Esclusa l’opponibilità al fallimento laddove l’incarico non sia stato autorizzato dal giudice delegato e risulti conferito per esigenze personali e dilatorie
Deve essere esclusa l’opponibilità al fallimento del credito relativo all'incarico conferito all'avvocato per la presentazione di una proposta concordataria in assenza di autorizzazione del giudice delegato e conferito per esigenze personali e dilatorie.
(Cassazione Civile, ordinanza 16 settembre 2019, n. 23004)
Le spese prededucibili nel fallimento
Le spese sostenute dal creditore istante nel giudizio di opposizione alla dichiarazione di fallimento non sono ammesse in prededuzione, senza che assuma rilievo la sua qualità di litisconsorte necessario, non potendosi desumere da essa l’inerenza delle spese sostenute all'amministrazione del fallimento o alla sua conservazione.
(Cassazione Civile, ordinanza, 11 settembre 2019, n. 22725)
Successione di procedure e decorrenza dei termini
Nel caso in cui alla domanda di concordato preventivo segua la dichiarazione di fallimento, i termini di cui agli articoli 64, 65, 67, primo e secondo comma, e 69 l.f. decorrono dalla data di pubblicazione della domanda di concordato nel registro delle imprese.
(Tribunale di Milano, 2 luglio 2019, n. 6484)
Reato di bancarotta fraudolenta documentale
Una volta accertata la fraudolenza delle fatture occorre verificarne l'incidenza sull'attività del curatore fallimentare e in particolare su quella di verifica della veridicità del contenuto delle scritture principali, sì da poter affermare che gli accertamenti, da parte degli organi fallimentari, anche se non impossibili, siano stati ostacolati da difficoltà superabili solo con particolare diligenza.
(Cassazione Penale, 21 maggio 2019, n. 22142)
Obbligo di concludere il contratto e Fallimento del promittente venditore
L'azione esperita dal promissario acquirente ai sensi dell'art. 2932 c.c. per ottenere l'esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto, non diviene improcedibile a seguito della dichiarazione di fallimento del promittente venditore; essa infatti non ha ad oggetto il soddisfacimento diretto ed immediato di un credito pecuniario, ed inoltre, malgrado il tenore apparente della rubrica della disposizione e la "sedes materiae", si differenzia dalle azioni esecutive individuali, onde non può configurarsi alcun profilo di inammissibilità originaria della domanda o di improcedibilità successiva della stessa ai sensi degli artt. 51 e 52 l.fall..
(Cassazione Civile, 11 aprile 2018, n. 9010)
“Immobili da costruire” ai sensi dell’art. 72 bis l.fall e facoltà del curatore
“Immobili da costruire” ai sensi dell’art. 72 bis l.fall. devono intendersi gli edifici per i quali sia stato richiesto il permesso di costruire e che siano ancora da edificare o la cui costruzione non risulti essere stata ultimata versando in stadio tale da non consentire ancora il rilascio del certificato di agibilità. La norma di cui all'art. 72 bis l.fall. costituisce ulteriore specificazione della norma di più ampio contenuto di cui all'ottavo comma dell’art. 72 l.fall., dovendo apprezzarsi la circostanza che, mentre quest’ultima si riferisce a tutti i preliminari di vendita trascritti, il disposto dell’art. 72 bis l.fall. viene ulteriormente a restringere il campo di applicazione, che risulta limitato a quelli soli fra questi che abbiano ad oggetto immobili ancora da edificare ovvero ancora in corso di costruzione e tali da non poter ottenere il rilascio del certificato di agibilità. Ne consegue che, essendosi in presenza di un rapporto a cascata di specialità fra primo comma dell’art. 72 l.fall., ottavo comma di tale medesima norma e art. 72 bis l.fall., abbia appunto a trovare applicazione, nel caso di preliminare trascritto avente ad oggetto immobili da costruire, tale ultima norma, in forza della quale compete al curatore la facoltà di sciogliersi dal preliminare.
(Tribunale di Padova, 30 maggio 2019, n. 1024)
Un solo inadempimento non basta per provare lo stato di insolvenza
Lo stato d’insolvenza di un imprenditore commerciale, quale presupposto per la dichiarazione di fallimento, si realizza in presenza di una situazione di impotenza strutturale, e non soltanto transitoria, a soddisfare regolarmente e con mezzi normali le proprie obbligazioni, a seguito di venir meno delle condizioni di liquidità e di credito necessarie alla relativa attività.
(Cassazione Civile, 10 giugno 2019, ordinanza n. 15572)
Rimborso del finanziamento soci in violazione della postergazione: è bancarotta
Può integrare l'ipotesi di bancarotta per distrazione la condotta dell'amministratore di una società, che, quale socio creditore della stessa, recuperi, in periodo di dissesto, finanziamenti da lui in precedenza concessi. La disciplina della postergazione non individua un diverso grado del credito restitutorio ma rende inesigibile la pretesa alla restituzione, proprio perché il legislatore, espressamente, intende che le somme erogate debbano essere vincolate al perseguimento dell'oggetto sociale e non possano essere restituite se non quando, ormai soddisfatti tutti i creditori, viene meno la stessa esigenza di garanzia delle loro ragioni.
(Cassazione Civile, 12 giugno 2019, n. 26041)
Termini per la revocatoria nelle procedure consecutive
Nell'ipotesi di fallimento dichiarato in consecuzione di una procedura di concordato preventivo, nel regime vigente prima dell'introduzione dell'art. 69 bis, comma 2, l.fall., per effetto dell'art. 33, comma 1, del d.l. n. 83 del 2012, conv. con modif. dalla l. n. 134 del 2012, i termini per la proposizione dell'azione revocatoria fallimentare decorrono dalla data del decreto di ammissione alla procedura di concordato e non da quella del deposito della relativa domanda, attesa l'omogeneità tra sentenza di fallimento e decreto di ammissione al concordato e considerato che gli effetti giuridici riconducibili alla detta domanda sono indicati tassativamente nell'art. 169 l.fall..
(Cassazione Civile, ordinanza 29 marzo 2019, n. 8970)
La prova della non fallibilità tra bilanci ed altri strumenti di indagine
Ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità sono ammissibili strumenti probatori alternativi al deposito dei bilanci degli ultimi tre esercizi, tuttavia gli eventuali strumenti probatori alternativi devono avere ineluttabilmente riferimento, con riguardo ai requisiti dimensionali, al medesimo periodo cui si riferisce l’art.1 l. fall..
(Cassazione Civile, 14 giugno 2019, n. 16117)