Assenza di consenso informato: quando i danni sono risarcibili?

Nel caso in cui il danneggiato abbia allegato di aver subito un pregiudizio casualmente legato ex art. 1223 c.c. con l’omessa informazione, spetta al giudice accertare se il danno invocato abbia superato la soglia della serietà e gravità, da determinarsi nel bilanciamento tra principio di solidarietà e di tolleranza secondo il parametro costituito dalla coscienza sociale in un determinato momento storico. Presupposto indispensabile per l’apprezzamento e la conseguente risarcibilità di un pregiudizio discendente dalla lesione del diritto del paziente ad autodeterminarsi è che l’evento si ponga in correlazione causale con le sofferenze patite che non devono consistere in meri disagi o fastidi.

(Cassazione Civile, ordinanza 16 marzo 2021, n. 7385)


Danni subiti dall’alunno durante l’orario scolastico

In caso di danni subiti dall’alunno malmenato da altri compagni durante l’orario scolastico, orario nel quale dovrebbe essere sorvegliato dal personale della scuola, la responsabilità del Ministero può essere di tipo contrattuale oppure extracontrattuale: il titolo è contrattuale qualora la domanda sia fondata sull’inadempimento dell’obbligo, specificatamente assunto dall’autore del danno, di vigilare, ovvero di tenere una determinata condotta o no; è invece extracontrattuale qualora consista nella violazione del generale dovere di non ledere.

(Tribunale di Reggio Calabria, 20 novembre 2020, n. 1087)


Il proprietario della strada e vigilanza sui fondi limitrofi

L'ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito, benché non abbia la custodia dei fondi privati che la fiancheggiano e, quindi, non sia tenuto alla loro manutenzione, ha l'obbligo di vigilare affinché dagli stessi non sorgano situazioni di pericolo per gli utenti della strada, nonché - ove, invece, esse si verifichino - quello di attivarsi per rimuoverle o farle rimuovere, sicché è in colpa, ai sensi del combinato disposto degli articoli 1176, secondo comma, cod. civ. e 2043 cod. civ.. Il proprietario della strada deve quindi vigilare anche su terreni adiacenti di privati poiché non devono sorgere situazioni di pericolo per gli utenti della strada e, ove si verifichino, deve attivarsi per rimuoverle o farle rimuovere.

(Cassazione Civile, ordinanza 9 marzo 2020, n. 6651)


Lesioni subite dal minore al parco giochi

Il danneggiato deve preoccuparsi unicamente di dimostrare che il danno subito dal minore è derivato da quello scivolo e che tale scivolo presentava un difetto di manutenzione o che comunque aveva una condizione potenzialmente lesiva (che non è propria di uno scivolo). Il Comune deve provare la regolare manutenzione dello scivolo e offrire altresì la prova che il danno era evitabile dal danneggiato usando l'ordinaria diligenza (provando il mancato controllo del minore da parte dei genitori che in ogni caso potrebbe rilevare come concorso colposo ai sensi dell'art. 1227 cc e incidere sul quantum risarcitorio non andando a interrompere il nessi di causalità), ossia la prova che la cosa presentasse una insidia visibile ed evitabile dal danneggiato.

(Cassazione Civile, ordinanza 27 marzo 2020, n. 7578)


Danno erariale causato dagli amministratori delle società partecipate

In tema di società, spetta alla giurisdizione contabile l'azione di responsabilità per i danni che un professionista incaricato abbia causato a una Società partecipata da ente locale, nello svolgimento di un incarico estimativo, soltanto quando quest'ultimo si sia inserito nel procedimento deliberativo della Società partecipata, nella sostanza negativamente condizionandolo quanto alla sua conclusione. Pertanto, l'esercizio dell'azione erariale non può trovare ostacoli nel carattere professionale dell'incarico, anch'esso, in queste ipotesi, idoneo a dar luogo ad un rapporto di servizio, seppur limitato nel tempo. Laddove, invece, ci si trovi di fronte ad un incarico professionale di stima svolto a favore di una Società di capitali, sempre tale, anche se partecipata da enti locali, solo ad essa società spetta l'esercizio dell'azione sociale di responsabilità ex artt. 2393 ss. c.c..

(Cassazione Civile, sezioni unite, 14 febbraio 2020, n. 3806)


La mancata indicazione dei nomi di moglie e figlia nel manifesto funebre dell'ex coniuge non cagiona loro alcun danno risarcibile

Il manifesto funebre commissionato dalla nuova compagna del de cuius ove è stata volutamente omessa l’indicazione della moglie e della figlia fra i vari parenti menzionati del defunto, non può, di per sé solo, ledere lo status di moglie e di figlia in capo alle stesse, pertanto queste ultime non vantano alcun diritto al risarcimento del danno (in particolare per la Corte non sussiste alcuna lesione del diritto al nome).

(Cassazione Civile, ordinanza 16 gennaio 2020, n. 797)


Contratto di manutenzione e responsabilità

Non sussiste la colpa ex art. 2049 c.c. in capo alla società proprietaria della macchina distributrice di bevande, se a causa di un una errata manutenzione, svolta da personale della società a cui era stata affidata la manutenzione, una bambina aveva bevuto del liquido corrosivo che aveva cagionato lesioni gravissime (nella specie, la Corte ha rilevato che la circostanza che la manutenzione fosse effettuata da società diversa, tramite il proprio personale, escludeva in radice la sussistenza della responsabilità prevista dall'art. 2049 c.c., stante l'autonomia dell'appaltatore e la mancanza di prova di culpa in eligendo, dato che l'unica attività di ingerenza svolta dalla società proprietaria era la verifica dell'attività svolta dall'appaltatrice al fine di corrispondere gli importi da questa fatturati).

(Cassazione Civile, 21 gennaio 2020, n. 1172)


Responsabilità del medico e della struttura sanitaria

In tema di danni da "malpractice" medica nel regime anteriore alla L. n. 24 del 2017, nell'ipotesi di colpa esclusiva del medico la responsabilità deve essere paritariamente ripartita tra struttura e sanitario, nei conseguenti rapporti tra gli stessi, eccetto che negli eccezionali casi d'inescusabilmente grave, del tutto imprevedibile e oggettivamente improbabile devianza dal programma condiviso di tutela della salute cui la struttura risulti essersi obbligata.

(Cassazione Civile, 11 novembre 2019, n. 28987)


Cose in custodia e fatto doloso del terzo

In tema di danno cagionato da cose in custodia, il fatto doloso del terzo che abbia efficacia causale esclusiva nella produzione dell'evento lesivo va inteso, se imprevedibile e inevitabile, come caso fortuito idoneo a escludere la responsabilità oggettiva ex art. 2051 c.c. (fattispecie in cui l'avventore di una discoteca è rimasto ferito dal lancio di una bottiglia di vetro da parte di un altro avventore rimasto sconosciuto).

(Cassazione Civile, 4 giugno 2019, n. 15249)


Limite di responsabilità dell’ente gestore della strada

Se il danneggiato conosce la situazione del luogo in cui è avvenuto il sinistro e la condizione di dissesto della strada si ritiene ampiamente visibile, essendovi sul posto apposita segnaletica stradale, non sussiste alcuna responsabilità dell’Ente gestore.

(Cassazione Civile, 16 ottobre 2019, n. 26244)