Il testamento olografo redatto con caratteri in stampatello
L’abitualità e la normalità del carattere grafico adoperato non rientrano fra i requisiti formali del testamento olografo ai sensi dell’art. 602 c.c., benché assumano un pregnante valore probatorio nell'ottica dell’attribuzione della scheda al testatore. Pertanto, l’uso dello stampatello non può escludere di per sé l’autenticità della scrittura, pur se rappresenta, ove non sia giustificato dalle condizioni psico-fisiche o da abitudine del dichiarante o da altre contingenze, il cui esame è di esclusiva competenza del giudice di merito, un elemento significativo del quale tenere conto ai fini della valutazione di tale autenticità.
(Cassazione Civile, 5 dicembre 2018, n. 31457)
La denuncia di successione non è accettazione tacita
Ai fini dell'accettazione tacita dell'eredità è irrilevante la trascrizione della denuncia di successione in assenza di altri atti inequivocabilmente rivolti all'assunzione della qualità di erede.
(Cassazione Civile, 19 febbraio 2019, n.4843)
Accertamento giudiziale di paternità o maternità e revoca del testamento
L'art. 687, comma 1, c.c. (revoca del testamento di chi, al tempo, non sapeva di avere figli) ha un fondamento oggettivo, individuabile nella modificazione della situazione familiare in relazione alla quale il testatore aveva disposto dei suoi beni e, per l’effetto, poiché tale modificazione sussiste sia quando il testatore abbia riconosciuto un figlio naturale, sia quando nei suoi confronti sia stata esperita vittoriosamente l'azione di accertamento di filiazione naturale, dal combinato disposto dell'art. 277, comma 1, e 687, comma 1, c.c. deriva che la revoca del testamento è ricollegabile anche a chi sapeva dell'esistenza di propri figli naturali, ma il suo effettivo accertamento sia avvenuto dopo la morte del testatore, a seguito della dichiarazione giudiziale di paternità o maternità naturale.
(Cassazione civile, 5 gennaio 2018, n. 169)