Danno morale post-mastectomia
La prova del danno da perdita di chance si sostanzia: nella dimostrazione della esistenza e della apprezzabile consistenza di tale possibilità perduta, da valutarsi non in termini di certezza, ma di apprezzabile probabilità – nel caso di specie, in termini di affermazione economica o nel mondo del lavoro nel campo prescelto – prova che può essere data con ogni mezzo, e quindi anche a mezzo di presunzioni; nell’accertamento del nesso causale tra la condotta colpevole e l’evento di danno – nella specie, le possibilità lavorative perdute a causa delle condizioni fisiche permanenti, estetiche e funzionali, della persona della danneggiata, con recisione delle concrete possibilità di affermazione nel campo prescelto. Di tal che il nesso tra condotta ed evento si caratterizza, nel territorio della perdita di chance, per la sua sostanziale certezza eziologica, dovrà risultare causalmente certo che, alla condotta colpevole, sia conseguita la perdita di quella migliore possibilità, mentre l’incertezza si colloca esclusivamente sul piano eventistico -è incerto, in altri termini, che, anche in assenza della condotta colpevole, la migliore possibilità si sarebbe comunque realizzata (nel caso di specie, la perdita della possibilità di affermarsi nel campo della moda, campo prescelto dalla ricorrente all’epoca dei fatti, non poteva essere certa al momento dell’intervento sanitario, ma aveva apprezzabili probabilità di conseguire un risultato diverso e migliore che, dopo l’accaduto, sono state del tutto precluse).
(Cassazione Civile, 5 settembre 2023, n. 25910)