanti aspetti. Conseguentemente, non risultando in alcun modo la volontà delle parti di derogare al principio generale in forza del quale, al fine di perfezionare il vincolo contrattuale (anche modificativo di precedenti accordi informali), è indispensabile che tra le stesse sia stato raggiunto l’accordo su tutti i suoi elementi costitutivi (tanto principali, quanto secondari), ivi compresa, ove presenti, eventuali clausole di deroga alla competenza territoriale.

(Cassazione Civile, 2 luglio 2020, n. 13610)


Vendita su campione e onere della prova

In tema di vendita su campione, il venditore non ha altro obbligo che quello di provare di aver consegnato la merce contrattata, senza che egli possa essere tenuto a provarne la conformità, laddove l'onere di provare che la merce non aveva le caratteristiche richieste e risultanti dal campione, incombe al compratore, a dimostrazione del fondamento dell'eccezione opposta alla pretesa del venditore.

(Corte d’Appello di Milano, 22 luglio 2020, n. 1948)


Insolvenza indipendente dall'epidemia da Covid-19

È ammissibile l'istanza di fallimento proposta dall'imprenditore, che si trova nella fase esecutiva del concordato preventivo omologato, quando l'insolvenza deriva dall'irrealizzabilità del piano concordatario omologato, senza che sia necessaria la previa risoluzione del concordato. Per la dichiarazione di fallimento dell'imprenditore in concordato omologato, deve accertarsi che l’insolvenza attenga all'impossibilità di portare ad esecuzione il piano concordatario anche tenuto conto dell'apporto previsto di finanza esterna. Ai sensi dell’art. 10, comma 2, D.L. 8 aprile 2020, n. 23, come convertito con modificazioni da L. 5 giugno 2020 n. 40, è procedibile il ricorso per la dichiarazione di fallimento presentato dall'imprenditore in proprio che si trovi in concordato preventivo omologato quando l’insolvenza non è conseguenza dell’epidemia da COVID-19.

(Tribunale di Bergamo, 24 giugno 2020)


Preliminare, consegna anticipata e decorrenza del termine di decadenza per opporre i vizi

In tema di contratto preliminare, la consegna dell'immobile, effettuata prima della stipula del definitivo, non determina la decorrenza del termine di decadenza per opporre i vizi noti, né comunque di quello di prescrizione, presupponendo l'onere della tempestiva denuncia l'avvenuto trasferimento del diritto, sicché il promissario acquirente, anticipatamente immesso nella disponibilità materiale del bene, risultato successivamente affetto da vizi, può chiedere l'adempimento in forma specifica del preliminare, ai sensi dell'art. 2932 c.c. e contemporaneamente agire con l'azione quanti minoris per la diminuzione del prezzo, senza che gli si possa opporre la decadenza o la prescrizione.

(Cassazione Civile, 27 maggio 2020, n. 9953)


Produzione della fattura elettronica e decreto ingiuntivo

Poiché il Sistema di Interscambio (SDI), che gestisce la fatturazione elettronica, genera documenti informatici autentici ed immodificabili, che non sono semplici “copie informatiche di documenti informatici” bensì “duplicati informatici”, assolutamente indistinguibili dai loro originali, potendo essere scaricati da “fonte / terzo qualificato”, come l’Agenzia delle Entrate le fatture elettroniche in formato “.xml” ed esse devono ritenersi equipollenti all'estratto autentico delle scritture contabili previsto dall'art. 634, comma 2, c.p.c..

(Tribunale di Verona, 29 novembre 2019)