File extracontabile da cui desumere la contabilità occulta

La contabilità in nero, costituita da appunti personali e da informazioni dell’imprenditore, rappresenta un valido elemento indiziario, dotato dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, prescritti dal d.P.R. n. 600 del 1973, art. 39, perché nella nozione di scritture contabili, disciplinate dagli artt. 2709 e ss. c.c., devono ricomprendersi tutti i documenti che registrino, in termini quantitativi o monetari, i singoli atti di impresa, ovvero rappresentino la situazione patrimoniale dell’imprenditore ed il risultato economico dell’attività svolta, spettando poi al contribuente l’onere di fornire adeguata prova contraria (nella specie, relativa ad accertamento ai sensi del d.P.R. n. 600 del 1973, ex art. 39, per gli anni di imposta 2009 e 2010 effettuati sulla scorta della documentazione extracontabile reperita presso lo studio di un medico dentistico. a detta della Corte, l’Agenzia delle Entrate, con il rinvenimento di un file clienti contenente una sorta di agenda dei clienti riportante la data dei pagamenti, gli importi pagati e le fatture emesse, aveva fornito un elemento indiziario preciso e grave della esistenza della contabilità in nero).

(Cassazione Civile, 30 maggio 2022, n. 17420)