Cosa accade quando l’impresa di pulizie non consegna il Durc al Condominio

L'amministratore di condominio è tenuto a chiedere alle aziende tutti i documenti necessari a dimostrare la loro regolarità a livello legale e di tutela della sicurezza dei dipendenti e il DURC è proprio uno dei documenti principali da esigere per capire se un'impresa di pulizie è idonea ad operare all'interno del condominio. Se quest’ultima non consegna il DURC commette inadempimento contrattuale per cui IL condominio può rifiutarsi di pagare le fatture, a norma dell’art. 1460 c.c..

(Cassazione Civile, ordinanza, 9 febbraio 2022, n. 4079)


Superbonus 110%: delibera annullabile se non è previsto nell’ordine del giorno

É annullabile per violazione dell’art. 66 disp. att. c.c. la delibera condominiale se contiene la discussione di un argomento non previsto nell’ordine del giorno indicato nella lettera di convocazione. Nello specifico, l’omessa individuazione nella predetta del punto relativo allo studio di fattibilità sui lavori oggetto di super bonus comporta un’irregolarità che inficia in modo significativo il processo di formazione della volontà dell’assemblea, da un lato impedendo in capo ai condomini una scelta consapevole in ordine alla partecipazione all’assemblea, e dall’altro non consentendo agli stessi la possibilità di approfondire, in fase precedente all’assemblea, tale aspetto.

(Tribunale di Pavia, 24 febbraio 2022, n. 234)


Quando l’installazione di dissuasori di parcheggio nel cortile non è innovazione

La necessità di dare puntuale attuazione al vincolo derivante dal regolamento di condominio ed assicurare, quindi, proprio quella destinazione che era stata assegnata alla piazzetta condominiale (installazione di arredi urbani atti ad impedire il parcheggio), consente di escludere che le opere approvate con delibera condominiale (installazione di cubi di cemento) possano rientrare nella nozione di innovazione (peraltro non potendosi riscontrare l’esistenza di un diritto del singolo condomino a trarre utilità sotto forma di parcheggio dal bene comune, suscettibile di essere menomato dalla collocazione dei cubi di cemento).

(Cassazione Civile, ordinanza, 3 febbraio 2022 n. 3440)


Restrizioni del Regolamento ai diritti individuali dei proprietari

Sono legittime, purché formulate in modo espresso o comunque non equivoco, le restrizioni alle facoltà inerenti alla proprietà esclusiva contenute nel regolamento di condominio di natura contrattuale con la conseguenza che le norme regolamentari possono imporre limitazioni al godimento degli immobili di proprietà esclusiva secondo criteri anche più rigorosi di quelli stabiliti, in tema di immissioni lecite, dall'art. 844 c.c. , restrizioni che valgono certamente anche per i conduttori dei singoli condomini.

(Corte d’Appello di Firenze, 17 giugno 2021, n. 1233)


Sulla costituzione di una servitù che altera la cosa comune

È illegittima l'apertura di un varco praticata da un condomino nel muro dell'edificio condominiale al fine di mettere in comunicazione l'appartamento di sua proprietà esclusiva con l'andito di una scala destinata a servire un'altra parte del fabbricato, comportando tale utilizzazione l'imposizione sul bene oggetto di condominio parziale di un peso che dà luogo ad una servitù in favore di una unità immobiliare esterna alla limitata contitolarità di esso, con conseguente alterazione della destinazione della cosa comune.

(Cassazione Civile, ordinanza, 22 novembre 2021, n. 35955)


Sull’impianto autonomo di riscaldamento

L'autorizzazione condominiale a staccarsi dal riscaldamento centralizzato per installare un impianto autonomo, così come la sua completa dismissione, non autorizza anche l'apposizione delle tubature e la realizzazione di fori di rilevanti dimensioni su parti dell'edificio nella disponibilità di altri condomini.

(Cassazione Civile, 8 ottobre 2021, n. 27375)


Regolamento di condominio ed immobile adibito a residenza per anziani

Il proprietario può adibire il suo immobile a residenza per anziani se la clausola del regolamento che vieta di adibire il bene a tale attività non è trascritta.

(Tribunale di Roma, 30 settembre 2021, n. 15142)


Non è consentito l’uso esclusivo della facciata condominiale per la posa di pannelli pubblicitari.

E’ vietato l’uso esclusivo della facciata condominiale dell’edificio ad uno soltanto dei condomini, sia pure al fine specifico di installarvi pannelli pubblicitari, siccome comporta di per sé la sottrazione agli altri partecipanti al condominio del diritto di godimento della cosa comune loro spettante ed il correlativo svuotamento della relativa proprietà nel suo nucleo essenziale.

(Corte d’Appello di Milano, 9 luglio 2021, n. 2190)


Omessa manutenzione delle parti comuni e riparto delle spese condominiali

Il condomino, che subisca nella propria unità immobiliare un danno derivante dall'omessa manutenzione delle parti comuni dell'edificio., assume, quale danneggiato, la posizione di terzo avente diritto al risarcimento nei confronti del condominio, senza tuttavia essere esonerato dall'obbligo, che trova la sua fonte nella comproprietà o nella utilità di quelle e non nella specifica condotta illecita ad esso attribuibile, di contribuire a sua volta, in misura proporzionale al valore della rispettiva porzione, alle spese necessarie per la riparazione delle parti comuni dell'edificio e alla rifusione dei danni cagionati.

(Cassazione Civile, ordinanza, 24 giugno 2021, n. 18187)


Ripartizione spese condominiali

Nel caso in cui il solaio di copertura di autorimesse (o di interrati) in proprietà singola svolga la funzione di consentire l’accesso all'edificio condominiale, non si ha una utilizzazione particolare un condomino rispetto agli altri, ma una utilizzazione conforme alla destinazione tipica (anche se non esclusiva) di tale manufatto da parte di tutti i condomini. Ove, poi, il solaio funga da cortile e su di esso vengano consentiti il transito o la sosta degli autoveicoli, è evidente che a ciò è imputabile preponderante il degrado della pavimentazione, per sarebbe illogico accollare per un terzo le spese relative ai condomini dei locali sottostanti.

(Cassazione Civile, ordinanza, 23 giugno 2021, n. 18006)