Costituzione di una nuova famiglia di fatto e assegno di divorzio

L'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge.

(Cassazione Civile, ordinanza 10 maggio 2021, n. 12335)


La sentenza ecclesiastica non impedisce la prosecuzione del giudizio di divorzio per la determinazione delle disposizioni economiche

Il riconoscimento dell’efficacia della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio religioso, intervenuto dopo il passato in giudicato della pronuncia di cessazione degli effetti civili del medesimo matrimonio, non impedisce la prosecuzione del giudizio di divorzio ai fini della decisione in ordine alla domanda di determinazione dell’assegno divorzile.

(Cassazione Civile, Sezioni Unite, 31 marzo 2021, n. 9004)


Alimenti al coniuge in condizioni di indigenza

Dopo molti anni dall’allontanamento dalla casa coniugale non è plausibile che l’ex coniuge richieda l’assegno divorzile, ma deve rivolgersi alla disciplina dettata in tema di alimenti ex art. 433 c.c., tenuto conto anche dell’obbligo di prestare gli alimenti previsto dalla legge cui sono tenuti pure i figli maggiorenni.

(Cassazione Civile, ordinanza, 26 marzo 2021, n. 8628)


La nuova convivenza dell’ex moglie incide sull’assegno divorzile

La solidarietà economica tra i conviventi presume che le disponibilità economiche di ciascuno dei conviventi more uxorio siano messe in comune nell’interesse del nuovo nucleo familiare, restando tuttavia salva la facoltà dell’ex coniuge richiedente l’assegno divorzile di provare che la convivenza di fatto non influisca in melius sulle proprie condizioni economiche e che i propri redditi rimangano inadeguati.

(Cassazione Civile, 4 marzo 2021, n. 6051)


Decisione unilaterale di un genitore in punto ad una spesa straordinaria rilevante per il figlio

Qualora un genitore decida autonomamente, dunque senza aver interpellato l’altro genitore, di iscrivere il figlio in una scuola privata, non può pretendere, in automatico, il rimborso dei costi relativi a detta iscrizione da parte dell’altro.

(Cassazione Civile, ordinanza 13 gennaio 2021, n. 447)


Inadempimento dell’ex coniuge obbligato all'assegno

L’ex coniuge ha diritto di iscrivere ipoteca giudiziale sui beni immobili dell’obbligato e la legittimità di tale garanzia non risulta vincolata alla sussistenza di ulteriori presupposti, se non quello di emissione della sentenza che ha riconosciuto, in suo favore, un assegno divorzile al quale deve attribuirsi una funzione assistenziale e, in pari misura, compensativa e perequativa

(Corte d’Appello di Milano, 18 maggio 2020, n. 1154)


Figlio studente universitario e lavoratore part time

Sebbene il figlio prosegua la sua formazione professionale attraverso gli studi universitari, il fatto che egli al contempo svolga attività lavorativa part time rileva ai fini della cessazione dell’obbligo di ottenere il contributo al mantenimento da parte del padre, ciò anche in considerazione dell’età – quasi 30 anni – del ragazzo.

(Cassazione Civile, 11 giugno 2020, n. 11186)


Spostamenti dei genitori e disposizioni sul Covid-19

Le previsioni di cui all'art. 1, comma 1, Lettera a), del DPCM. 8 marzo 2020 n. 11 non sono preclusive dell'attuazione delle disposizioni di affido e collocamento dei minori, laddove consentono gli spostamenti finalizzati a rientri presso la "residenza o il domicilio", sicché alcuna "chiusura" di ambiti regionali può giustificare violazioni, in questo senso, di provvedimenti di separazione o divorzio vigenti. Si precisa poi che anche le FAQ diramate dalla Presidenza del CDM in data 10.3.2020 indicano al punto 13 che gli spostamenti per raggiungere i figli minori presso l'altro genitore o presso l'affidatario sono sempre consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione e divorzio.

(Tribunale di Milano, 11 marzo 2020)


Mantenimento diretto in favore del figlio maggiorenne

Soltanto la domanda autonoma del figlio volta ad ottenere il mantenimento diretto può negare il concorrente diritto del proprio genitore a percepire il relativo assegno, dimostrando tale domanda la volontà dell’avente diritto di gestire in autonomia le risorse destinate al mantenimento. Difatti il genitore tenuto al mantenimento del figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente non può autonomamente scegliere il soggetto nei confronti del quale adempiere l’obbligazione e pertanto non può pretendere, in mancanza di specifica domanda del figlio, di assolvere la propria prestazione nei confronti di quest’ultimo anziché del genitore istante, il quale ha chiesto in sede giudiziale il mantenimento del figlio.

(Tribunale di Pisa, 1 aprile 2020, n. 393)


Il mero divario reddituale non giustifica il versamento dell'assegno di divorzio

In tema di assegno divorzile il divario reddituale con il marito, facoltoso professionista, non giustifica il riconoscimento dell'esborso al fine di far mantenere alla moglie (occupata stabilmente) il pregresso tenore di vita in quanto quest'ultimo parametro non è più utilizzabile (l’assegno di divorzio non può divenire quasi un prelievo forzoso delle risorse dell’uno come se si trattasse di un vitalizio per l’altro coniuge, anche laddove non ci siano concrete esigenze economiche).

(Cassazione Civile, ordinanza 7 ottobre 2019, n. 24934)