Violenze inflitte al coniuge e separazione con addebito

Le reiterate violenze fisiche e morali, inflitte da un coniuge all'altro, costituiscono violazioni talmente gravi dei doveri nascenti dal matrimonio da fondare, di per sé sole, non solo la pronuncia di separazione personale, in quanto cause determinanti la intollerabilità della convivenza, ma anche la dichiarazione della sua addebitabilità all'autore di esse.
Al riguardo, va osservato che il loro accertamento esonera il giudice del merito dal dovere di procedere alla comparazione, ai fini dell'adozione delle relative pronunce, col comportamento del coniuge che sia vittima delle violenze, trattandosi di atti che, in ragione della loro estrema gravità, sono comparabili solo con comportamenti omogenei.

(Cassazione Civile, 10 dicembre 2018, n. 31901)


Minore in tenera età e pernotto presso il padre

Nel definire le modalità di affidamento condiviso del figlio minore (di meno di due anni di età) di una coppia non sposata, in assenza di accordo tra le parti circa gli obblighi patrimoniali e le modalità di gestione dell’affido con collocamento prevalente presso la madre, è ammissibile in via immediata il pernotto del minore, ormai svezzato, presso il padre, con forme graduali di attuazione ed estensione del periodo di permanenza in ragione dell’incremento dell’età del bambino.

(Tribunale di Trieste, decreto 5 settembre 2018)


Elisione dell’assegno divorzile

Deve essere annullato il provvedimento emesso d’urgenza dal Presidente del Tribunale, investito della domanda di divorzio, con il quale sia stato eliso l’obbligo dell’ex marito di versare l’assegno previsto in sede di separazione dei coniugi giacché il nuovo indirizzo giurisprudenziale in tema di assegno divorzile potrà trovare applicazione con la sentenza che dichiara il divorzio, ma non prima.

(Corte d’Appello de’ L’Aquila, decreto 4 ottobre 2018)


Rimborso delle spese per la casa coniugale

Il coniuge che ha anticipato i soldi per far fronte alle spese di ristrutturazione della casa coniugale cointestata, ha diritto al rimborso delle stesse ma solo per i versamenti successivi alla separazione. Condizione necessaria per ottenere tale rimborso è un preliminare avviso, indirizzato all'altro comproprietario dell’immobile.

(Cassazione Civile, ordinanza 4 ottobre 2018, n. 24160)


Quando il preliminare trascritto prima dell’udienza presidenziale origina il sequestro giudiziario della casa coniugale

Il bene immobile che, per dato incontroverso, è luogo di dimora abituale della prole, e che quindi in futuro potrebbe essere oggetto di provvedimento di assegnazione ex art. 337 sexies Cod. Civ. può essere oggetto di sequestro giudiziario prima dell’udienza presidenziale, sussistendo il requisito della necessità di provvedere alla custodia del bene in presenza di un contratto preliminare di compravendita posto in essere dal genitore proprietario dell’immobile.

(Tribunale di Viterbo, 4 agosto 2017)


Affido condiviso: sì alla shared custody dei figli

Nonostante vi sia una elevata conflittualità fra i genitori, nel primario interesse del minore, va disposto il suo affidamento condiviso con tempi di frequentazione paritetici di entrambi che dovranno attenersi a una serie di regole precise riguardanti la cura la quotidianità del minore; ciò risponde sia alle indicazioni generali della letteratura specialistica maggioritaria in materia sia, nel caso di specie, all'interesse del minore che aveva trovato un sufficiente equilibrio adattativo nell'alternanza tra le abitazioni dei genitori e nella suddivisione delle responsabilità educative.

(Tribunale di Parma, decreto 22 maggio 2018)


Se il padre scopre di non essere il padre…

Va risarcito il danno da lesione del diritto di autodeterminazione in ordine al ruolo genitoriale per avere il marito scoperto, a distanza di parecchi anni, che la figlia, nata in costanza di matrimonio, era il frutto di una relazione extraconiugale della moglie.

(Tribunale di Torino, 24 aprile 2018, n. 2000)


Il solo reddito del padre non giustifica l’aumento dell’assegno

L’art. 148 cod. civ. nel prescrivere che entrambi i coniugi sono tenuti ad adempiere all'obbligazione di mantenimento dei figli in proporzione alle rispettive sostanze e secondo la loro capacità di lavoro professionale o casalingo, non detti un criterio automatico per la determinazione dell'ammontare dei rispettivi contributi, costituito dal calcolo percentuale dei redditi dei due soggetti (che finirebbe per penalizzare il coniuge più debole), ma preveda un sistema più completo ed elastico di valutazione che tenga conto non solo dei redditi, ma anche di ogni altra risorsa economica - ivi compreso il valore intrinseco di beni immobili, siano essi direttamente abitati o diversamente utilizzati (Cass., 21/01/1995, n. 706; Cass., 05/10/1992, n. 10926) - e delle capacità di svolgere un'attività professionale o domestica, espresse sulla base di un'indagine comparativa delle condizioni - in tal senso intese - dei due obbligati (Cass., 16/10/1991, n. 10901) (nel caso concreto il decreto della Corte d'appello è stato cassato siccome si era limitato per quanto concerne le esigenze del minore, a dedurre - del tutto genericamente, e senza alcun riferimento specifico al caso concreto - l'impossibilità di quantificare "con precisione aritmetica (...) le esigenze di un bambino che viva in ambienti famigliari particolarmente benestanti", e la conseguente necessità di fare riferimento ad un criterio equitativo; con riferimento invece alle condizioni patrimoniali dei genitori, la Corte si era limitata ad un altrettanto generico ed apodittico riferimento "alle oltremodo consistenti risorse reddituali e patrimoniali del padre", pervenendo - sulla base di questa mera asserzione - alla conclusione di dover reputare "congruo rideterminare l'onere in Euro 1.500,00 mensili").

(Cassazione Civile, 10 ottobre 2018, n. 25134)


Addebito della separazione tra investigatore e Garante Privacy

I dati incorporati nelle immagini prodotte al fine di esercitare il diritto istruttorio ad offrir prova delle circostanze di fatto allegate a sostegno della domanda di addebito della separazione sono dati che esprimono la vita sessuale del ricorrente e, in quanto tali, sono soggetti alla disciplina dettata dall'art. 26 codice della privacy, con la conseguente inutilizzabilità dei medesimi in difetto della prescritta autorizzazione del garante.

(Tribunale di Larino, 9 agosto 2017, n. 398)


Assegno divorzile: il Giudice deve dare particolare rilievo al contributo fornito dall'ex coniuge alla formazione del patrimonio comune e personale

Nel determinare l’assegno a favore del coniuge economicamente più debole si deve procedere alla valutazione comparativa delle rispettive condizioni economico-patrimoniali, dando particolare rilievo al contributo fornito dall'ex coniuge richiedente alla formazione del patrimonio comune e personale, in relazione alla durata del matrimonio, alle potenzialità reddituali future ed all'età dell’avente diritto. Il parametro così indicato si fonda sui principi costituzionali di pari dignità e di solidarietà che permeano l’unione matrimoniale anche dopo lo scioglimento del vincolo.

(Cassazione Civile, sez. unite, 11 luglio 2018, n. 18287)