Figlio studente universitario e lavoratore part time

Sebbene il figlio prosegua la sua formazione professionale attraverso gli studi universitari, il fatto che egli al contempo svolga attività lavorativa part time rileva ai fini della cessazione dell’obbligo di ottenere il contributo al mantenimento da parte del padre, ciò anche in considerazione dell’età – quasi 30 anni – del ragazzo.

(Cassazione Civile, 11 giugno 2020, n. 11186)


Sull'addebito della separazione per violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale

La violazione dell'obbligo di fedeltà coniugale, particolarmente se attuata attraverso una stabile relazione extraconiugale, rappresenta una violazione particolarmente grave di tale obbligo, che, determinando normalmente l'intollerabilità della convivenza, deve ritenersi, di regola, causa della separazione personale dei coniugi, e, quindi, circostanza sufficiente a giustificare l'addebito della separazione al coniuge che ne è responsabile, sempre che non si constati la mancanza del nesso causale tra infedeltà e crisi coniugale mediante un accertamento rigoroso e una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, da cui risulti la preesistenza di una crisi già irrimediabilmente in atto in un contesto caratterizzato da una convivenza meramente formale.

(Tribunale di Ravenna, 9 marzo 2020, n. 229)


Spostamenti dei genitori e disposizioni sul Covid-19

Le previsioni di cui all'art. 1, comma 1, Lettera a), del DPCM. 8 marzo 2020 n. 11 non sono preclusive dell'attuazione delle disposizioni di affido e collocamento dei minori, laddove consentono gli spostamenti finalizzati a rientri presso la "residenza o il domicilio", sicché alcuna "chiusura" di ambiti regionali può giustificare violazioni, in questo senso, di provvedimenti di separazione o divorzio vigenti. Si precisa poi che anche le FAQ diramate dalla Presidenza del CDM in data 10.3.2020 indicano al punto 13 che gli spostamenti per raggiungere i figli minori presso l'altro genitore o presso l'affidatario sono sempre consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione e divorzio.

(Tribunale di Milano, 11 marzo 2020)


Mantenimento diretto in favore del figlio maggiorenne

Soltanto la domanda autonoma del figlio volta ad ottenere il mantenimento diretto può negare il concorrente diritto del proprio genitore a percepire il relativo assegno, dimostrando tale domanda la volontà dell’avente diritto di gestire in autonomia le risorse destinate al mantenimento. Difatti il genitore tenuto al mantenimento del figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente non può autonomamente scegliere il soggetto nei confronti del quale adempiere l’obbligazione e pertanto non può pretendere, in mancanza di specifica domanda del figlio, di assolvere la propria prestazione nei confronti di quest’ultimo anziché del genitore istante, il quale ha chiesto in sede giudiziale il mantenimento del figlio.

(Tribunale di Pisa, 1 aprile 2020, n. 393)


Il percorso psicologico imposto dal giudice al genitore

In tema di affidamento dei figli minori, deve essere annullato il decreto con cui il giudice, nell'ambito di una controversia tra due genitori per l'affidamento della figlia minore, abbia imposto alla madre di intraprendere un percorso psicologico di sostegno alla genitorialità, trattandosi di una innegabile lesione del diritto all'autodeterminazione.

(Cassazione Civile, 5 luglio 2019, n. 18222)


La morte del nonno successiva alla separazione giustifica l'aumento del mantenimento

La morte sopravvenuta del padre della ex moglie giustifica l'aumento dell'assegno a carico dell'ex marito considerato l'aiuto economico elargito dal de cuius. La morte infatti, rappresenta una circostanza sopravvenuta alla separazione, non era all'epoca prevedibile, tanto che non era stata oggetto di valutazione in quella sede.

(Cassazione Civile, ordinanza 4 febbraio 2019, n. 3206)