Sul danno da concorrenza sleale e sulla sua prova

Il danno cagionato dagli atti di concorrenza sleale, essendo una conseguenza diversa ed ulteriore rispetto alla distorsione della regola della concorrenza, necessita della prova secondo i principi generali sul risarcimento da fatto illecito. Pertanto, ai fini dell’utilizzo del criterio equitativo per la liquidazione, occorre la dimostrazione della sua esistenza.

(Cassazione Civile, ordinanza 14 febbraio 2020, n. 3811)


I danni causati dal randagismo

È necessario radicare la responsabilità civile per i danni causati dai cani randagi nell'ente o enti cui è attribuito dalla legge (ed in particolare dalle singole leggi regionali) il dovere di prevenire il pericolo specifico per l'incolumità della popolazione, e cioè il compito della cattura e della custodia dei cani vaganti o randagi.

(Cassazione Civile, 10 settembre 2019, n. 22522)


Costi di ripristino e risarcimento in forma specifica

Il risarcimento in forma specifica non può essere domandato, nemmeno nella forma del risarcimento pecuniario, ove il danneggiato abbia venduto il bene prima del giudizio e non abbia già sostenuto i costi di ripristino, poiché l’interesse a reintegrare il valore d’uso del bene viene meno definitivamente a seguito della vendita.

(Tribunale di Monza, 7 marzo 2019)


Morte del ferito tra danno biologico temporaneo e danno non patrimoniale

La persona che, ferita, non muoia immediatamente, può acquistare e trasmettere agli eredi il diritto al risarcimento di due pregiudizi: il danno biologico temporaneo, che di norma sussisterà solo per sopravvivenze superiori alle 24 ore (tale essendo la durata minima, per convenzione medico-legale, di apprezzabilità dell'invalidità temporanea), che andrà accertato senza riguardo alla circostanza se la vittima sia rimasta cosciente; ed il danno non patrimoniale consistito nella formido mortis, che andrà accertato caso per caso, e potrà sussistere solo nel caso in cui la vittima abbia avuto la consapevolezza della propria sorte e della morte imminente.

(Cassazione Civile, 5 luglio 2019, n. 18056)


Liquidazione dei danni patrimoniali subiti da un avvocato a seguito di un sinistro

Ai fini della liquidazione del danno patrimoniale futuro da perdita di capacità lavorativa specifica, devono essere utilizzati come parametri da un lato, la retribuzione media dell'intera vita lavorativa della categoria di pertinenza, desunta da parametri di rilievo normativo o altrimenti stimata in via equitativa, e, dall'altro, coefficienti di capitalizzazione aggiornati e scientificamente corretti, quali, ad esempio, quelli approvati con provvedimenti normativi per la capitalizzazione delle rendite previdenziali o assistenziali oppure quelli elaborati specificamente nella materia del danno aquiliano (nella specie, relativa ai danni patrimoniali subiti da un avvocato a seguito di un sinistro, la Corte ha considerato prevedibile il progressivo incremento reddituale che, notoriamente, caratterizza tale attività).

(Cassazione civile, 25 giugno 2019, n. 16913)


Macrolesioni al marito e prova del danno parentale alla moglie

Il danno non patrimoniale, consistente nella sofferenza morale patita dal prossimo congiunto di persona lesa in modo non lieve dall'altrui illecito, può essere dimostrato con ricorso alla prova presuntiva ed in riferimento a quanto ragionevolmente riferibile alla realtà dei rapporti di convivenza ed alla gravità delle ricadute della condotta.

(Cassazione Civile, ordinanza, 24 aprile 2019, n. 11212)


La convivenza non prova il legame affettivo tra nonno e nipote

In tema di risarcimento dei danni da lesione del rapporto parentale, il rapporto nonni-nipoti, per essere ritenuto giuridicamente rilevante, non può essere ancorato alla sola convivenza, dovendo riconoscersi comunque, anche in mancanza della stessa, la possibilità per tali congiunti di provare in concreto l'esistenza di rapporti di affetto e solidarietà con il familiare defunto.

(Tribunale di Napoli, 31 ottobre 2018)


Bilanciamento tra il dovere di cronaca e la tutela della riservatezza

La trasmissione di immagini di un processo da cui è possibile svelare l'identità dei soggetti, nella fattispecie le vittime, senza aver adottato gli accorgimenti atti alla protezione degli stessi, legittima la richiesta di risarcimento del danno da parte degli interessati.

(Cassazione Civile, 04 aprile 2019, n.9340)


Genitori e danno morale

Nel riconoscimento del danno dei prossimi congiunti di una vittima di reato che ha subito lesioni personali, spetta a costoro anche il risarcimento del danno morale, che essendo difficilmente accertabile mediante metodi scientifici e diretti può essere accertato anche mediante indizi e presunzioni.

(Cassazione Civile, 27 marzo 2019, n. 8442)


Braci sotto la sabbia, ustioni per un ragazzino: il Comune è responsabile

Va riconosciuta la responsabilità del Comune, gestore della spiaggia, per i danni occorsi ad un ragazzo ustionatosi a causa dei resti di un falò presenti sull'arenile e non correttamente rimossi, atteso che le braci costituiscono rifiuto solido il cui smaltimento rientra negli obblighi del Comune (la presenza delle braci era frutto del mancato rispetto della regola cautelare di pulire l’arenile, e perciò non può considerarsi fatto imprevedibile ed inevitabile poiché si sarebbe evitato il danno, pulendo adeguatamente).

(Cassazione Civile, 15 marzo 2019, n. 7362)