Responsabilità da cose in custodia e caso fortuito

La prova della presenza di una macchia d’olio sull'asfalto, di recente formazione, non è prevedibile e quindi non risulta evitabile da parte del Comune, in virtù della circostanza di essersi formata poco prima del sinistro. In quanto prova di un fatto esterno al rapporto tra il custode e la cosa, e come tale in grado di costituire di per sé causa del danno, grava sullo stesso Comune - custode, il quale ha l’onere di allegare elementi, anche se semplicemente fonti di presunzioni, tali da consentire di affermare l’incidenza del caso fortuito nella causazione del sinistro.

(Cassazione Civile, 15 marzo 2019, n. 7361)


Morte immediata e danno catastrofale

Se la morte è immediata o segue alle lesioni entro brevissimo tempo non sussiste il diritto al risarcimento jure hereditatis e tale irrisarcibilità deriva dall'assenza di un soggetto al quale sia ricollegabile la perdita o nel cui patrimonio sia rinvenibile il relativo credito risarcitorio.

(Cassazione Civile, 13 febbraio 2019, n. 4146)


Guasto alla linea telefonica della piccola impresa: quale indennizzo per la mancata riparazione?

Deve essere escluso il risarcimento del danno esistenziale e di altre voci di danno non patrimoniale invocate dal ricorrente, titolare di una impresa, per il ritardo nella risoluzione dei problemi legati alla linea telefonica dell'azienda se manca la dimostrazione, gravante sul ricorrente, del nesso di causalità materiale, attinente alla derivazione dell'evento lesivo dalla condotta inadempiente del gestore, e del nesso di causalità giuridica, ossia la prova delle singole conseguenze pregiudizievoli derivanti dall'evento lesivo che il ricorrente si limita ad invocare, elencandole e pretendendone la liquidazione equitativa.

(Cassazione Civile, 29 gennaio 2019, n. 2358)


Spese stragiudiziali relative alla gestione del sinistro: risarcibili se necessarie

Nell'ambito dell’azione di indennizzo diretto proposta nei confronti dell’assicurazione, le spese sostenute dal danneggiato per la gestione stragiudiziale del sinistro sono disciplinate dall'art. 9 del d.P.R. n. 254/2006, che deve essere interpretato nel senso di ritenere comunque risarcibili come danno emergente le spese legali di difesa sostenute dal danneggiato per ottenere il pagamento di quanto dovutogli con procedura di indennizzo diretto anche ove conclusasi positivamente, cioè con l’accettazione dell’offerta, ma a condizione che si sia trattato di spese necessarie, per non aver il danneggiato ricevuto adeguata assistenza dall'assicuratore, e utili, in quanto la sussistenza di particolari problemi giuridici comportava la necessità dell’ausilio di un legale.

(Tribunale di Taranto, 15 maggio 2018 n. 1353)


Danno causato al soggetto terzo trasportato

La causazione del danno derivante da mancato utilizzo delle cinture di sicurezza è imputabile sia al conducente del veicolo che al passeggero che non le indossa, posto che il conducente è responsabile del loro utilizzo anche da parte del passeggero.

(Cassazione Civile, ordinanza 30 gennaio 2019, n. 2531)


Pubblicazione non autorizzate di immagini private

In caso di pubblicazione di fotografie di momenti privati in assenza del consenso del personaggio pubblico ritratto, non può essere negata la sussistenza di un danno di natura patrimoniale posto che l’eventuale rifiuto del soggetto alla pubblicazione di tali immagini non comporta l’abbandono del diritto alla gestione della propria immagine. L’entità del danno può determinarsi nella somma corrispondente al compenso che avrebbe presumibilmente richiesto per concedere il suo consenso alla pubblicazione (determinandosi tale importo in via equitativa, avuto riguardo al vantaggio economico conseguito dall'autore dell’illecita pubblicazione e ad ogni altra circostanza congruente con lo scopo della liquidazione).

(Cassazione Civile, 23 gennaio 2019, n. 1875)


Risarcibilità dei danni futuri in via equitativa

In tema di risarcimento dei danni a seguito di sinistro stradale, deve evidenziarsi come i danni futuri consistenti nelle spese che la vittima dell’incidente dovrà sostenere per cura ed assistenza sono risarcibili purché il giudice accerti che tali spese saranno sostenute secondo una ragionevole e fondata attendibilità e la relativa liquidazione deve avvenire in via equitativa, non essendo necessaria la dimostrazione dell’avvenuto esborso, a maggior ragione quando, come nel caso in esame, si tratti di spese future, essendo sufficiente la prova dell’effettività delle stesse, dunque che il soggetto obbligato sia tenuto a sostenerle.

(Corte d’Appello di Napoli, 17 luglio 2018, n. 3597)


L’occupazione abusiva della cosa comune ed il risarcimento del danno

In materia di comunione, laddove sia provata l’utilizzazione da parte di uno dei comunisti della cosa comune in via esclusiva in modo da impedirne l’uso, anche potenziale, agli altri comproprietari, il danno deve ritenersi "in re ipsa". Tuttavia, una volta escluso, in fatto, che l’occupazione, ancorché abusiva e protratta nel tempo, abbia effettivamente impedito agli altri condomini l’uso della area comune, deve, per l’effetto, necessariamente escludersi la sussistenza di un danno risarcibile.

(Cassazione Civile, ordinanza 10 gennaio 2019, n. 468)


Danno da perdita del rapporto parentale

Il fatto illecito costituito dalla uccisione di uno stretto congiunto appartenente al ristretto nucleo familiare (genitore, coniuge, fratello) dà luogo ad un danno non patrimoniale presunto, consistente nella sofferenza morale che solitamente si accompagna alla morte di una persona cara e nella perdita del rapporto parentale e conseguente lesione del diritto all'intangibilità della sfera degli affetti reciproci e della scambievole solidarietà che ordinariamente caratterizza la vita familiare. Siffatta presunzione semplice può tuttavia, come tale, essere superata da elementi di segno contrario, quali la separazione legale o (come nel caso di specie) l'esistenza di una relazione extraconiugale con conseguente nascita di un figlio tre mesi prima della morte del coniuge (relazione extraconiugale che costituisce evidente inadempimento all'obbligo di fedeltà tra coniugi di cui all'art. 143 c.c.). Detti elementi non comportano, di per sé, l'insussistenza del danno non patrimoniale in capo al coniuge superstite, ma impongono a quest'ultimo, in base agli ordinari criteri di ripartizione dell'onere della prova di cui all'art. 2697 c.c. (essendo stata, come detto, superata la presunzione), di provare di avere effettivamente subito, per la persistenza del vincolo affettivo, il domandato danno non patrimoniale.

(Cassazione Civile, 11 dicembre 2018 n. 31950)


Risarcimento del danno morale temporaneo subito dalla vittima

In caso di caduta di un elicottero comportante la morte di uno dei membri dell’equipaggio, deve essere riconosciuto il diritto al risarcimento del danno morale temporaneo subito dalla vittima; in circostanze come quelle del caso di specie, ovvero quando, a causa del violento impatto dell’elicottero al suolo, la compromissione dell’integrità fisica sia stata così rapida e di breve durata da non potersi configurare un danno biologico temporaneo, deve tuttavia considerarsi come la consapevolezza della vittima dell’escalation del pericolo e dell’inevitabilità della morte abbiano comportato una sofferenza che, anche se di durata contenuta, è caratterizzata dalla massima intensità, concretizzatasi nella lucida percezione dell’approssimarsi dell’evento mortale: tale sofferenza comporta il riconoscimento di un danno morale terminale, c.d. danno catastrofale o da lucida agonia, subito dalla vittima.

(Corte d’Appello di Firenze, 17 novembre 2017 n. 2581)