L’ingegnere, costretto per ben otto mesi a non utilizzare il telefono fisso, non ha diritto ad alcun ristoro ben potendo utilizzare lo smartphone
Deve escludersi, per carenza di allegazioni, la liquidazione equitativa del danno richiesta da un professionista (nella specie, ingegnere) per non aver potuto utilizzare una linea telefonica fissa, atteso che la mancata disponibilità, per circa otto mesi, di un'utenza telefonica non comporta necessariamente un danno all'attività libero professionale, a fronte del notorio uso prevalente delle utenze telefoniche mobili.
(Cassazione Civile, 4 gennaio 2022, n. 76)
Quando il ritardo nell’adempimento diviene intollerabile il contratto può risolversi
In tema di prescrizione del diritto potestativo alla risoluzione del contratto per inadempimento il termine decorre, ai sensi dell'art. 2935 c.c., non dal momento in cui si verifica un qualunque inadempimento ma soltanto da quello in cui si realizza un inadempimento di non scarsa importanza avuto riguardo all'interesse della controparte, sicché nell'ipotesi di obbligazioni a termine incerto e non immediatamente eseguibili tale momento coincide con quello in cui il ritardo nell'adempimento eccede ogni limite di tolleranza.
(Cassazione Civile, ordinanza, 21 dicembre 2021, n. 40988)
Contratto pubblicitario e assunzione del rischio in ordine alla realizzazione del messaggio pubblicitario
Il contratto pubblicitario, anche ove ricondotto all’appalto di servizi, implica l’assunzione del rischio in ordine alla realizzazione del messaggio pubblicitario, non anche circa gli effetti dello stesso, relativi ad un dedotto mancato aumento della clientela.
(Tribunale Ravenna, 18 dicembre 2021, Dott. Farolfi)
Sull’obbligo del venditore di provvedere alla cancellazione delle ipoteche gravanti sull’immobile venduto
La violazione dell'obbligo contrattuale, assunto dal venditore, di provvedere alla cancellazione delle ipoteche gravanti sull'immobile venduto rientra nella disciplina dell'inadempimento ed obbliga il venditore al risarcimento del danno, che può consistere, oltre che nella somma necessaria a cancellare i vincoli ed al compimento delle relative formalità, anche nella perdita definitiva del guadagno che una vendita tempestiva avrebbe consentito, dovendo l'attore fornire la relativa prova.
(Cassazione Civile, ordinanza, 3 dicembre 2021, n. 38317)
Non occorre la forma scritta per il mandato senza rappresentanza concluso per l'acquisto di beni immobili
Non occorre la forma scritta per il mandato senza rappresentanza concluso per l'acquisto di beni immobili, trattandosi di atto avente efficacia obbligatoria, ed essendo invece la forma scritta prevista per l'atto che realizza l'effetto reale. Di conseguenza, essendo valido anche un mandato non stipulato per iscritto, è altresì configurabile un atto ricognitivo di quel mandato, che non ha ad oggetto un atto nullo - per difetto di forma - ma ha la funzione di accertare l'esistenza ed il contenuto di quel mandato.
(Cassazione Civile, 13 dicembre 2021, n. 39566)
Risarcimento del danno da perdita della coincidenza
La cancellazione del (primo) volo che comporta la perdita della coincidenza per lo scalo comporta l’obbligo di rimborso del biglietto anche nel caso in cui il viaggiatore abbia acquistato un nuovo biglietto presso un altro vettore. Ciò vale anche nei casi in cui la composizione delle tratte non sia stata suggerita dalla medesima Compagnia, come solitamente accade, ma anche quando la combinazione di voli venga scelta dall’utente, purché non in modo imprudente e tenendo un congruo margine di tempo di attesa allo scalo.
(Giudice di Pace di Piazza Armerina, 5 ottobre 2021)
Assicurazione sulla vita: è possibile escludere l'indennizzo in caso di suicidio del contraente
La previsione, inserita in un contratto di assicurazione contro gli infortuni mortali, secondo cui sono indennizzabili solo gli eventi dovuti a "causa fortuita, violenta ed esterna", costituisce quel patto espresso che, ai sensi dell'art. 1927 c.c., esclude l'indennizzabilità dell'infortunio mortale dovuta a suicidio.
(Cassazione Civile, 3 dicembre 2021, n. 38218)
Abbonamento di calcio: la Società può risolvere il contratto col tifoso violento
Il contratto di abbonamento stipulato tra una società calcistica e lo spettatore, avente ad oggetto il diritto di questi ad assistere ad un numero determinato di partite, è un contratto ad esecuzione periodica ex art. 1458 c.c. In caso di risoluzione la società è tenuta a restituire il corrispettivo delle prestazioni non godute dallo spettatore.
(Cassazione Civile, ordinanza, 19 novembre 2021, n. 35615)
Trattative e responsabilità precontrattuale: il limite dell’interesse negativo
In materia di responsabilità precontrattuale il pregiudizio risarcibile è circoscritto nei limiti dello stretto interesse negativo (contrapposto all'interesse all'adempimento), rappresentato sia dalle spese inutilmente sopportate nel corso delle trattative in vista della conclusione del contratto, sia dalla perdita di ulteriori occasioni per la stipulazione con altri di un contratto altrettanto o maggiormente vantaggioso, e dunque non comprende, in particolare, il lucro cessante risarcibile se il contratto non fosse stato poi adempiuto o fosse stato risolto per colpa della controparte.
(Cassazione Civile, 27 ottobre 2021, n. 30186)
I consumi anomali di acqua potabile devono essere segnalati dal fornitore
Il semplice invio di una fattura commerciale relativa ai consumi anomali registrati, a distanza di oltre due mesi dalla rilevazione degli stessi e senza alcuna espressa segnalazione del loro carattere anomalo, non consente di ritenere correttamente adempiuto l'obbligo previsto per l'azienda fornitrice dall'art. 7.9 della Carta del Servizio Idrico Integrato, che deve evidentemente avvenire secondo modalità idonee a consentire all'utente di avere pronta contezza dell'anomalia nel consumo, in modo da potersi tempestivamente attivare per evitare l'aggravarsi del danno provocato dalla eventuale perdita occulta. Pertanto l'inadempimento dell'azienda somministrante al proprio (distinto) obbligo di segnalazione dei consumi anomali, da diritto all'utente al risarcimento del danno.
(Cassazione Civile, 15 settembre 2021, n. 24904)