Inadempimento del conduttore, risoluzione e risarcimento
Il locatore che abbia chiesto e ottenuto la risoluzione anticipata del contratto di locazione per inadempimento del conduttore, ha diritto anche al risarcimento del danno per l'anticipata cessazione del rapporto di locazione, costituendo l'ammontare del danno risarcibile valutazione del giudice di merito che terrà conto di tutte le circostanze del caso concreto.
(Cassazione Civile, 5 maggio 2020, n. 8482)
Inadempiente l’avvocato che non verifica la fattibilità della proposta
L’avvocato che assiste l’imprenditore nella preparazione e presentazione della domanda di concordato preventivo è tenuto, in adempimento al mandato professionale ricevuto, a rilevare quelle criticità della proposta che ne possono compromettere l’esito ed altresì la conformità della domanda di concordato al modello legale con riferimento alla sua fattibilità giuridica. L’inadempimento a detti obblighi, tra i quali vi è anche quello di dissuadere l’imprenditore dal presentare una domanda non conforme al modello giuridico, costituisce grave violazione non solo della diligenza e perizia qualificata e dei doveri di controllo e di coordinamento degli altri professionisti e di informazione imposti dalla particolare diligenza qualificata ex art. 1176, secondo comma c.c., ma anche dei doveri generali di diligenza, ove tali violazioni si siano risolte nel deposito di una domanda di concordato ex ante non idonea, in quanto manifestamente e giuridicamente non fattibile.
(Tribunale di Monza, 10 marzo 2020)
Sui tempi di permanenza dei genitori non conviventi col figlio minore
La regolamentazione dei rapporti tra genitori non conviventi e figli minori di età, non può avvenire in base a una simmetrica e paritaria ripartizione dei tempi di permanenza con ambedue i genitori, bensì deve risultare l’esito di una valutazione ponderata del giudice di merito che, principiando dall'esigenza di assicurare al minore la situazione più confacente al benessere e alla crescita armoniosa e serena, tenga altresì conto del suo diritto a una significativa e piena relazione con ambedue i genitori, come pure del diritto di questi ultimi a una piena realizzazione della loro relazione coi figli e all'esplicazione del ruolo educativo.
(Cassazione Civile, ordinanza 13 febbraio 2020, n. 3652)
Sui doveri dell’avvocato
Il mancato rispetto delle previsioni normative relative ai doveri di informazione e dissuasione nei confronti del cliente cui sono vincolati gli avvocati non può emergere automaticamente all'esito di una rivalutazione della quaestio facti, bensì deve essere data dal cliente in maniera rigorosa con specifico riguardo sia alle violazioni delle norme invocate, oltreché alla loro falsa applicazione.
(Cassazione Civile, 29 aprile 2020, n. 8401)
L’arredamento d’interni è opera dell’ingegno qualora riveli una chiave stilistica
In tema di diritto d'autore, un progetto o un'opera di arredamento di interni, nel quale ricorra una progettazione unitaria, con l'adozione di uno schema in sé definito e visivamente apprezzabile, che riveli una chiara "chiave stilistica", di componenti organizzate e coordinate per rendere l'ambiente funzionale ed armonico, ovvero l'impronta personale dell'autore, è proteggibile quale opera dell'architettura.
(Cassazione Civile, 30 aprile 2020, n. 8433)
Sull'interpretazione del titolo che ha concesso il godimento del lastrico solare
Il contratto con cui un condominio abbia concesso ad altri, dietro il pagamento di un corrispettivo, il lastrico solare, o altra idonea superficie comune, allo scopo di consentire al concessionario l'installazione di infrastrutture ed impianti che comportino la trasformazione dell'area, riservando comunque al detentore del lastrico di godere e disporre dei manufatti nel corso del rapporto e di asportarli alla fine dello stesso, richiede l'approvazione di tutti i condomini se, secondo l'interpretazione del giudice di merito, esso abbia attribuito al concessionario un diritto temporaneo di superficie; non richiede l'approvazione di tutti i condomini se, secondo l'interpretazione del giudice di merito, esso abbia attribuito al concessionario una concessione ad aedificandum di natura obbligatoria di durata inferiore a nove anni.
(Cassazione Civile, sez. unite, 30 aprile 2020, n. 8434)
Possibili esecuzioni plurime finché non satisfattive
In tema di esecuzione forzata, non viola gli obblighi di correttezza e buona fede e non contravviene al divieto di abuso degli strumenti processuali l'iniziativa del creditore di due o più debitori solidali che, in forza del medesimo titolo, intraprenda un'azione esecutiva nei confronti di uno di essi dopo aver ottenuto, nei confronti di un altro condebitore, un'ordinanza di assegnazione ex art. 553 c.p.c., fintanto che la stessa non sia stata interamente eseguita dal terzo pignorato sino all'integrale concorrenza del credito per cui si agisce, fermo restando il divieto di ottenere più dell'ammontare del credito medesimo, la cui violazione deve essere fatta eventualmente valere in sede esecutiva mediante apposita opposizione.
(Cassazione Civile, 24 aprile 2020, n. 8151)
Filiazione: sulla possibilità di indicare due donne quali genitori
Il riconoscimento di un minore, concepito mediante il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, da parte di una donna legata in unione civile con quella che lo ha partorito, ma non avente alcune legame biologico con il minore, si pone in contrasto con l’art. 4, comma 3, l. n. 40/04 e con l’esclusione del ricorso alle predette tecniche da parte delle coppie omosessuali, non essendo consentita, al di fuori dei casi previsti dalla legge, la realizzazione di forme di genitorialità svincolate da un rapporto biologico, con i medesimi strumenti giuridici previsti per il minore nato nel matrimonio o riconosciuto.
(Cassazione Civile, 22 aprile 2020, n. 8029)
Limiti all'esecuzione sui beni facenti parte del fondo patrimoniale
Se il credito per cui si procedere è anche solo indirettamente destinato alla soddisfazione di esigenze familiari del debitore essendo riferito all'attività professionale di quest’ultimo, non è consentita la sua soddisfazione sui beni costituiti in fondo patrimoniale.
(Cassazione Civile, ordinanza 27 aprile 2020, n. 8201)
Il trust e l’azione revocatoria
Attraverso il trust si concretizza una netta separazione tra il patrimonio del disponente e i beni ivi conferiti, destinati ad una determinata finalità, ovvero tutelare il patrimonio dei beneficiari; tale diversa destinazione del patrimonio inevitabilmente riduce la garanzia generica riconosciuta al creditore, non potendo quest’ultimo soddisfarsi sui beni trasferiti nel trust. Posta dunque tale attitudine pregiudizievole del trust, esso è senza dubbio oggetto di azione revocatoria ordinaria.
(Tribunale di Arezzo, 1 aprile 2020, n. 254)