Sciopero del personale di volo e obbligo di compensazione

Lo “sciopero selvaggio” di una parte consistente del personale di volo che abbia spontaneamente dichiarato la propria assenza quale reazione all'annuncio a sorpresa di una ristrutturazione aziendale non può essere qualificato dalla compagnia aerea come “circostanza eccezionale” al fine di escludere l’obbligo di compensazione pecuniaria a favore dei passeggeri.

(Corte di Giustizia UE, Sentenza 17 aprile 2018, cause riunite C-195/17, C-197/17 e altre)


L’onere della prova nel danno da perdita parentale

L'uccisione di una persona fa presumere da sola, ex art. 2727 c.c., una conseguente sofferenza morale in capo ai genitori, al coniuge, ai figli o ai fratelli della vittima, a nulla rilevando né che la vittima ed il superstite non con vivessero, né che fossero distanti (circostanze queste ultime le quali potranno essere valutate ai fini del quantum debeatur). Nei casi suddetti è pertanto onere del convenuto provare che vittime e superstiti fossero tra loro indifferenti o in odio, e che di conseguenza la morte della prima non abbia causato pregiudizi non patrimoniali di sorta al secondo.

(Cassazione civile, ordinanza 15 febbraio 2018, n. 3767)


Liquidazione equitativa del danno solo se indispensabile

L’esercizio del potere discrezionale di liquidare il danno in via equitativa, conferito al giudice dagli artt. 1226 e 2056 c.c., espressione del più generale potere di cui all'art. 115 c.p.c., dà luogo non già ad un giudizio di equità, ma ad un giudizio di diritto caratterizzato dalla cosiddetta equità giudiziale correttiva od integrativa, che, pertanto, da un lato è subordinato alla condizione che risulti obiettivamente impossibile, o particolarmente difficile per la parte interessata, provare il danno nel suo preciso ammontare, e, dall'altro lato, non ricomprende anche l’accertamento del pregiudizio della cui liquidazione si tratta, presupponendo già assolto l’onere della parte di dimostrare la sussistenza e l’entità materiale del danno, né esonera la parte stessa dal fornire gli elementi probatori e i dati di fatto dei quali possa ragionevolmente disporre, affinché l’apprezzamento equitativo sia per quanto possibile, ricondotto alla sua funzione di colmare solo le lacune insuperabili nell'iter della determinazione.

(Cassazione civile, 13 settembre 2016, n. 17953)


Le spese legali stragiudiziali sono danno emergente

Le spese sostenute dalla vittima di un sinistro stradale per remunerare l'avvocato al quale si sia rivolta per avere assistenza stragiudiziale, costituiscono una ordinaria ipotesi di danno emergente, di cui all'art. 1223 Cod. Civ.. Pertanto, come qualsiasi altra voce di danno, essa è soggetta alle regole generali e dunque non sarà dovuto il risarcimento per le spese che la vittima avrebbe potuto evitare con l'ordinaria diligenza o sostenute in misura esagerata (art. 1227, comma I e II, Cod. Civ.) e non sarà dovuto il risarcimento per le spese non legate da un nesso di causa rispetto al fatto illecito (art. 1223 Cod. Civ.). Stabilire se la vittima abbia speso o meno somme eccessive è giudizio che va compiuto in base alle norme di legge che fissano la misura dei compensi dovuti agli avvocati per l'attività stragiudiziale secondo i criteri di determinazione previsti dal D.M. 8 aprile 2004 n. 127, rimasto in vigore fino al 28 agosto 2012.

(Cassazione civile, ordinanza 2 febbraio 2018, n. 2644)


Risponde dei danni il gestore telefonico che omette l’indirizzo dell’utente

Il gestore del servizio telefonico è tenuto a indicare negli elenchi telefonici l’indirizzo dell’utenza nella titolarità del cliente, configurandosi, in caso di violazione, l’obbligo di risarcire i danni derivati dalla lesione del diritto a essere individuato e riconosciuto dagli altri utenti.

(Cassazione Civile, 3 agosto 2017, n. 19342)


Danno da immissioni luminose e sonore e risarcimento

Il danno non patrimoniale conseguente ad immissioni illecite è risarcibile indipendentemente da un danno biologico <<documentato>>, quando sia riferibile alla lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all’interno della propria abitazione e del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane, trattandosi di diritti costituzionalmente garantiti, la cui tutela è ulteriormente rafforzata dall’art. 8 della convenzione europea dei diritti dell’uomo, norma alla quale il giudice interno è tenuto ad uniformarsi.

(Cassazione civile, Sezioni Unite, 1.02.2017 n. 2611)


Il risarcimento del danno patrimoniale non può essere escluso se al momento del sinistro la danneggiata era casalinga

Nella liquidazione del danno, il giudice di merito non può prescindere da un adeguato accertamento prognostico della riduzione della possibilità di guadagno nella sua proiezione futura, limitandosi ad escludere il danno patrimoniale per il solo fatto che al momento del sinistro il danneggiato non svolgeva alcuna attività lavorativa (nella specie, la danneggiata svolgeva l'attività di casalinga).

(Cassazione Civile, 14.11.2017 n. 26859)