Legittimo l’affido del minore al Comune in caso di accesa conflittualità genitoriale
Poiché l’art. 337 ter c.c. attribuisce al giudice del merito un potere amplissimo in ordine all’adozione dei provvedimenti più convenienti per la prole, è legittimo l’affidamento del minore al Comune di residenza in presenza di una situazione di conflittualità accesa tra genitori (comportamento prepotente ed aggressivo del padre e oggettiva difficoltà della madre, anche perché soggetto debole, di avere un confronto sereno con il padre, per le decisioni di rilievo riguardanti il minore).
(Cassazione Civile, 8 novembre 2021, n. 32404)
Mantenimento del figlio fuori sede
Non è configurabile a carico del coniuge affidatario un obbligo di informazione e di concertazione preventiva con l'altro in ordine alla determinazione delle spese straordinarie relative al reperimento di un alloggio per la frequentazione universitaria del loro figlio fuori dal comune ove è sita la propria abitazione, trattandosi di decisione "di maggiore interesse" per il figlio medesimo e sussistendo, pertanto, a carico del coniuge non affidatario, un obbligo di rimborso qualora non abbia tempestivamente addotto validi motivi di dissenso. Ne consegue che, nel caso di mancata concertazione preventiva e di rifiuto di provvedere al rimborso della quota di spettanza da parte del coniuge che non le ha effettuate, il giudice è tenuto a verificare la rispondenza delle spese all'interesse del minore mediante la valutazione della commisurazione dell'entità della spesa rispetto all'utilità e della sostenibilità della spesa stessa rapportata alle condizioni economiche dei genitori.
(Cassazione Civile, ordinanza, 18 ottobre 2021, n. 28462)
Abbandono del figlio minore in tenera età
L'abbandono del figlio minore, protrattosi ininterrottamente dopo i diciotto mesi di vita del bambino, configura una condotta in violazione dei doveri di educazione e mantenimento del minore, che integra una ipotesi di illecito endofamiliare (cassata, nella specie, la decisione dei giudici del merito che avevano negato il risarcimento in favore del figlio abbandonato dal padre, atteso che avevano omesso di valutare qualsivoglia conseguenza dannosa cagionata dalla condotta dell'uomo nei confronti del figlio, sia circa il cd. danno morale subiettivo - la sofferenza ingiusta, ovvero il turbamento interiore, arrecata al minore perché privato della figura del padre -, sia in ordine all'evoluzione fisio-psichica del figlio, anche considerando l'intensità dell'elemento soggettivo dell'illecito, atteso che il padre aveva deliberatamente deciso di trascurare il bambino per dedicarsi esclusivamente ai figli nati in costanza del suo matrimonio, con evidente grave ed iniqua discriminazione).
(Cassazione Civile, 6 ottobre 2021, n. 27139)
Mantenimento del figlio minore in forma diretta
Qualora vi sia collocazione paritetica del figlio minore presso ciascuno dei genitori, è giustificata la previsione del mantenimento “in forma diretta” con conseguente revoca del contributo previsto a carico del padre ed in favore della madre.
(Tribunale di Perugia, 1 settembre 2021)
Figlio al padre se la madre persevera nell’ostacolare la bigenitorialità
È legittimo disporre l’affido super esclusivo al padre se la madre non si dimostra collaborativa e, nonostante le varie occasioni e la fiducia accordata, continua a tenere un atteggiamento ostile finalizzato a impedire il rapporto padre e figlio (il giudice nel caso di specie non ha deciso facendo proprie le conclusioni sulla PAS della CTU, ma solo sulla base della condotta della madre, totalmente incentrata su di sé e incapace di ascoltare e comprendere i bisogni del minore).
(Cassazione Civile, ordinanza, 20 settembre 2021, n. 25339)
Consenso dei genitori alle vaccinazioni
E’ legittima e va autorizzata la richiesta del padre a provvedere in autonomia, senza il consenso della madre, a sottoporre la figlia minore di anni 12 a tutte le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate; a farle i tamponi molecolari per la diagnosi del COVID-19 tutte le volte che sia necessario; a farle mettere la mascherina a scuola e in tutte le situazioni imposte dalla legge. Allorquando la figlia compirà 12 anni il padre potrà valutare in autonomia, sempre senza l'accordo della madre, se sia necessario o anche solo opportuno somministrarle il vaccino anti COVID, visti gli approdi della scienza, le autorizzazioni degli enti regolatori, le norme di legge e le raccomandazioni del pediatra.
(Tribunale di Milano, 13 settembre 2021)
Il ruolo dei Servizi Sociali nel conflitto genitoriale
Il provvedimento di collocamento del minore presso i Servizi Sociali ha la evidente finalità di precostituire, ove possibile, le condizioni per il ripristino di una condivisa bigenitorialità, tutelando fin da subito il minore e dettando, a tal fine, tutte le disposizioni utili intese nell’immediatezza ad attribuire ai Servizi Sociali un ruolo di supplenza e di garanzia e a fare iniziare ai genitori un percorso terapeutico finalizzato al superamento del confitto e alla corretta instaurazione di una relazione basata sul reciproco rispetto nella relazione con il figlio.
(Cassazione Civile, ordinanza 13 settembre 2021, n. 24637)
Sul diritto del nato da parto anonimo ad accedere ad alcune informazioni sulle proprie origini
Il diritto a conoscere l’identità della madre deve essere contemperato con la persistenza della volontà di questa di rimanere anonima e deve essere esercitato secondo modalità che ne proteggano la dignità, tenendo dunque in considerazione la salute della donna e la sua condizione personale e familiare (nella fattispecie, è stata così confermata la sentenza di merito che aveva escluso il diritto del figlio a conoscere l’identità della propria madre, in quanto la donna era in età molto avanzata e versava in gravi condizioni di salute anche psichica); dall’altro lato, ha precisato che tale diritto va tenuto distinto da quello ad accedere alle informazioni sanitarie sulla salute della madre, al fine di accertare la sussistenza di eventuali malattie ereditarie trasmissibili, che può essere esercitato indipendentemente dalla volontà della donna e anche prima della sua morte, purché ne sia garantito l’anonimato “erga omnes”, anche dunque nei confronti del figlio.
(Cassazione Civile, 9 agosto 2021, n. 22497)
La costruzione realizzata in costanza di matrimonio da uno dei coniugi sul suo fondo
In tema di separazione tra coniugi, nel caso di costruzione di un immobile in comunione legale su suolo di esclusiva proprietà di uno di due, al coniuge non proprietario, che abbia contribuito all'onere della costruzione spetta, previo assolvimento dell'onere della prova di aver fornito il proprio sostegno economico, il diritto di ripetere nei confronti dell'altro coniuge le somme spese a tal fine.
(Cassazione Civile, ordinanza, 3 agosto 2021, n. 22193)
Sul contributo al mantenimento del figlio portatore di handicap
Ai fini del riconoscimento di un assegno di mantenimento ai figli maggiorenni portatori di handicap grave, la cui condizione giuridica è equiparata, sotto tale profilo, a quella dei figli minori dall'art. 337-septies c.c., il giudice di merito è tenuto ad accertare se il figlio che richieda la contribuzione sia portatore di un handicap grave, ai sensi della L. n. 104 del 1992, art. 3, comma 3, richiamato dall'art. 37-bis disp. att. c.c., ossia se la minorazione, singola o plurima, della quale il medesimo sia portatore, abbia ridotto la sua autonomia personale, correlata all'età, "in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione", essendo, in caso contrario, la condizione giuridica del figlio assimilabile, non a quella a quella dei minori, bensì allo status giuridico dei figli maggiorenni.
(Cassazione Civile, ordinanza, 29 luglio 2021, n. 21819)