E-mail con l’amante ed addebito della separazione
La corrispondenza, in formato elettronico, con l’amante, dalla quale si evince chiaramente la volontà di recidere la relazione con la moglie, può causare l’addebito della separazione, giacché manifesta l’intollerabilità della convivenza.
(Cassazione Civile, ordinanza 27 giugno 2018, n. 16980)
La nozione di «diritto di visita» si estende al diritto di visita anche dei nonni
La nozione di «diritto di visita», contenuta all'articolo 1, paragrafo 2, lettera a), nonché all'articolo 2, punti 7 e 10, del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio, del 27 novembre 2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il regolamento (CE) n. 1347/2000, deve essere interpretata nel senso che essa comprende il diritto di visita dei nonni nei confronti dei loro nipoti.
(Corte di Giustizia Europea, 31 maggio 2018, n. 335)
Criteri per l’individuazione della residenza abituale del minore
Per individuare la residenza abituale di un minore di tenera età (2 anni), necessaria per la scelta del Giudice competente, si devono valorizzare indicatori di natura proiettiva, quali l'iscrizione all'asilo in un determinato Paese, l'incardinamento in tale sistema pediatrico. Altri elementi, quali i periodi non brevi trascorsi dal minore in un altro Paese sono, invece, da considerarsi 'recessivi' rispetto a quelli sopra indicati.
(Cassazione Civile, sez. un., 30 marzo 2018, n. 8042)
Divorzio e indennità fine rapporto
L'ex moglie non ha diritto alla percezione di una quota di TFR appartenente al consorte, ai sensi dell'art. 12 -bis legge n. 898/1970, se il ricorso per la cessazione degli effetti civili del matrimonio viene proposto in un arco cronologico successivo alla maturazione del diritto di TFR in capo al marito.
(Cassazione Civile, ordinanza 22 marzo 2018, n. 7239)
Obbligo di provvedere al mantenimento dei figli
In materia di mantenimento dei figli minori grava, su entrambi i genitori, l'obbligo di provvedere al loro mantenimento; nel caso in cui uno solo dei coniugi abbia integralmente adempiuto l'obbligo di mantenimento dei figli, gravante su entrambi i genitori, pure per la quota facente carico all'altro coniuge, è legittimato ad agire iure proprio nei confronti di quest'ultimo per il rimborso di detta quota, ed anche per il periodo anteriore alla domanda.
(Tribunale di Reggio Emilia, 8 febbraio 2018)
Fino a che età il figlio ha diritto al mantenimento?
Con il superamento di una certa età, il figlio maggiorenne, anche se non indipendente, raggiunge comunque una sua dimensione di vita autonoma che lo rende, se del caso, meritevole dei diritti ex art. 433 c.c. ma non più del mantenimento ex art. 337 -ter, 337-octies Cod. Civ.. Viene pertanto individuata, come età presuntiva, in linea con le statistiche ufficiali, nazionali ed europee, che oltre la soglia dei 34 anni, lo stato di non occupazione del figlio maggiorenne non può più essere considerato quale elemento ai fini del mantenimento, dovendosi ritenere che, da quel momento in poi, il figlio stesso possa semmai, avanzare le pretese riconosciute all'adulto, ovvero il regime degli alimenti.
(Tribunale di Modena, 1 febbraio 2018, n. 165)
Separazione e addebito tra marito violento e moglie infedele
Ai fini dell'addebito della separazione, se la condotta violenta dell'ex marito non può giustificare la relazione extraconiugale della consorte e comporta l'addebito allo stesso, la separazione può essere addebitata anche a quest'ultima, qualora la relazione extraconiugale risulti provata.
(Cassazione civile, 19 febbraio 2018, n. 3923)
Riduzione dell’assegno di mantenimento per i figli
Il giudice non può respingere la richiesta del divorziato tesa alla riduzione dell’assegno di mantenimento nei confronti della prima figlia, senza effettuare una valutazione circa le esigenze di crescita degli altri figli avuti dalla successiva relazione e già nati alla data della sentenza.
(Cassazione Civile, ordinanza 2 febbraio 2018, n. 2620)
Madre ostacola il rapporto padre-figlio: condannata alle “sanzioni” ex art. 614-bis c.p.c..
Il Tribunale può, nell'ambito di un procedimento ex art. 337-quinquies ss. c.c., disporre le misure ex art. 614-bis c.p.c. (misure di coercizione indiretta) nei confronti di una madre che con la propria condotta ostacola il rapporto tra padre e figlio (nel caso in esame la madre è stata condannata a corrispondere al padre:- euro 30,00 per ogni volta in cui «il minore sia costretto a passare dall'abitazione materna per recuperare il materiale necessario per la scuola ovvero per l’attività sportiva»; - euro 50,00 per ogni volta che, in assenza di motivazione oggettiva - es. malattia del bambino certificata dal medico curante - la madre non consenta al padre di frequentare il minore nella giornata con pernottamento a lui assegnata).
(Tribunale di Milano, decreto 7 gennaio 2018)
Adottabilità del minore per l’inadeguatezza genitoriale
Deve essere confermata la dichiarazione di adottabilità di una minore allorché siano emersi in corso di istruttoria una serie di elementi da cui trarre l'esistenza di una complessiva incapacità non emendabile da parte dei genitori di comprendere quali siano i bisogni emotivo - affettivi e pratici della minore.
(Cassazione Civile, 14 febbraio 2018, n. 3594)