La lontananza dei congiunti nel danno parentale
Nel valutare la domanda volta ad ottenere iure proprio il risarcimento del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale per la morte di un fratello, il giudice non può inferire dalla mera lontananza geografica l'assenza di un effettivo legame tra i fratelli.
(Cassazione Civile, 15 luglio 2022, n. 22397)
Responsabilità dei docenti al cambio d'ora
La responsabilità della scuola per le lesioni riportate da un alunno minore all'interno dell'istituto, in conseguenza della condotta colposa del personale scolastico, ricorre anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto al di fuori dell'orario delle lezioni, in quanto il dovere di organizzare la vigilanza degli alunni mediante l'adozione, da parte del personale addetto al controllo degli studenti, delle opportune cautele preventive, sussiste sin dal loro ingresso nella scuola e per tutto il tempo in cui gli stessi si trovino legittimamente nell'ambito dei locali scolastici (fattispecie in cui l'alunno si era infortunato durante il cambio d'ora).
(Cassazione Civile, 5 luglio 2022, n. 21255)
La responsabilità per il danno da infiltrazione ricade sull’usufruttuario e non sul proprietario
La responsabilità per i danni da infiltrazione o allagamento è da ricercare solamente in capo al soggetto che, avendone la custodia, ha l'onere di manutenere il bene ed evitare che questo provochi danno (nella specie, è stata confermata l'esenzione da responsabilità di una delle due comproprietarie della nuda comproprietà, mentre veniva altresì dimostrata la responsabilità dell'altro comproprietario e dell'usufruttuario in quanto questi, pur essendo a conoscenza dell'infiltrazione e dei danni cagionati ai vicini, non si erano in alcun modo attivati per porvi rimedio).
(Cassazione Civile, 24 giugno 2022, n. 20429)
Psicoterapia per elaborare il lutto: no al risarcimento
Il ricorso a sedute di psicoterapia non comporta un eccezionale rimedio al danno, integrando piuttosto una tipica situazione di elaborazione del lutto. Per ottenere una maggiorazione del danno è necessario motivare la ragione per cui il ricorso a quelle sedute di psicoterapia ha costituito una eccezionale condizione rispetto a quelle che normalmente conseguono all'illecito (cassata, nella specie, la decisione dei giudici del merito che avevano riconosciuto una maggiorazione del cinquanta per cento del danno a favore della vedova di un cacciatore rimasto ucciso durante una battuta di caccia, in quanto la donna aveva avuto la necessità di sottoporsi a sedute di psicoterapia per elaborare il lutto subito).
(Cassazione Civile, 9 maggio 2022, n. 14549)
Sulla risarcibilità del danno sofferto dal nipote in tenera età per la morte del nonno
La perdita del rapporto parentale, nella sua dimensione non patrimoniale, determina la perdita dei reciproci affetti in corso, che sono, a differenza del danno morale soggettivo, "dimensioni oggettive" del pregiudizio, ossia "utilità" la cui estinzione rileva a prescindere dalla sofferenza che quella perdita può produrre sul parente sopravvissuto. Pertanto, la perdita del rapporto parentale, in quanto perdita delle "utilità" che il rapporto consente, è necessariamente una perdita attuale, che consiste nella definitiva impossibilità di godere di quel legame, con la conseguenza che costituisce pregiudizio rilevante solo per il congiunto che di tale rapporto sia parte, non in senso formale, ma nel senso di poter trarre dal rapporto le "utilità" che esso offre e che l'illecito fa perdere definitivamente. Il danno futuro dell'infante, ovvero la sua futura sofferenza per la perdita attuale del nonno, è dunque un danno eventuale che non può essere ritenuto rilevante ora per allora, in quanto se si può riconoscere, in astratto, una eventuale sofferenza postuma, non si può ammettere un godimento postumo dei beni che il rapporto familiare consente (respinta, nella specie, la domanda di risarcimento del danno avanzata dai genitori di una minore in conseguenza della morte del nonno a seguito di un sinistro. In particolare, i ricorrenti denunciavano la perdita di una sorta di rapporto parentale futuro, ossia della perdita che, una volta cosciente, la minore avrebbe avvertito e che si sarebbe concretizzata nel non poter aver il nonno con sé, ossia vivere dei momenti con lui come nella normalità dei rapporti tra nonno e nipote).
(Cassazione Civile, 26 aprile 2022, n. 12987)
Sulla liquidazione del danno morale in seguito ad un incidente stradale
La liquidazione del danno morale, quale sofferenza interiore patita dalla vittima dell'illecito, deve effettuarsi con riferimento al momento dell'evento dannoso ed alle caratteristiche dello stesso, mentre non incidono su di essa fatti ed avvenimento successivi, quale la morte del soggetto leso.
(Cassazione Civile, ordinanza, 13 aprile 2022, n. 12060)
Danno all’immagine: il criterio per la quantificazione del risarcimento
L'illecita pubblicazione dell'immagine altrui obbliga al risarcimento dei danni patrimoniali, che consistono nel pregiudizio economico di cui la persona danneggiata abbia risentito per effetto della pubblicazione e di cui abbia fornito la prova. In ogni caso, qualora non possono essere dimostrate specifiche voci di danno patrimoniale, la parte lesa può far valere il diritto al pagamento di una somma corrispondente al compenso che avrebbe presumibilmente richiesto per richiesta per concedere il suo consenso alla pubblicazione, determinandosi l'importo in via equitativa, avuto riguardo al vantaggio economico conseguito dall'autore dell'illecita pubblicazione e ad ogni altra circostanza congruente con lo scopo della liquidazione, tenendo conto in particolare dei criteri enunciati dalla legge sulla protezione del diritto d'autore.
(Cassazione Civile, 12 aprile 2022, n. 11768)
Animale domestico investito da un mezzo di emergenza
Deve escludersi il risarcimento del danno per il padrone di un cane investito da un mezzo impegnato in un intervento di emergenza allorché il padrone dell'animale sia venuto meno ad un generale principio di cautela generica, e dunque non prevista da leggi o regolamenti, di legare il cane o ricondurlo in un luogo sicuro per evitare di farlo investire da un veicolo.
(Cassazione Civile, 28 marzo 2022, n. 9864)
Il condominio risponde dei danni provocati dall’albero posto all’esterno della proprietà condominiale
E’ responsabile ai sensi dell’art. 2051 c.c. il condominio che si era fatto carico già da anni della manutenzione di un albero situato all’esterno al perimetro condominiale, e che aveva finito per rovinare su un'auto in sosta.
(Tribunale di Roma, 16 febbraio 2022, n. 2486)
Il protratto abbandono della prole da parte del genitore produce un danno non patrimoniale lato sensu psicologico-esistenziale che investe direttamente la progressiva formazione della personalità del danneggiato
In tema di danni non patrimoniali, l'illecito endofamiliare di protratto abbandono della prole da parte del genitore è una forma di illecito rispetto al quale la concreta capacità della persona danneggiata di esercitare il diritto risarcitorio assume un peculiare rilievo, derivante dalla natura parimenti peculiare, del danno. Tale illecito infatti produce anche un danno non patrimoniale lato sensu psicologico-esistenziale, ovvero che investe direttamente la progressiva formazione della personalità del danneggiato, condizionando così pure lo sviluppo delle sue capacità di comprensione e di autodifesa. La natura del diritto azionato ne rende del tutto giustificabile, in mancanza di limitazioni legali, l'esercizio in una fase di maturità personale compatibile con il coinvolgimento personale ed emotivo ad esso connesso.
(Cassazione Civile, ordinanza, 16 dicembre 2021, n. 40335)