Phishing: Poste Italiane deve risarcire il correntista che ne è vittima

La possibilità della sottrazione dei codici al correntista attraverso tecniche fraudolente è una eventualità rientrante nel rischio d'impresa; la banca per liberarsi dalla propria responsabilità, deve dimostrare la sopravvenienza di eventi che si collochino al di là dello sforzo diligente richiesto al debitore (nella specie, relativa ad un truffa informatica ai danni di un correntista di Poste Italiane, la Corte ha sottolineato che era onere di Poste Italiane dover provare di aver adottato soluzioni idonee a prevenire o ridurre l'uso fraudolento dei sistemi elettronici di pagamento, sulla base di un principio di buona fede nell'esecuzione del contratto. In assenza di tale prova, per la Corte è corretta la decisione di imputare alla banca il rischio professionale della possibilità che terzi accedano ai profili dei clienti con condotte fraudolente).

(Cassazione Civile, 12 febbraio 2024, n. 3780)


Nessun risarcimento al correntista vittima di phishing

Non può dubitarsi del comportamento decisamente imprudente e negligente del danneggiato, il quale aveva digitato i propri codici personali (verosimilmente richiestigli con un e-mail fraudolenta), in tal modo consentendo all'ignoto truffatore di successivamente utilizzarli, per effettuare una disposizione di bonifico dal conto del danneggiato (esclusa, nella specie, la restituzione delle somme prelevate da un conto corrente mediante bonifico online, atteso che la responsabilità era da addossarsi al danneggiato che aveva incautamente fornito i propri codici personali verosimilmente a causa di un'attività di phishing).

(Cassazione Civile, 13 marzo 2023, n. 7214)


L’intermediario deve profilare il rischio al momento della conclusione del contratto

L'obbligo di acquisizione da parte dell'intermediario delle informazioni richieste dall'art. 28 Reg. Consob n. 11522 del 1998 al fine di determinare la profilatura di rischio dell'investitore e la valutazione di adeguatezza delle singole operazioni deve essere adempiuto al momento della conclusione del contratto quadro, non potendo essere sostituito da informazioni disponibili provenienti da altri rapporti contrattuali salvo il caso in cui l'investitore stesso si sia rifiutato di fornire le notizie richieste e tale rifiuto risulti dal contratto quadro ovvero da apposita dichiarazione scritta.

(Cassazione Civile, 4 novembre 2022, n. 32631)


Quando è illegittima segnalazione in Centrale Rischi

Il consumatore moroso che sia stato segnalato dall’intermediaria finanziaria alla Centrale di Allarme Interbancaria (cd. C.A.I.), ai sensi dell’art. 125 del D.Lgs. 01.09.1993, n° 385 (cd. T.U.B.), non può esigere la cancellazione del dato per il solo fatto di non esser stato preventivamente avvisato, dovendo invece dimostrate che, se tempestivamente ammonito, sarebbe riuscito a ripianare l’esposizione debitoria maturata.

(Tribunale di Foggia, ordinanza, 18 settembre 2021)


La banca non è obbligata a concedere il prestito in base al Decreto liquidità

La banca ha sempre diritto di verificare la fattibilità di un’operazione. Tale diritto non è derogato dal c.d. Decreto liquidità (D.L. 23/2020 convertito con modificazioni dalla l. 5 giugno 2020, n. 40), che ha previsto garanzie pubbliche per favorire l'accesso al credito di imprese piccole, medie e grandi durante il periodo emergenziale dovuto al COVID-19.

(Tribunale di Brindisi, ordinanza, 7 agosto 2021)


Risarcimento del danno per tardivo accredito del bonifico

E’ tenuta al risarcimento del danno non patrimoniale (determinato in Euro 5.000) la banca che ha accreditato sul conto corrente del correntista una cospicua somma di denaro con un ritardo di oltre un mese. La sola consistenza della somma è sufficiente a dimostrare il patema d'animo subito dal correntista (in quel mese ha passato tante notti insonni ed ha dovuto fare ricorso anche agli psicofarmaci).

(Cassazione Civile, 13 settembre 2021, n. 24643)


Omesso preavviso di segnalazione e ricorso cautelare

La mancata comunicazione/notificazione del preavviso di segnalazione, come invece previsto dall'art. 125, III comma, TUB, dall'art. 4, VII comma, del Codice in materia di protezione dei dati personali e dalla circolare 139 dell’11/02/1991 della Banca d’Italia, legittima l’emissione di provvedimento ex art. 700 c.p.c. inaudita altera parte, recante intimazione alla Banca a provvedere all'immediata cancellazione/rettifica del nominativo della ricorrente alla Centrale Rischi della Banca d’Italia/CRIF, con efficacia retroattiva dalla segnalazione.

(Tribunale di Venezia, 26 marzo 2020)


Sulla natura del mutuo ipotecario diretto a ripianare un’altra perdita

Laddove il mutuo ipotecario non sia destinato a creare effettiva disponibilità finanziaria a favore del mutuatario, il ripianamento da parte della banca di un debito del cliente a mezzo di nuovo credito sostanzia un'operazione di natura meramente contabile che non può inquadrarsi come atto a titolo oneroso.

(Cassazione Civile, 8 aprile 2020, n. 7740)


Richiesta 119 T.U.B. del fideiussore

Il fideiussore, destinatario di una richiesta di pagamento da parte della banca, ha diritto di ottenere la consegna della documentazione bancaria per esaminare la fondatezza delle ragioni di credito, poiché può opporre al creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore principale (art. 1945 c.c.).

(Tribunale di La Spezia, 30 maggio 2019)


Necessità del preavviso di imminente segnalazione

Per garantire la controparte dalla diffusione di informazioni potenzialmente pregiudizievoli, l'intermediario è tenuto a preavvertire ogni debitore - indipendentemente dalla sua natura di consumatore, professionista, imprenditore individuale o collettivo - della segnalazione che sta per essere compiuta a suo carico, rappresentando il preavviso un elemento idoneo a prevenire, attraverso il coinvolgimento del cliente, l'immissione di informazioni erronee nel circuito delle banche dati, e comunque il destinatario dell'avvertimento potrebbe far rilevare la mancanza del presupposto sostanziale (stato di insolvenza) richiesto per l’iscrizione in Centrale dei rischi Bankitalia ovvero regolarizzare la propria posizione debitoria.
Pertanto, la segnalazione 'a sofferenza' operata dalla banca senza alcun preavviso al cliente, è illegittima e deve essere immediatamente cancellata.

(Tribunale di Cassino, ordinanza 3 dicembre 2018)